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Che cos’è il chemsex e perché è pericoloso?

Coppia nel letto
Conosci il chemsex, la nuova tendenza in fatto di sesso? Perché dovresti e come difendersi per evitare problemi
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Che sia in Rete o sui social prima o poi avrai di sicuro sentito parlare di chemsex, ossia della pratica di fare sesso dopo aver assunto delle sostanze stupefacenti. Un trend che in alcuni paesi, come l’Inghilterra, ha spinto gli esperti a lanciare un vero e proprio allarme. I pericoli della chemsex d’altronde sono numerosi e, nonostante l’idea di avere un rapporto sessuale con qualcuno sotto l’effetto di sostanze che disinibiscono possa sembrare eccitante, i problemi sono dietro l’angolo e sono più di quanti immagini.

Essere informati dunque è essenziale, per non commettere errori, per imparare a difendersi e per proteggere mente e corpo. Perché perdere il controllo può sembrarti divertente, ma non è affatto così, o almeno non sempre! Le conseguenze non vanno mai sottovalutate.

Cos’è il chemsex

Ma cos’è di preciso il chemsex? Questa pratica, in cui sesso e droga sono strettamente legati, è in realtà antichissima. Da sempre infatti la droga è stata considerata come un metodo per disinibirsi durante il sesso. D’altronde avere un rapporto sessuale sotto l'effetto di sostanze può dare l’illusione di sentirsi liberi e disinibiti, verso un piacere estremo.

In realtà se decidi di fare sesso dopo aver assunto delle droghe il tuo modo di vivere quell’esperienza cambierà radicalmente, impedendoti, prima di tutto, di condividere il piacere con il partner ed enfatizzando solo (parola di chi l’ha provato) la sensazione di vuoto.

Per psicologi e sessuologi questa pratica ha l'enorme rischio di portare a sottovalutare l'importanza delle protezioni sessuali e della prevenzione, sublimando i già esistenti rischi della ricerca ossessiva del sesso occasionale e dell’uso esagerato delle droghe.

Come funziona (e i pericoli)

Il chemsex comporta – come già accennato – numerosi rischi e controindicazioni. Il primo pericolo è legato all’assunzione di sostanze: quello che prendi infatti potrebbe essere illegale, ma soprattutto essere dannoso per la salute, provocando effetti collaterali permanenti e secondari.

L’intossicazione è un rischio concreto che è legato alla sensibilità di ognuno. Non solo: le droghe diminuiscono la tua capacità di reagire di fronte ai pericoli, impedendoti di ragionare lucidamente. Inoltre potresti non avere la possibilità di fare scelte ponderate, finendo per pentirti il giorno dopo, o non prendere le precauzioni giuste durante il sesso, con tutto ciò che ne deriva, da gravidanze indesiderate e malattie sessualmente trasmissibili.

Gli esperti hanno evidenziato quanto la chemsex possa provocare delle conseguenze indelebili. Pensiamo, ad esempio, al rischio di contrarre patologie come la gonorrea o la sifilide che possono provocare persino infertilità se non vengono curate nel modo giusto. Pensiamo poi al rischio di sviluppare psicosi causate da attacchi di panico, paranoia, mancanza di sonno e delirio. Infine non mancano i problemi di salute: le droghe infatti mettono sotto pressione fegato, reni e cuore.

Quali sono le droghe del chemsex

Fra le droghe usate nel chemsex troviamo l’erba e la cocaina, ma anche le droghe sintetiche più potenti. Ad esempio il mefedrone – conosciuto anche come Meth – la metanfetamina – detta Crystal –, il GHB e l’MDPV – chiamata super coke.

La droga più diffusa comunque resta il mefedrone che provoca un momento di euforia potente, seguito da un down piuttosto intenso. Viene usato da chi pratica chemsex soprattutto perché non interferisce con l’erezione, costa molto meno della cocaina e non spersonalizza come accade con le anfetamine. Al contrario il mefedrone amplifica le sensazioni e l’empatia.  

Il GHB invece ha effetti simili a quelli dell’alcol e provoca il chill out, ossia una pausa calda in cui ci si sente euforici e disinibiti. Attenzione però, se si sbaglia il dosaggio si potrebbero perdere i sensi. I rischi, per tutte le droghe sono dietro l’angolo e rendono il sesso spesso non proprio magico come si pensava. Alcune droghe, ad esempio, rendono difficoltosa l’erezione, addirittura bloccandola. Non solo: nei consumatori abituali il rapporto sessuale potrebbe diventare spersonalizzato, freddo e addirittura aggressivo.

Il chemsex si pratica spesso pure con il Viagra, sommato ad altre droghe. Il motivo? Consente di non perdere l’erezione, ma di avere comunque lo “sballo”. Quando interagisce con gli stupefacenti ha un effetto potenziato, in questo caso può verificarsi il priapismo doloroso, dove l’erezione provoca dolore e non passa.

Infine c’è il rischio sempre più concreto di diventare dipendenti da questa tipologia di sesso, perdendo interesse per i rapporti sessuali senza droghe. In alcuni casi dunque la sessualità viene percepita solamente come qualcosa legato agli stupefacenti e non viene praticato se non sono presenti. Un problema molto grave che ha spinto tantissimi esperti a lanciare l’allarme.

Come difendersi? Sperimentare nel sesso è fondamentale, ma è altrettanto importante porsi dei limiti per garantire la propria sicurezza. La protezione, quando si parla di rapporti sessuali, soprattutto se occasionali, è essenziale. Perciò non avere paura di dire “no” e di rifiutare un incontro in cui ci siano di mezzo le droghe. Ne va della tua salute, sia fisica che mentale.

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