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Mary G. Baccaglini: “Le app di incontri? Prima di dire che non fanno per voi provatele”

Formatrice, scrittrice e love specialist, Mary G. Baccaglini tiene corsi e masterclass sull’arte, tutt’altro che scontata, di costruire relazioni sane (in primis con se stessə). E dato che oggi sono sempre più numerose quelle che sbocciano online, le abbiamo chiesto qualche consiglio su come muoversi nella giungla delle dating app

Ce ne sono tante, e ognuna ha le sue specificità. Ma nel mondo post pandemico, le app di incontri sono ormai lo strumento d’eccellenza per conoscere potenziali partner. Finita (o quasi) l’epoca del rimorchio al bar o nei locali (come ci spiegherà meglio Mary), oggi l’approccio scatta online anche se ci si è visti (e piaciuti) di persona. Uno strascico dell’indolenza da lockdown, forse. Ma a rendere elettrizzanti le dating app è il fatto di vedere il proprio raggio d’azione esponenzialmente ampliato, raggiungendo persone che mai si sarebbero conosciute nel mondo analogico. E si badi bene: qui non si parla soltanto di sesso, ma di vere e proprie relazioni che nascono “annusandosi” attraverso lo smartphone per finire sull’altare di una chiesa.

qui non si parla soltanto di sesso, ma di vere e proprie relazioni che nascono “annusandosi” attraverso lo smartphone per finire sull’altare di una chiesa

Proprio di questo abbiamo parlato con Mary G. Baccaglini, love coach tra le più influenti e seguite sui social (con oltre 42k follower su Instagram), un libro diventato best seller (Mal che vada ci innamoriamo, Garzanti), e numerose apparizioni in radio e tv. Studiosa dei profili – frastagliatissimi – dell’amore contemporaneo, organizza corsi, masterclass e percorsi (come la Love Academy Parlami d’amore Mary G), che aiutano a disfarsi di sovrastrutture e atteggiamenti autolesionisti per aprirsi all’amore nei confronti dell’altro ma anche di noi stessə. Perché sembrerà un ritornello trito, ma se prima non impariamo ad amarci nel profondo, sarà difficile che qualcuno lo faccia al posto nostro. Sia online che di persona.

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Sfatiamo dei vecchi miti. Quanto è radicata ancora la convinzione che le dating app servano soltanto a trovare un partner sessuale?

Parto con una premessa: il Covid ha trasformato radicalmente il mondo delle app di incontri. Se prima le persone le utilizzavano principalmente per fare sesso, dopo la pandemia c’è stato un cambiamento importante. I dati dicono che il 70% degli italiani pensa che si possa trovare l’amore online, e una relazione su due nasce oggi sulle app di incontri. Ormai avere pregiudizi sulla possibilità di trovare l’amore online è fuoriluogo. Le persone che incontriamo su Tinder sono esattamente le stesse che troveremmo al bar. Ed è anche vero che oggi, dal vivo, c’è molta più difficoltà nell’approccio fisico. Alcune persone che frequentano i miei corsi mi hanno raccontato di essere state magari a una festa e di venire approcciate soltanto successivamente via chat. Ciò significa che il Covid ci ha impigriti e intimoriti. Ci siamo abituati a stare online, e oggi le chat aumentano di tantissimo le possibilità di incontrare qualcuno di interessante. Poi ovviamente ci sono delle piccole regole da seguire per avere maggiore successo.

Che tipo di regole?

Innanzitutto, quella di creare un profilo interessante. Pubblicare foto realistiche e non photoshoppate, scrivere un piccolo testo di presentazione che ci descriva in modo sincero, saper scegliere il giusto approccio. E qui parlo volutamente di approccio e non di corteggiamento, perché sulle app non ci si corteggia. Quello lo si fa dopo, quando ci si incontra. Il dating online rappresenta semplicemente una possibilità in più per conoscere persone. Questo significa anche che non dovremmo mai chattare per settimane o mesi. Nel giro di 3-4 giorni, massimo una settimana, deve scattare l’appuntamento.

I dati dicono che il 70% degli italiani pensa che si possa trovare l’amore online, e una relazione su due nasce oggi sulle dating app

Qual è il rischio di procrastinare l’incontro dal vivo?

