La sessualità, ormai lo sappiamo, possiede moltissime sfumature e fra i tanti modi di vivere l’attrazione per qualcuno c’è anche quello di essere erbisessuali. Ad oggi infatti è chiaro che non esistono solamente due opzioni quando si parla di amore e sesso, ma molte di più ed è importante imparare dargli un nome e a riconoscerle. Cosa significa essere eribisessuale? Questo termine rientra nella sfera della bisessualità e viene usato per chi sente di essere bisex, ma prova un’attrazione maggiore nei confronti degli uomini piuttosto che delle donne.
Cosa significa erbisessuale
Chi è erbisessuale dunque è anche bisessuale. Vive però la sua bisessualità con una tendenza che lo porta maggiormente a innamorarsi e intrattenere relazioni con gli uomini. Proviamo a fare chiarezza partendo dalla necessità di sfatare un mito: chi è bisex non è attratto solamente da uomini e donne. Essere bisessuale infatti presuppone un’attrazione nei confronti di più generi, senza limitarsi a due.
Per spiegare questo fraintendimento dobbiamo ricordare che il termine è nato in un periodo in cui il sesso veniva visto ancora come un semplice costrutto binario. Nel corso degli anni però la visione della bisessualità si è evoluta, portando chi è bisex ad esplorare nuove sfumature, come l’erbisessualità. Oggi dunque la bisessualità viene definita in tantissimi modi diversi, in base al comportamento, al desiderio e all’attrazione della singola persona bisex.
Chi è erbisessuale
Chi si definisce erbisessuale dunque vive liberamente la propria sessualità, provando attrazione per vari generi, ma ha un desiderio maggiore nei confronti degli uomini. Moltissime persone erbisessuali dunque affermano di sentirsi attratte dal sesso maschile, ma dichiarano che potrebbero intrattenere una relazione anche con donne, transgender, persone non binarie, genderfluid e genderqueer.
La differenza con la pansessualità
L’erbisessualità dunque rientra nel campo della bisessualità proprio come la pansessualità. Questo orientamento è stato più volte citato da vip e star di Hollywood che hanno fatto coming out negli ultimi anni portando alla luce una visione delle relazioni che non punta a genere, ma alla persona. Chi è pansessuale infatti non si concentra in alcun modo sul genere, scegliendo invece un partner in base alla propria personalità. In sostanza ciò significa che una persona pansessuale non esclude la possibilità di innamorarsi, provare attrazione e intrattenere una relazione con una persona in base al sesso.
I pregiudizi (a cui reagire così)
Certo, negli anni la visione dell’amore (e del sesso) si è evoluta e abbiamo imparato a capire quante sfumature ci siano nel desiderio, ma la bisessualità (e l’erbisessualità) continua ad essere al centro di pregiudizi e false credenze.
In tanti, ad esempio, sono convinti che chi è erbisessuale abbia solo “bisogno di schiarirsi le idee” e che sia indeciso su chi amare. Niente di più sbagliato, semplicemente l’attrazione è legata, in questo caso, alla persona che si incontra e alle emozioni che scatena.
Un altro errore è quello di giudicare l’erbisessuale in base alla relazione che sta vivendo. Se è impegnato con un uomo questo non vuol dire che, in futuro, non potrebbe innamorarsi di una donna. E no, la bisessualità non è affatto una “fase” oppure un una “tappa” verso la strada per capire se si è etero oppure gay. Si tratta invece di una scelta consapevole e ponderata, quella di vivere liberamente la propria sessualità. Per questo è sbagliato anche solo pensare che un erbisessuale non faccia una scelta per non assumersi le sue responsabilità.
Il pericolo più grande in cui ci si può imbattere la bifobia. Spesso chi vive la sessualità in modo fluido infatti non viene compreso e rischia di subire delle discriminazioni proprio per via della propria bisessualità. Purtroppo da sempre questo orientamento viene visto come un comportamento ambiguo e come una forma di indecisione. Così tanto che per descrivere questo atteggiamento è stato coniato un termine: bifobia. Si tratta di una forma di discriminazione che è basata su sentimenti di avversione e di pregiudizio verso le persone bisessuali (ed erbisessuali). Un’avversione che può raggiungere anche punti pericolosi, arrivando alla bi-cancellazione, ossia alla negazione e alla non legittimazione della bisessualita come un orientamento sessuale.
Come affrontare il coming out
Molto spesso chi scopre di essere erbisessuale teme di parlarne con il partner perché ha paura che questo potrebbe mettere a rischio la relazione o creare confusione. L’importante, come sempre, è essere sinceri e instaurare un dialogo che sia improntato sull’ascolto e sulla necessità di spiegare le proprie emozioni e il modo in cui si vive la sessualità.
- Credi in te – Imparare ad accettarti per ciò che sei è il primo passo per vivere in modo migliore la tua sessualità. Non devi cambiare per gli altri, ma semplicemente accettare ciò che corpo, sensi e mente ti suggeriscono. Se lo fai tu lo farà anche il partner.
- Parla senza tabù – Essere chiari è essenziale, così come parlare con sincerità di cosa si prova e come ci si sente. Solo in questo modo si potrà creare una reale connessione con l’altro.
- Datti il giusto valore – La tua identità sessuale è importante e merita rispetto da parte di tutti. Ricordatelo sempre e metti al primo posto la tua libertà (e la felicità). In fondo la vita è una sola e tu hai diritto di viverla come preferisci.