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Come si smaschera un bugiardo compulsivo?

bugiardo compulsivo
Vi siete mai chiesti come smascherare un bugiardo compulsivo? Quali sono gli indizi che tradiscono le sue menzogne e che possiamo notare subito?

Un bugiardo compulsivo sa di esserlo, eppure non riesce a smettere. Alcuni, negli anni, iniziano a costruire una maschera, che permette loro di mettersi “al sicuro” dalle domande degli altri, diventano così bravi da essere quasi convincenti. Eppure, se osserviamo il comportamento di un bugiardo compulsivo (che potremmo definire anche patologico), possiamo notare degli schemi che si ripetono, che solitamente non scoviamo in chi dice sempre la verità. Ci possono confondere, a volte ingannare, e anzi finiamo col credere che siano altri i bugiardi, perché alcune persone, per timore e buona fede, ci appaiono contraddittorie e non lineari.

Sebbene non esista un modo sicuro per scovare un bugiardo, gli indizi sottili abbondano, se sai dove cercare. Vediamo i più comuni, che potremmo definire gli errori commessi dai bugiardi.

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Linguaggio del corpo

Le persone sincere hanno maggiori probabilità di affrontare ogni nostra domanda a testa alta. I bugiardi solitamente hanno un linguaggio del corpo chiuso, in alcuni casi palesemente colpevole: testa bassa, spesso si siedono con le braccia e le gambe incrociate. Un atteggiamento freddo, distante, da un lato di “paura” dall’altro di chiusura totale nei nostri confronti. È pur vero che, in alcuni casi, i bugiardi più incalliti sono così convinti di farla franca da risultare spacconi, presuntuosi, fin troppo spavaldi.

Si tratta della loro maschera, cerchiamo di non scambiare la sicurezza di non essere scoperti con la certezza della sincerità. Quando le persone dicono la verità, spesso fanno gesti con le mani che coincidono con il ritmo del loro discorso. Le mani enfatizzano punti o frasi: una tecnica naturale e convincente quando credono davvero ai punti che stanno esponendo. Le persone meno sicure terranno sotto controllo la gesticolazione, perché stanno già prestando molta attenzione a cosa stanno dicendo.

Come cambia il modo di comunicare

Per prendere le distanze psicologicamente dalla menzogna, le persone ingannevoli spesso arricchiscono le loro storie con pronomi di seconda e terza persona come "tu", "noi" e "loro": è un modo per decolpevolizzarsi e per allontanare la responsabilità da se stessi, allargandola agli altri.

È più probabile che i bugiardi ti chiedano di ripetere le domande e di premettere alle loro risposte "Per dirti la verità" e "Per essere onesto", convinti che la loro “dichiarazione di onestà” possa metterli al sicuro da ogni sospetto. Anche le risposte evasive alle domande dirette dovrebbero sollevare i tuoi dubbi e aiutarti a smascherarli.

Un bugiardo è abituato a sminuire, ridicolizzare o persino arrabbiarsi per le nostre domande: ci dirà frasi per farci sentire in colpa (“Stai rovinando tutto”), o per sottolineare che si tratti solo di una nostra opinione (“Lo stai dicendo tu, non io”). Insomma, è abituato a raggirarci con la sua dialettica ormai allenata a questi confronti.

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Reazioni diverse dagli altri

Iniziamo con un classico: i dettagli di un racconto di un bugiardo patologico. Chi mente spesso non riflette su aspetti secondari, ma pur sempre essenziali, della sua bugia. Se sospetti che ti stiano mentendo, indaga (senza farti scoprire) sui dettagli.

I bugiardi esperti non sudano: il resto di noi tende ad agitarsi quando non diciamo la verità. Possibili indizi includono occhi sfuggenti, tono vocale più alto, viso arrossato e respiro più pesante.

Una abitudine comune a chi è abituato a mentire è quella di raccontare le proprie menzogne al telefono, dove non c’è nessuno può vederti in faccia. Niente messaggi o social che possano lasciare tracce, una telefonata vecchio stile permette ai bugiardi di coprire le loro tracce, e eventualmente negare di aver detto questo o quello con il classico “Avrai capito male”.

La necessità di essere nel giusto

Quando le persone oneste rispondono a delle domande o vogliono raccontare qualcosa, potrebbero rendersi conto di aver tralasciato alcuni dettagli e tornare indietro nel racconto per riempire i buchi. Potrebbero anche rendersi conto che un'affermazione precedente non era del tutto corretta e tornare indietro e spiegarla ulteriormente. Alcuni pensano che sia questo sinonimo di una bugia, invece è l’esatto contrario.

Infatti, una persona che non ricorda tutto nei minimi particolari ma cerca di ricostruirli è più naturale di chi si ricorda tutto, sempre, come se avesse imparato una parte a memoria (cosa che spesso i bugiardi cronici fanno). Chi mente è preoccupato che qualcuno possa coglierlo nella bugia detta ed è riluttanti ad ammettere di non ricordare qualcosa, di aver omesso qualcosa, di non sapere questo o quello concernete le domande che gli avete posto.

La necessità di essere nel giusto spinge la gente a riflettere a lungo prima di rispondere, a correggersi per paura di non essere creduti, perché sono in buona fede. Non si può dire lo stesso di un bugiardo, convinto che il suo castello di bugie sia inespugnabile.

Ora avete in mano tutte le armi per smascherare un bugiardo cronico, sappiatele usare con intelligenza per eliminare l'ipocrisia che vi circonda.

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