Nei primi scambi via chat si possono già scorgere dei campanelli d’allarme, e uno di questi è quando l’altra persona continua a rimandare l’incontro. Magari ha già una relazione e non lo dichiara. In questi casi è facilmente intercettabile anche dal fatto che sparisce nel weekend. È davvero importante, e ci tengo a ribadirlo, che il primo incontro avvenga in tempi brevi. Questo perché la chat ha il potere – spesso distruttivo – di amplificare i sentimenti. Se infatti ci sentiamo continuamente con una persona, le scriviamo messaggi a qualsiasi ora per giorni, settimane o mesi, è ovvio che si innesca un processo di attaccamento. Le persone sposate o che hanno una relazione hanno spesso soltanto bisogno di evasione, quindi non vorranno mai arrivare all’appuntamento. Alcuni hanno chattato mesi, addirittura anni con una persona per poi scoprire che era un fake. Recentemente, lo stesso caso di Roberto Cazzaniga ci ha dimostrato quanto questo tipo di rischio sia reale e presente. Addirittura 15 anni con una ragazza senza mai incontrarla! La chat crea una sorta di mondo parallelo molto affascinante – perché ci permette di riempirlo di fantasia – che va spezzato subito con un “ok, domani ci si va a bere un caffè insieme?”. Non c’è alcun motivo perché la relazione debba rimanere solo online. Non è sano. Alcune donne però reagiscono malissimo se l’uomo chiede di vedersi subito e pensano: “ecco, mi vuole portare a letto”. No. È normale che sia così! Significa: mi piaci, conosciamoci dal vivo.

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Anche l’incontro dal vivo, però, nasconde dei rischi: può succedere che la persona che ci troviamo di fronte non corrisponda alle foto, oppure che abbia utilizzato foto di altri. Come tutelarsi?

Per prima cosa, quando iniziamo a chattare con qualcuno, è necessario essere certi che dall’altre parte non ci sia un profilo fake. Consiglio sempre di screenshottare la foto della persona e fare una ricerca su Google immagini per essere sicuri che non si sia appropriata di foto non sue. A volte non è semplice capirlo, c’è chi ruba foto di personaggi noti in altri Paesi, difficili da riconoscere. Poi è importante googlare il suo nome per scoprire se il suo ruolo e il suo lavoro corrispondono a quanto ci è stato detto. Infine, c'è Facebook. Facebook è importantissimo. Dev’esserci la sua vita vera, è molto semplice capire se si tratta di un profilo creato ad hoc per le dating app. Consiglio anche, prima dell’incontro, di fare una videochiamata. Questo ci permette di arrivare al primo incontro senza grosse sorprese.

A parte l’altezza…

Vero (ride), però alcune dating app stanno diventando sempre più rigorose nel chiedere di specificare alcuni dettagli, come ad esempio l’altezza. Quindi anche in questo caso diventa sempre più difficile mentire spudoratamente…

E dopo che ci si incontra? Riprendono le dinamiche delle relazioni analogiche?

Esattamente. Capita che alcuni si lamentino che del fatto che dal vivo si perda quella conversazione fitta tipica della chat. È normale, giusto e sano che sia così, perché si passa a un altro livello di conoscenza.

Cosa consiglieresti agli scettici delle app, amanti dell’incontro casuale e romantico?

Direi che provare non costa niente. È come chi dice che non mangia una certa cosa senza averla assaggiata. Io sono dell’idea che se la tua situazione sentimentale non ti rende felice, tu abbia il dovere verso te stesso di fare di tutto per cambiarla. Anche attraverso le app. Se poi dopo averle provate ti accorgi che non fanno per te allora è un altro discorso. In generale, però, le dating app sono uno strumento davvero molto efficace per conoscere persone interessanti. Di recente sono stata a un matrimonio di due amici che si sono conosciuti tramite app e attorno a me nascono di continuo amori online. Ci vogliono ovviamente delle accortezze e una selezione, ma esattamente come nella vita analogica. Io ho una relazione da dieci anni, ma se fossi single cercherei l’amore online. Ci credo tantissimo. E questo vale per tutte le età.

