Il punto G è una delle parti anatomiche femminili più chiacchierate, ma spesso le informazioni fondate al riguardo scarseggiano: vediamoci chiaro
Il punto G femminile rimane uno dei capitoli più affascinanti e talvolta enigmatici nell'esplorazione della sessualità femminile. Spesso ci si chiede: cosa è il punto G? Esiste realmente o è solo una creazione mitologica circondata da un alone di mistero? Nonostante il dibattito sia ancora acceso, gli studi e le esperienze personali tendono a confermare la sua presenza e la sua rilevanza nel contribuire al piacere e all'orgasmo femminile.
Comprendere come trovare il punto G richiede pazienza e sperimentazione. È un processo che può coinvolgere la donna singolarmente o la coppia. Una volta individuato, sorge spontanea la domanda: come stimolare il punto G? La stimolazione può variare a seconda delle preferenze individuali, e spesso si individua quella giusta per sé solo sperimentando
In conclusione, mentre il punto G continua a stimolare curiosità e ricerche, la comprensione di questa componente della sessualità femminile si è notevolmente ampliata. La conoscenza di cosa è il punto G, dove si trova, come trovarlo e come stimolarlo per raggiungere l'orgasmo non solo può arricchire la nostra vita sessuale ma promuove anche un più profondo senso di connessione con il proprio corpo e, in ultima analisi, con il proprio benessere sessuale.
Il punto G esiste o non esiste?
Il punto G o punto Grafenberg prende il suo nome da Ernst Grafenberg, un ginecologo statunitense che ha operato nella prima metà del '900. Proprio lui ne è ritenuto lo "scopritore", sebbene in realtà sembra che la questione nacqua dal fraintendimento di alcuni scritti del ginecologo. Il punto G viene invece apertamente citato da Alice Lada e Beverly Whipple in un lavoro del 1982.
Si tratterebbe di una particolare zona anatomica che si troverebbe all'interno della parete anteriore della vagina, e che sarebbe particolarmente ricca di terminazioni nervose, e quindi sensibile al piacere.
Il condizionale è d'obbligo perché in realtà questa teoria è stata successivamente smentita. Successivi studi hanno accertato che in realtà non è dimostrabile che esistano in tutte le donne zone delle pareti della vagina che possiedano davvero una maggiore innervatura tale da produrre maggiore piacere.
In seguito la studiosa Helen O'Connel ha ipotizzato che il presunto punto G potrebbe essere in realtà la parte terminale interna della clitoride, ma questo fenomeno non sarebbe riscontrabile nella totalità nelle donne.
In conclusione, possiamo asserire che l'esistenza di un vero e proprio Punto G non è scientificamente dimostrata, o meglio ancora esistono diverse teorie tra loro contrastanti sull'esistenza o meno di questa parte anatomica.
Dal canto nostro non possiamo che lasciare la disputa agli specialisti della materia. Possiamo però affermare che è abbastanza frequente che la stimolazione delle pareti interne anteriori della vagina (che da qui in poi identificheremo per comodità come punto G) susciti piacere, ed è quindi positivo imparare a stimolare zona.
VEDI ANCHE LifestyleSì, è proprio il momento di scoprire cos’è (e dove si trova) il tuo punto ACome trovare il punto G e come toccarlo
Come si stimola questa parte? Il primo consiglio è quello di esplorare la zona tramite la masturbazione e non essere precipitosi. La masturbazione femminile deve avvenire sempre con molta delicatezza e pazienza perché quando viene fatta pressione nella parte anteriore della vagina molte donne provano la strana sensazione di dover urinare. Tuttavia, se si continua a stimolare, diminuisce automaticamente, provocando spesso un orgasmo.
Come fare? Prova così:
- piega il dito medio verso l'alto e tastando avanti e indietro alle tue 'ore 12' all'interno della vagina
- cerca di tracciare una linea immaginaria che va dall’osso pubico fino al collo dell’utero.
Generalmente stimolare la zona in questo modo dovrebbe portare piacere, ma se questo non avviene non è il caso di allarmarsi: ogni donna è diversa, e va bene sperimentare per capire cosa davvero ci piace.
Le posizioni sessuali per stimolare il punto G
Una volta che i tuoi esperimenti ti hanno rivelato che trovi piacevole la stimolazione della zona anteriore della vagina, si passa all'azione. Oltre alla stimolazione con le dita, ci sono diverse posizioni del kamasutra che aiutano a stimolare la parete anteriore della vagina, ne citiamo alcune:
- quelle da dietro: la cosiddetta "pecorina"
- lei sopra a cavalcioni
- lui inginocchiato e lei seduta con le gambe intorno alla vita di lui, mentre lui afferra l'anca e la tira mentre la penetra.
Non saranno le posizioni più comode ma ricorda che il pene deve entrare con un angolazione all'insù per colpire la zona del punto G.
Una variante per chi ha i muscoli scolpiti da anni di Pilates, è quella con l'uomo disteso sulla schiena, e la donna inginocchiata di tergo, che si siede sul pene dell'uomo. Il punto G così viene stimolato dalla punta del pene a ogni colpo.
Come stimolare il punto G
Ecco qualche consiglio dedicato a lui per scovare e stimolare nel modo più piacevole il punto G (ma utile anche se si sta utilizzando un sex toy).
- Prova con il respiro... e con due dita naturalmente! Inserisci dolcemente nella vagina l'indice e il medio insieme e alterna il tocco costante con diversi movimenti accompagnati dal tuo respiro;
- Con lo stantuffo, cioè avanti e indietro come un pistone;
- La fluttuazione: come lo stantuffo, con movimenti però più dolci e più lenti;
- Le vibrazioni: movimenti molto veloci, come quando tremi dal freddo;
- L’invito: piegando entrambe le dita in su e leggermente verso di te come in un gesto di richiamo.
Ricordati che devi rimanere 'ancorato' alla zona almeno 15 minuti perché la tua compagna provi davvero piacere.
Sex toys
Facciamo un passo indietro alla questione "masturbazione": per facilitare le cose e anche per renderle più intense e divertenti può essere utili aiutarsi con un sex toy.
Esistono infatti tantissimi sex toys (vibratori e non solo) con una forma pensata appositamente per raggiungere e stimolare facilmente la zona della parete anteriore della vagina.