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Cosa significa davvero kinky? Ecco tutti i luoghi comuni da spazzare via

ragazza che pratica bondage, kinky
30-06-2022
Tutto quello che è kinky è non convenzionale e stravagante, talvolta anche nelle accezioni più estreme del termine. A questa definizione si contrappongono i concetti vanilla, ovvero basici. La parola, però, non riguarda per forza solo il sesso
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La parola kinky indica molto spesso pratiche sessuali di natura non convenzionale, ma non si tratta solo di questo: il concetto abbraccia una notevole quantità di attività ad esso correlati. Se stai pensando a Cinquanta sfumature di grigio, non stai che grattando la superficie. Da una parte è stato catalogato come troppo vanilla. Dall’altra, è troppo radicato in luoghi comuni pericolosi e superficiali sul sesso violento.

In questo articolo proviamo a darti una mano a capire che cosa significa davvero essere kinky e non convenzionali, e in che modo questo genere di discipline pongano sempre l’accento sulla parte più bella del rapporto: il consenso.

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Essere kinky vuol dire avere un "problema"?

Le preferenze sessuali kinky sono state stigmatizzate dalla società e banalizzate dai canali mainstream. Spesso, essere kinky viene associato all’avere dei problemi, al non riuscire a vivere serenamente la propria sessualità.

Molti pensano erroneamente che la tendenza dei kinkster derivi da un trauma subito durante l’infanzia: è falso. Pensano anche che avere un kink imbastardisca e sporchi il concetto del fare l’amore. La ciliegina sulla torta arriva nel momento in cui qualcuno contrappone la parola kinky a quella normale, lasciando pensare che tutto il sesso non convenzionale sia qualcosa di anomalo. Di anormale.

Comprendere a fondo le origini delle preferenze kinky aiuta a normalizzare il concetto. Ci permette di capire che l’unico mostro, ancora una volta, è l’ignoranza e la paura che ne deriva.

Questo comportamento sessuale è innato, e ce l’hai da sempre, oppure viene sviluppato, come un gusto acquisito, nel corso della vita. Il piacere del non convenzionale lo si sperimenta sulla pelle e può piacere come no: una preferenza non dovrebbe mai essere discriminante, giusto?

Il sesso kinky non è né violento né pericoloso

Un kinkster, ovvero una persona con preferenze sessuali kinky, è una persona che trae piacere sessuale da attività insolite, è vero. Tuttavia, proprio come una persona con inclinazioni più vanilla, crede nel consenso.

Se sei kinky non sei una persona pericolosa, né violenta, né desideri fare del male a qualcuno per il puro gusto di farlo. Il kinkster trae piacere e lo dà senza provocare danno a se stesso e agli altri, imparando a gestire il suo desiderio e quello degli altri. In cambio chiede accettazione e, come tutti noi, non vuole vergognarsi per quello che avviene sotto le lenzuola.

È necessario disarmare tutti i preconcetti secondo cui un kinkster ama la violenza e la pratica regolarmente su un partner ignaro. Si tratta di un’immagine distorta, banalizzata e sconcertante del kink e di tutte le pratiche che gli orbitano attorno.

Praticando il sesso kinky si esplorano educazione, consenso e i desideri l’uno dell’altro, in un esperimento continuo per cui ci si accetta e si viene accettati per ciò che si è. Senza consenso, il kinky non può esistere.

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Una definizione in breve

Ora che sai cosa il kinky non è, possiamo parlare di quello che è. Il kink è una preferenza che riguarda tutte le pratiche consensuali e non tradizionali in materia di sesso, sessualità e intimità. Pensiamo per esempio al sadomaso, alla dominazione e alla sottomissione, al gioco di ruolo erotico, al feticismo e alle forme di disciplina erotica, come lo shibari.

Attraverso il kink, le persone possono esplorare non solo nuovi piaceri del corpo, ma anche un contesto sicuro dove vivere al di fuori della propria identità sociale. Qualcuno afferma che durante un rapporto kink l’orgasmo può essere più intenso e più coinvolgente.

Kinky e sesso occasionale

Prima di esplorare nuove sensazioni e nuovi piaceri, è importante che il partner di un kinkster sia disposto ad esplorare le possibilità. Il consenso gioca il ruolo più importante, con la ferma intesa che i partner non oltrepassino certi confini, se è il caso, e siano disposti a fermarsi in qualsiasi momento.

Per questo - sebbene l'idea di trasgressione e di kinky sia spesso collegata al sesso occasionale - al contrario è molto più facile che la sessualità kinky trovi spazio per esprimersi in una relazione più consolidata e con una solida base comunicativa.

Come e perché si diventa kinky?

Il ricercatore e psicologo Samuel Hughes afferma che le persone possono sviluppare già durante l'infanzia una preferenza per i kink. Verso gli 11-14 anni, i giovani cominciano a mettersi in contatto in maniera più chiara, prendendo coscienza del fatto che si tratta di piaceri stigmatizzati dalla società.

Quando hai 14 anni e ti piace qualcosa che non piace a nessuna delle tue amiche, viene naturale pensare di essere strana e diversa. Specialmente quando il sesso viene così brutalmente inquadrato in pochi, semplici concetti idealizzati e compartimentalizzati.

È in questo momento delicato della prima adolescenza, dove si ricerca spasmodicamente materiale per essere accettati, che il kink diventa una fonte di vergogna. Ci si nasconde, ci si sente malati. E come un cane che si morde la coda, non è difficile trovare kinkster che, in tenera età, hanno sofferto di depressione e stati d’ansia.

Il problema però non è il kink. È il modo in cui la società lo considera contro natura, portando i kinkster a pensare di essere "mostri".

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