Vi è mai capitato, durante una discussione, di avere la netta sensazione che la persona alla quale vi state rivolgendo non vi stia ascoltando, stia fingendo di farlo quando così non è, vi volti le spalle mettendosi a fare altre cose o evitando la discussione stessa facendo finta di essere occupato o simili? Bene, se vi è capitato o se a vostra volta siete voi ad averlo fatto, sappiate che state vivendo una situazione di stonewalling o di ostruzionismo.
Un comportamento che si può manifestare in qualunque tipologia di relazione e che mira a ritardare e/o ostacolare una discussione, rifiutandosi di rispondere, evadendo dalle domande o dalla situazione stessa e, di fatto, impedendo alla persona che si vuole interfacciare con noi/voi e che cerca un confronto, di esprimere ciò che pensa e ciò che vuole dire. Facendo finta che quasi non esista. Non male se si pensa che un elemento imprescindibile in ogni buona relazione è la comunicazione. Ma è davvero così? E soprattutto perché accade questo? Proviamo a capirlo meglio andando più a fondo dello stonewalling, e cosa ha di diverso rispetto altri fenomeni come il moonwalking o il gaslighting.
Cosa è lo stonewalling
Per prima cosa, quindi, è bene capire esattamente di cosa stiamo parlando e quindi, cosa si intende con il termine stonewalling. Una “tecnica” usata in ogni tipo di relazione, soprattutto in quelle sentimentali, per farsi scudo, uscire o evitare una discussione che non si vuole sostenere.
Di fatto, come indica John Gottman, terapeuta e ricercatore di relazioni, lo stonewalling rappresenta uno dei quattro cavalieri dell’Apocalisse, cosi li chiama lui. Ovvero uno dei segnali insieme alla critica, allo stare sulla difensiva e al disprezzo, che vanno a indicare che la relazione che si sta vivendo potrebbe giungere alla sua fine in tempi brevi. Una cosa piuttosto ovvia se si pensa a quanto sia importante comunicare all’interno di un rapporto sano. Ma come si manifesta lo stonewalling e perché?
Alla base di questa tipologia di comportamento possono esserci diversi fattori. In primo luogo, per esempio, questo è il tipico comportamento di chi tradisce, di chi sta covando rabbia verso il partner o chiunque altro. Ma è anche caratteristica tipica di chi ha atteggiamenti infantili, di chi è disinteressato all’altro, di chi vuole sopraffare, screditare o sminuire il partner (atteggiamento tipico delle relazioni tossiche). Così come può essere una condizione momentanea di chi cerca solitudine o di chi, in quella determinata circostanza, non se la sente di parlare, ascoltare o affrontare un discorso.
Come si manifesta
Insomma, le casistiche possono essere molte ma tutte con il medesimo modus operandi. Lo stonewalling, infatti, ha una serie di atteggiamenti e/o frasi tipiche che vengono dette da chi lo fa verso chi lo subisce. Tra queste, per esempio, ci sono segnali come:
- Il non essere ascoltati quando si parla;
- vedere il proprio partner andarsene durante un discorso per improvvisi impegni;
- non essere guardati negli occhi;
- il subire spesso atteggiamenti di insofferenza;
- il venire denigrati;
- assistere a un cambio di discorso repentino;
- avvertire nell’altro la tendenza a giustificarsi sempre;
- percepire il disinteresse dell’altro verso ciò che si sta dicendo;
- vedere banalizzare o ridicolizzare le proprie preoccupazioni e/o paure;
- veder ignorare i tentativi di riappacificazione;
- ecc.
O ancora il sentire chiudere una conversazione (o essere noi stessi a farlo) con frasi del tipo:
- lasciami in pace;
- fai quello che vuoi;
- non voglio parlarne più;
- ne ho abbastanza;
- ecc.
Trovandosi davanti un vero e proprio muro che impedisce il confronto e che mina in modo lento l’autostima di chi lo subisce, facendolo sentire impotente e incapace. E danneggiando il rapporto stesso che si sta vivendo.
Una tecnica che, quindi, punta anche se a volte non volontariamente al controllo del partner, sminuendone il valore, fino a portarlo a credere di non valere nulla e di non meritarsi nulla. Insomma, una vera piaga per ogni tipo di relazione. Portando a conflitti e alla fine delle stesse. Un atteggiamento che non fa per nulla bene all’armonia di coppia e più in generale a nessun tipo di relazione.
VEDI ANCHE LifestyleChe cos’è il pocketing?Come combattere lo stonewaling
Ma come fare quindi per combattere questa sorta di ostruzionismo? E come fare se siamo noi a farlo?
Anche in questo caso la risposta non può essere una sola, ma dipende molto dalla natura del problema. Se si subisce stonewalling per un disagio da parte del partner, forzare una discussione non farà altro che aumentare il problema e logorare ancora di più la vostra relazione. Ecco, perché in questo caso è meglio lasciare i propri spazi all’altra persona mostrandosi comprensivi e disponibili all’aiuto.
Importante, poi, è anche capire se questo muro che ci si para davanti è nato come risposta a un nostro comportamento o emozione mal gestita. Magari un nostro stato di aggressività, nervosismo, ostilità percepita. Tutti aspetti che possono portare chi si ha di fronte a difendersi. Comprensibile tutto sommato. E un’occasione per fermarsi, comprendersi e prendersi cura di sé e del proprio malessere. Evitando di crearne agli altri.
Stesso discorso vale se siamo noi a fare stonewalling verso chi abbiamo vicino. In questo caso è bene rendersi conto che lo si sta facendo e i motivi per cui lo stiamo facendo. Analizzando se stessi e la propria relazione. E capendo da cosa dipenda davvero il nostro muro, abbattendolo (se a favore o no della propria relazione sarete voi a deciderlo).
Infine, cosa molto comune, se si sta subendo lo stonewalling senza una ragione apparente, come un atteggiamento di routine nel vostro rapporto, una prassi che il/la vostro partner adotta nei vostri confronti, con tutta le conseguenze descritte, forse dovreste rivedere seriamente i motivi che vi legano a quella persona. Guardandovi dentro e capendo se è questo il tipo di rapporto che desiderate vivere, se è questo che sentite di meritare (ovviamente no) e se ne vale davvero la pena.
Prendendo in mano la situazione e la vostra vita e volgendo lo sguardo e il cuore verso qualcuno che sappia ascoltarvi e parlare con voi. Condividendo pensieri, parole e vita in modo sano, sereno e amorevole.