Rispetto, fiducia, massima sincerità. O forse no. Perché se è vero che all’interno di una coppia ci sono degli elementi “base” da tenere a mente, come una sorta di pilastri su cui regge la relazione, è vero anche che non sempre il soddisfarli a pieno è sinonimo di serenità e felicità reciproca. Parliamo delle relazioni prive di segreti. O meglio, della domanda che in tanti si pongono su fatto se esitano o meno certe tipologie di rapporto. E, a seconda dei casi, se sia o meno giusto avere segreti per il/la partner oppure se questo va a far traballare le basi su cui questa fonda.
Ma quindi, segreti si o segreti no? E in che misura il non rivelare tutto al/la partner può far bene o male alla relazione che si sta vivendo?
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Partiamo con il dire che, se vi trovate nella condizioni di far parte di una relazione priva di segreti, che sia una relazione sana allo stesso tempo, con molta probabilità siete in una coppia più unica che rara. Questa tipologia di rapporto, infatti, può esistere, certo, ma è molto, molto più frequente, che la mancanza di segreti nasconda qualcos’altro. Come, per esempio immaturità o la mancanza di responsabilità. Cosi come è più frequente una seconda opzione di rapporto. Ovvero il vivere una relazione in cui i segreti, piccoli o grandi, ci sono, da entrambe le parti. E diciamolo subito, non c’è nulla di male nel fatto che sia così.
Avere qualche segreto, fa bene alla coppia, poiché permette di sentirsi più liberi, non controllati e più leggeri. Ma vale così per ogni tipologia di segreto? O ci sono cose che non rientrano (o non dovrebbero rientrare) nella sfera delle cose che si possono tenere custodite nel proprio scrigno dei segreti?
Relazioni prive di segreti, sì o no?
Ma torniamo alla domanda inziale, ovvero se esistano o meno delle relazioni prive di segreti. Beh, per saperlo con certezza dovremmo intervistare ogni coppia presente sulla faccia della terra. E sempre sperando di ricevere delle risposte sincere.
Esistono, però, dei motivi per cui una relazione priva di segreti non dovrebbe essere accettata o considerata come la norma. Premettendo che non è possibile sapere tutto dell’altro, banalmente anche solo per il fatto che non si è sempre stati con quella persona e che non si può quotidianamente sviscerare ogni singola azione, pensiero e/o emozione di chi si ha accanto, ogni cosa non detta merita rispetto.
VEDI ANCHE LifestyleCosa è davvero una relazione tossica, come riconoscerla e come uscirneIn più la pretesa di dover sapere tutti i segreti della persona che si ha accanto, è un modo per controllarne le azioni, i pensieri e le emozioni. Inoltre il dover dire ogni nostro segreto all’altro, fa trasparire la volontà di non assumersi la responsabilità di se stessi.
In una relazione tra persone con una certa intelligenza emotiva, saper distinguere con coscienza e consapevolezza quali sono le cose da dire e quali invece posso restare celate dentro di noi è importante, a prescindere da ogni relazione.
Cosi come il comprendere la differenza tra i segreti buoni e quello che non solo. I segreti buoni, per esempio, servono allo sviluppo della persona ma senza che questi vadano a danneggiare e/o compromettere la relazione. Gli altri, invece, sono le bugie e le cose non dette per ingannare la persona che si ha accanto. E che modificano o negano le informazioni che lui/lei dovrebbero avere per poter vivere serenamente e volutamente la relazione con voi.
Se, quindi, come detto, raccontare tutto all’altro è un sintomo di immaturità e un modo per trasformare il partner in una forma di tutore o genitore (che prenda il nostro posto davanti alla responsabilità) e dall’altro il voler sapere tutto dimostra la volontà di avere controllo e potere sul partner, allora la questione cambia.
A prescindere dal fatto che esistano o meno relazioni prive di segreti, infatti, forse sarebbe meglio coltivare dei segreti e vivere consapevolmente e responsabilmente la propria relazione. Forse non proprio trasparente, ma certamente con un arcobaleno di colori che la rende più bella e più sana.