Sono dell’idea che se la tua situazione sentimentale non ti rende felice, tu abbia il dovere di fare di tutto per cambiarla. Anche attraverso le app

Tu ti occupi di promuovere l’amore sano. Quanto è distorta ancora oggi l’idea che abbiamo dell’amore “vero”?

Siamo cresciuti con l’archetipo che l’amore vero sia quello che porta con sé il dramma, la sofferenza. Ad aver dato forma a questo archetipo è stata la letteratura – pensiamo a Jane Austin – e successivamente il cinema e poi le serie tv – pensiamo a Sex and the City. Questo concetto ha portato tante donne – ma anche uomini – a chiudere relazioni perché troppo sicure, cercando piccolezze che potessero confermare il fatto che quella persona non fosse giusta per loro. Questo tipo di mentalità è estremamente dannosa. Perché non è vero che l’amore significa sofferenza, anzi. “L’amore è bello solo se litigarello”: quanto spesso ce l’hanno detto le nostre nonne? Ma non è così, per fortuna. Un modello che vorrei trasferire è quello di un amore certamente passionale, ma che prima di tutto ci mantenga in armonia con noi stesse. O meglio: che mantenga l’armonia che ci siamo create stando da sole. Perché se non siamo noi in equilibrio, difficilmente troveremo una relazione equilibrata.

“L’amore è bello solo se litigarello”: quanto spesso ce l’hanno detto le nostre nonne? Ma non è così, per fortuna

E infatti nei tuoi corsi insegni prima di tutto ad amare se stessə...

Esatto. Sto cercando anche di sradicare alcuni concetti: uno è quello dell’amore incondizionato all’interno di una relazione. Amore incondizionato significa che l’altra persona può farmi qualsiasi cosa e io la amerò comunque. È la base dell’amore tossico. Io lo dico sempre: l’amore incondizionato può esistere solo per i figli, gli animali e il gelato (ride). L’altro è che l’amore sia una questione di fortuna. Il ruolo che diamo alla fortuna è esagerato. Non esiste la fortuna in amore. Ci può essere il giusto tempismo, certo, ma se non sei in equilibrio o se sei respingente, potrai anche incontrare la persona della tua vita ma non avrai mai una relazione con lei. Per questo ho sviluppato i 5 passi per l’amore sano: l’autostima, la scelta, la comunicazione, la seduzione e l’abbassamento delle aspettative.

Cosa intendi con "abbassare le aspettative"?

Molto spesso le persone hanno un tale livello di aspettative che poi le buttano addosso agli altri. E questo succede perché spesso non si sceglie la persona giusta, ma ci si fa andare bene una persona che non è giusta per noi. Abbassare le aspettative significa sapere chi sei e cosa vuoi e metterti in osservazione dell’altro, scoprire la persona poco per volta, senza pretendere che diventi il tuo partner dopo la seconda volta che vi vedete. Quando iniziamo ad aspettarci qualcosa da uno sconosciuto significa che dobbiamo a lavorare su noi stessi. Perché uno sconosciuto non ti deve niente. Se ci aspettiamo qualcosa è un nostro problema. Mi capita molto spesso di sentire questa lamentela: ma lui dovrebbe accettarmi per quella che sono. È vero, è così. Ma tu ti accetti davvero per quella che sei? Se non è così, perché diamo la responsabilità agli altri di amarci quando noi per primi non ci amiamo? Tutto parte da questo, nei miei corsi. È un bagno di consapevolezza. Prima si lavora sull’amore per noi stessi, e poi per gli altri.

Mi capita molto spesso di sentire questa lamentela: ma lui dovrebbe accettarmi per quella che sono. È vero, è così. Ma tu ti accetti davvero per quella che sei?

Non è sempre facile, accettarsi.

Ma è il primo passo per amare davvero. Accettare che siamo così e che lo saremo anche domani. Cambiare opinione su noi stessi richiede tempo. Se io mi odio quando mi guardo allo specchio, questo mio sentimento si rifletterà sugli altri. Perché si capisce quando una persona non è in equilibrio con se stessa. Lo comunicano la postura, il modo di vestirsi, come cerca di coprire i difetti, mettendoli anzi in risalto. Se tu non inizi ad accettarti, quello che fai trapelare è odio, è il fatto di non meritare l’amore degli altri. L’accettazione è fondamentale per conoscere e ricevere amore.

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