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Queste sono le fasi del lutto amoroso che tutti attraversiamo prima o poi

lutto amoroso
03-04-2024
Quando l’amore finisce, si porta via qualcosa di te. La fine di una relazione è un momento che può rivelarsi tanto doloroso quanto un lutto, e l’unico modo per attraversarlo è lasciar passare il tempo
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Il lutto amoroso

Cosa succede quando finisce una relazione e si attraversa un periodo di lutto amoroso? Specie quando la fine di una storia non dipende da una propria scelta, il momento che segue può rivelarsi particolarmente doloroso.

Sebbene il lutto legato alla scomparsa di una persona amata abbia sfumature più dolorose e più durature nel tempo, specie quando la persona deceduta è particolarmente vicina, la fine di una relazione può provocare un dolore equiparabile, specie nel breve periodo. Andiamo a scoprire cosa è di preciso il lutto amoroso, in quali fasi si articola, e come gestirlo.

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Perché anche la fine dell'amore è un lutto

Il lutto amoroso si sperimenta soprattutto quando la relazione finisce in maniera brusca, e in special modo se la decisione è stata presa in maniera netta da una delle due persone. Se da un certo punto di vista è vero che le storie non finiscono mai per caso, e da un giorno all’altro senza motivo, quando una delle due parti non è pronta a chiudere, il dolore sarà inevitabilmente più forte.

La fine di una storia è un momento di divisione, di separazione. Si raccolgono i cocci di una routine andata in pezzi e si tenta di ricucire la propria vita individuale, questa volta togliendo dal quadro d’insieme la persona con cui si stava. Nella vita quotidiana si crea un buco immenso, che va colmato. Quasi come quello che lascia una persona che passa a miglior vita.

E se da una parte il lutto amoroso dura meno del lutto vero e proprio, il dolore che si prova è paragonabile, almeno nella fase più immediata. Si tratta di una sensazione di vuoto, di smarrimento e di profonda solitudine, che si traduce nella certezza che la vita non sarà mai più quella di prima, nel bene e nel male.

È dura e, soprattutto, sembra durare un tempo incredibilmente lungo in cui si ha la sensazione di non poter mai più essere felici. Anzi: si ha la sensazione che non si sarà mai più felici come una volta. E sai cosa? È vero. Di fatto non sarai mai più felice con quella persona, ma di certo lo sarai con un’altra. Quasi sicuramente anche più felice. Tuttavia, questo ancora non lo sai. Perché? Perché stai attraversando un lutto.

Le fasi del lutto amoroso

Come accade per le relazioni sentimentali, che si articolano lungo una serie di fasi assimilabili, anche la fine della relazione - e quindi il lutto amoroso - segue delle fasi precise, che tendono a riproporsi come uno schema abbastanza solido. Si inizia con lo strappo iniziale che ci coglie di sorpresa, e che ci porta alla negazione del fatto, che con il tempo si evolve in una serie di reazioni più o meno articolate. Dopo aver attraversato tutte le fasi della sofferenza arriva - presto o tardi - il momento in cui il lutto viene "riassorbito". Di seguito vediamo quali sono le fasi del lutto amoroso che quasi sempre si ripropongono.

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La negazione

La prima fase del lutto amoroso è quella che ripercorre tutti quei bei momenti trascorsi assieme. Quel momento di isolamento in cui la tua mente nega la realtà dei fatti e si aggrappa alla speranza di un ritorno di fiamma. È una fase in cui anche il partner più ingiuriato e ferito spera ancora di poter tornare con la persona che lo ha fatto soffrire così tanto.

Pur essendo una delle fasi più delicate del lutto amoroso, in cui si è particolarmente vulnerabili al bisogno di ricontattare il partner, di ricordare e di sperare tenacemente di tornare con lui, si tratta di una fase fondamentale e necessaria al superamento della relazione. Insomma, se ti stai autocommiserando perché hai ancora voglia di scrivere all'ex che ti ha mollato malamente, sappi che è perfettamente normale.

La rabbia

Arriva, prima o poi, il momento in cui la negazione cede il passo alla realtà dei fatti, e ci si rende conto che la storia è finita. A questo punto monta la rabbia, che in questo caso è un modo per dare forma ed espressione al dolore. Ed ecco che ritroviamo spesso a lanciare addosso all'ex il nostro carico di rabbia, scegliendo spesso parole poco lusinghiere.

Insomma: questa forma di risentimento ci rende irascibili e scontrosi, e fa sì che il dolore venga fuori sotto forma di parole che possano far del male a chi ci ha ferito, restituendogli in qualche modo pan per focaccia. La rabbia è potente e liberatoria, ma è anche pericolosa: quando il sentimento di negazione si mescola alla rabbia, scatta un senso di possesso del partner che ci rende violenti e irragionevoli.

Sta comunque a noi gestire e governare questi sentimenti di rabbia. Se qualche recriminazione può essere accettabile, non dovremmo in alcun modo diventare violent* verso l'ex partner, per ovvi motivi. Se senti di non essere in grado di gestire il rancore, rivolgiti a un professionista della salute mentale.

Il compromesso

A un certo punto, quando la rabbia finisce di suppurare, si sente il bisogno di mediare. Non si è ancora del tutto fuori dal lutto, al contrario: si sente che, avendo buttato fuori il demone della rabbia, si possa ricominciare da capo.

È in questi momenti che si prende in mano il telefono e si fa il danno, oppure per fortuna è possibile che si trovi il modo per parlare, discutere, mediare, chiedere scusa. Insomma: è un momento in cui si prova a riparare alle proprie mancanze e ai propri errori, e ci si impegna, anche a parole un po’ troppo teatrali, a essere la persona che il tuo partner vorrebbe tu fossi stata. In parole povere: la persona che non sei e non sarai mai.

È il momento dei se e dei però, e di quello che sarebbe potuto essere.

La fase dello sconforto

A questo punto risulta evidente che non c’è niente da fare per salvare la relazione, e di conseguenza arriva il momento in cui ti deprimi. È il momento dello sconforto e del buio profondo, quello in cui su Instagram i tuoi post rabbiosi si trasformano in selfie malinconici.

È un momento durissimo in cui tante persone provano, sbagliando, a costruire una nuova relazione per sopperire al dolore di quella passata e riempire il vuoto lasciato, ma è troppo presto. Non si è veramente pronti a costruire da capo, perché si sta ancora liberando il cuore dalla relazione passata.

La fase di accettazione

Quando hai accettato la fine della relazione, e tutto sommato hai compreso davvero i motivi per cui la storia ha avuto fine, vuol dire che stai vedendo la luce. In questa fase riesci a capire i tuoi errori così come quelli del partner, e riesci a dare un senso alla storia, oltre che un senso di conclusione all’intera faccenda.

A questo punto, col tempo, tornerai a splendere, e sarai pronta per ricominciare da capo.

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