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Quali sono le fasi di una relazione tossica?

le fasi di una relazione tossica
Le fasi di una relazione tossica ci portano alla scoperta di manipolazione e controllo in un rapporto che sembrava d'amore.
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Sentiamo spesso parlare di amori sbagliati, ma conosci davvero le fasi di una relazione tossica? Non tutti sanno che anche le relazioni malsane spesso si articolano lungo una serie di fasi tipiche, che tendono a ripetersi. Conoscerle è il modo migliore per avere una maggiore consapevolezza di certe dinamiche e individuare i meccanismi tossici per scardinarli davvero.

Andiamo allora a vedere quali sono le fasi di una relazione tossica.

L’incontro

Le storie disfunzionali nascono solitamente dall'incontro tra una persona con tratti della personalità narcisistici e una persona che possa andare incontro ai suoi bisogni di cure e attenzioni. Solitamente si tratta di persone empatiche, pronte ad aiutare e a nutrire gli altri, entrandoci in connessione profonda. Si tratta di un incontro che, ad una prima occhiata, potrebbe sembrare sano, ma che in realtà nasconde una fame d’amore reciproca che non verrà mai estinta.  

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La nascita della relazione

La relazione, man mano, diventa più profonda e si consolida, creando, di fatto, quella che diventerà una prigione. In questo tipo di relazione di solito accade tutto molto in fretta, ma è uno dei due ad affrettare le cose, anche se in maniera subdola, spesso servendosi di dinamiche manipolatorie come il love bombing. In questa fase si crea l’illusione che ci sia una storia d’amore fatta di sentimenti ricambiati, in realtà la verità non farà fatica a emergere.

La distruzione dell’autostima

Dopo la prima fase romantica arriva la realtà e, un passo dopo l’altro, uno dei due inizia a logorare l’autostima del partner. Lo porta a dubitare di sé, lo fa sentire insicuro, solo e sbagliato, spingendolo a creare un rapporto di dipendenza in cui ha come unico scopo quello di avere l’approvazione dell’altro.

L’inganno e il controllo

A poco a poco il rapporto assume le sembianze di una relazione tossica. Il narcisista assume il controllo, diventando indispensabile per il partner, che fa il possibile per farlo felice e accontentarlo, finendo però sempre per fallire.

La relazione si trasforma dunque in un giro sulle montagne russe dei sentimenti. Un giorno tutto tace e c’è tranquillità, quello dopo scoppia un litigio senza motivo. Ci si sente in paradiso e subito dopo all’inferno, in un vortice senza fine.  

Dentro una trappola

A questo punto della relazione ci si ritrova all’interno di una vera e propria trappola. La storia appare incentrata unicamente sui bisogni del narcisista e suoi desideri. Il partner è infelice, ma non riesce in alcun modo a reagire e a ribellarsi.

Il controllo e la manipolazione aumentano, con richieste sempre maggiori di attenzioni, accuse e sensi di colpa, che causano oppressione, soffocamento e paura.

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Il risveglio doloroso

In tutte le relazioni tossiche, prima o poi, arriva il momento del risveglio. Chi ha subito la manipolazione comprende finalmente di essere finito in una trappola emotiva e capisce di essere tremendamente infelice.

In questa fase è essenziale non allontanare i propri cari e gli amici perché confrontarsi con loro potrebbe essere utile per prendere atto della realtà e magari rivolgersi a uno specialista per avere un aiuto psicologico.  

Il risveglio è una fase dolorosa, ma necessaria per spezzare il circolo manipolativo e comprendere che la fine di una relazione così non rappresenta un fallimento, piuttosto un modo per riprendere finalmente in mano la propria vita.

L’addio

L’addio è complicato e difficile, ma rappresenta un’occasione di rinascita. Separarsi da una persona narcisista di solito è doloroso, ma anche liberatorio. Certo, il percorso da affrontare dopo la fine di una relazione tossica non è mai semplice, eppure, dietro a tanto dolore, si nasconde il sereno e la possibilità di vivere una storia d’amore nuova, questa volta sana e soddisfacente.

Come riconoscere un amore tossico

Il tuo è un amore tossico? Quando ci rendiamo conto di subire manipolazioni oppure non ci sentiamo felici nella nostra relazione, è normale chiederselo. Ogni rapporto – ovviamente – presenta le sue sfumature, in ogni caso le relazioni tossiche sono caratterizzate da alcuni tratti comuni.

Troviamo, ad esempio, una forma di controllo e possessività che spinge il “carnefice” a controllare ogni aspetto della vita della sua “vittima”, impedendo che possa vivere nuove esperienze, conoscere altre persone o uscire semplicemente con i suoi affetti per paura che possa allontanarsi.

Tutto ciò causa una perdita delle amicizie e un allontanamento dai propri cari che diventano, a causa delle pressioni del narcisista, persone da tenere a distanza. A ciò si aggiunge la dipendenza affettiva che spinge a creare un legame indissolubile e malsano con il partner in cui nessuno ha il proprio spazio individuale, ma si vive in simbiosi, come un tutt’uno.

Il risultato è sempre lo stesso: un senso di malessere, insoddisfazione e precarietà che provoca una profonda infelicità.

Come uscire da una relazione tossica

Quando la storia d’amore che credevi perfetta degrada nella relazione tossica è importante prenderne atto e mettere fine a quel legame che rischia solo di farti del male. Il primo passo è quello di parlare di ciò che ti sta accadendo: non avere paura di raccontare ciò che provi alle amiche oppure ai tuoi familiari.

In seguito valuta la possibilità di chiedere un supporto psicologico per affrontare il distacco dal partner e gestire l’addio, con la consapevolezza di aver subito una manipolazione psicologica. Certo, inizialmente non sarà facile, ma un passo dopo l’altro riuscirai a ritrovare l’autostima, l’amore e la fiducia in te, rinascendo più luminosa che mai.

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