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Come si può gestire l’ansia da prestazione?

Come gestire l'ansia da prestazione
Dubbio dopo dubbio, il desiderio di soddisfare il partner potrebbe trasformarsi in una vera e propria fobia. Gestire l'ansia da prestazione non è di certo facile anche se non è impossibile. Scopriamo insieme come fare
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Colpisce proprio tutti. E no, non dipende solo dal desiderio e dalla voglia di soddisfare il partner. Gestire l'ansia da prestazione non è semplice, anche se non completamente impossibile. Si tratta di qualcosa che viene da dentro e che va molto oltre la performance sessuale.

Si sviluppa, infatti, dai nostri stati mentali ed è associata al timore di sentirsi inferiori, collegandosi a delle convinzioni autolimitanti che sono la causa di molte delle nostre paure. Tutto questo si ripercuote, certo, sulla vita sessuale e sulla sua qualità, coinvolgendo la mente e il corpo allo stesso tempo. Vediamo se e com'è possibile tenerla a bada.

Che cos'è l'ansia da prestazione

L'ansia da prestazione, così come le altre forme d'ansia, si presenta come una condizione di disagio che scaturisce dall'angoscia e dalla paura di dover affrontare una situazione considerata difficoltosa o, addirittura, spiacevole. Potrebbe essere associata, inoltre, a una condizione di scarsa autostima.

Si scatena a causa di un fattore fisico o mentale, in una combinazione di pensieri ed emozioni che, nel peggiore dei casi, sono tesi a evitare la circostanza che crea disagio. Se questo avviene nella vita sessuale, allora si può arrivare anche al rifiuto del rapporto.

Come si manifesta l'ansia da prestazione

Sopraggiunge prima (talvolta, molto prima) di un rapporto ed è percepita come un esame da superare. La paura più grande è quella di non riuscire a portare a termine quest'incontro come si sarebbe desiderato, finendo per causare più danni che benefici.

L'ansia da prestazione è inoltre una forma di idealizzazione: siamo infatti convinti che ogni rapporto sessuale debba essere una favola e, qualora questo non lo fosse, allora si teme di incorrere in un fallimento. La mente, però, gioca brutti scherzi. E, sì, rischia di bloccare anche il corpo.

Quali sono i problemi associati

La paura di non essere all'altezza non crea solo ansia ma anche un'agitazione interiore molto importante. Questa condizione sfocia in un blocco mentale e fisico che inibisce l'eccitazione, andando così a limitare tutti i processi fisiologici che invece sono necessari per vivere a pieno il rapporto.

Si potrebbe associare, inoltre, all'ansia da orgasmo. In questo caso, il timore è quello di non riuscire a provare piacere, scatenando una vero e proprio fastidio in grado di guastare la relazione di coppia.

Inoltre, lo stato d'ansia contribuisce alla produzione di ormoni dello stress - come l'adrenalina e la noradrenalina - che restringono i vasi sanguigni, rendendo ancora più difficoltoso il momento d'intimità con il partner.

Come gestirla

Alla base dell'ansia da prestazione vi sono degli elementi che sono comuni a quelli della maggior parte degli stati ansiosi. Per raggiungere un qualsiasi risultato, devi essere consapevole che esistano degli elementi che sfuggono al tuo controllo. Il successo e il fallimento sono influenzati da qualcosa che non dipende da noi.

Devi iniziare a non concentrarti troppo sul finale ma su tutto il percorso che hai fatto per arrivarci. Per gestire l'ansia da prestazione, quindi, devi imparare a tenere a bada l'ansia in generale. Non pensare a dove vorresti arrivare ma costruisci il percorso passo dopo passo e raggiungi il tuo scopo.

Devi lavorare sugli elementi che puoi controllare, quelli sui quali puoi esercitare la tua influenza. Concentrarsi su quello che non puoi gestire non fa che aumentare la tua ansia. Non occupare la tua mente con pensieri inutili, capaci solamente di generare paura.

Vivere in uno stato d'ansia costante è stancante e comporta un dispendio di energie molto importante. Non lasciare che questa condizione assorba tutte le tue forze fisiche e mentali. In questo modo, perdi il focus dei tuoi scopi e fai fatica a raggiungerli, anche quando la strada sembra ben tracciata e prima di ostacoli.

Le altre tipologie di ansia da prestazione

È certamente quella di cui si parla di più e quella che attira maggiormente l'attenzione, ma non è l'unica forma d'ansia che si conosce. Ne esiste una, che viene definita relazionale, che si manifesta come una continua ricerca di stima da parte degli altri ed è legata alla paura di non essere all'altezza.

Per dare una spinta all'autostima, occorre così crescere in un contesto di accettazione sociale, mentre crolla nel caso di giudizi negativi. Spesso degenera e finisce per diventare una condizione patologica nella quale si evita il contatto con le altre persone.

Naturalmente, esiste anche l'ansia da prestazione scolastica, lavorativa o sportiva. Questa si configura come una paura molto profonda, un timore del fallimento legato alla possibile incapacità di portare a termine un compito assegnato o di ottenere i risultati sperati.

Tutte si affrontano però nello stesso modo. Ragionando per obiettivi che, attenzione, non si raggiungono pensando al risultato finale. Si costruiscono con un percorso molto preciso, fatto di piccoli scopi intermedi che devi concludere per poter compiere il passo successivo. Puoi così liberarti dall'ansia di "arrivare", tenendo da parte la paura.

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