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Cosa significa essere una persona autosessuale

Bandiera dell'autosesssualità
12-05-2022
C’è un nome per l’orientamento sessuale di chi prova attrazione per la propria persona e il proprio corpo in maniera (quasi) esclusiva. Ecco chi è una persona autosessuale e cos’è l’autosessualità (che è diversa sia dal narcisismo, che dall'autoerotismo)
Nell'articolo:

Cos’è l’autosessualità

Volersi bene tutti i giorni, è un mantra che dovremmo seguire, ma non c’entra con l’essere autosessuale. O, quantomeno, non completamente, anche se c’entra l’amore per sé stessi e l’ampia varietà degli orientamenti sessuali.

Prima di tutto, l’autosessualità è un orientamento sessuale. Il termine autosessuale fa riferimento al fatto che l’oggetto del desiderio è il soggetto stesso. In altre parole, autosessualità significa che le persone sono più attratte da sé stesse che da altre persone.

Una possibile definizione

Una definizione di autosessualità arriva dall'Urban Dictionary. Qui si legge che la definizione di autosessuale indica «una persona che non prova attrazione sessuale per gli altri, ma preferisce essere intima con sé stessa, ad esempio praticando la masturbazione anziché scegliere un partner sessuale». L’attrazione verso sé stessi è l’elemento che rende l’autosessualità un orientamento sessuale. Per di più, nel linguaggio medico, essere autosessuale indica esclusivamente il significato fisico (cioè, non c’entra il coinvolgimento emotivo e sentimentale).

Il termine risale al 1962, precisamente è stato ideato dal terapeuta Bernard Apfelbaum, specialista in analisi dell’Io nel campo della sessualità. Il dottor Apfelbaum affermò che: «Autosessualità non significa che alla persona non piaccia avere rapporti con gli altri, ma che nessun compagno a letto è in grado di superare il piacere che prova con sé stesso».

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Differenza tra autosessualità, autoromanticismo e autoerotismo

L'autosessualità non è stata ampiamente studiata. Una delle maggiori incomprensioni rispetto a questo orientamento sessuale è che, nonostante le definizioni, si fa spesso confusione su cosa significhi in pratica essere una persona autosessuale. Gli orientamenti sessuali tendono a indicare l’oggetto (o meglio, le persone) di destinazione dell’attrazione, del desiderio sessuale, ma includono anche i sentimenti romantici. Questi non devono sempre corrispondere.

Autoromanticismo

Un esempio del fatto che autosessualità non coincide necessariamente con l’autoromanticismo consiste nel fatto che le persone autoromantiche sperimentano la loro relazione personale con sé stesse come romantiche. Chi è autosessuale, invece, prova un'intensa attrazione sessuale verso sé stesso.
Le persone autoromantiche, quindi considerano la loro relazione con sé stesse come quella in cui danno e ricevono amore. Possono essere coinvolte in altre relazioni, ma si concentreranno anche sulla relazione con sé stesse.
Le persone autosessuali, invece, sono eccitate e provano attrazione sessuale per il proprio corpo. Possono anche nutrire sentimenti amorosi se sono autoromantiche, oppure provare sentimenti per altre persone diverse da sé.

Autoerotismo

Nella definizione stessa dell’autosessualità si fa riferimento all’autoerotismo, ma le due cose non sono sinonimi. La prima indica infatti un orientamento sessuale, mentre il secondo termine è un modo per indicare l'atto della masturbazione, intesa come stimolazione sessuale di sé stessi.

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Falsi miti sull’autosessualità

Essere autosessuale può purtroppo comportare alcuni pregiudizi da parte degli altri. Poiché l’autosessualità non è ancora stata studiata in modo approfondito, alcune persone possono non considerarla un orientamento sessuale e non rispettarla in quanto tale.

  • C’entra il narcisismo?

In un primo momento il concetto di autosessualità potrebbe far pensare al narcisismo. Del resto, nella mitologia greca, Narciso era una persona talmente vanitosa e innamorata di sé e della propria bellezza che finisce annegato mentre cercava di afferrare il proprio riflesso nell’acqua. Tuttavia, tra l’essere autosessuale e narcisista c’è una grande differenza. Anzi, i due termini non hanno nulla in comune. Mentre l’autosessualità infatti, è un orientamento sessuale, il narcisismo è un termine che in psicologia viene usato per fare riferimento al “sano amor proprio” e anche a un disturbo della personalità.

La persona narcisista ha bisogno di avere altre persone che la lodino di continuo per soddisfare il proprio ego più o meno grandioso. Chi è autosessuale, invece, prova una forte attrazione fisica nei confronti del proprio corpo.

  • L'(auto)sessualità

A volte si presume che le persone autosessuali non abbiano mai rapporti con gli altri, ma questo non è corretto, poiché l’orientamento sessuale, in quanto tale, non è un’etichetta fissa. Alcune persone che sono autosessuali possono desiderare la vicinanza con gli altri. Possono identificarsi con uno o più altri orientamenti sessuali e semplicemente preferire l'autostimolazione per la maggior parte del tempo. Altre persone possono identificarsi come autosessuali dopo una o più relazioni fallite.

Alcuni possono avere desiderio sessuale per se stessi, godere dell'autostimolazione, avere sogni sessuali su se stessi e ancora fantasticare su se stessi escludendo altre relazioni. Altri possono avere queste qualità ma possono anche essere coinvolti sentimentalmente e sessualmente con uno o più partner.

Ogni individuo ha esperienze e desideri diversi, quindi ciò che l'autosessualità significa per una persona potrebbe non essere uguale alla comprensione di qualcun altro. «L'autosessualità è un'espressione naturale e sana e un aspetto del desiderio erotico – afferma Jamie Gayle, Ph.D., psicologo clinico e direttore di Intraspectrum Counseling – Non dovrebbe essere confuso con l'autoromanticismo, sebbene possano essere entrambi i modi in cui le persone si identificano contemporaneamente. L'autoromanticismo, al contrario, si riferisce alla nozione di una persona che è attratta romanticamente da se stessa (indipendentemente dall'attrazione sessuale)».

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