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E se non fosse amore, ma dipendenza affettiva?

dipendenza affettiva
Amore è rispetto, complicità, gioia. Se tutto questo viene a mancare, allora il bene si trasforma in malessere e potresti essere di fronte a una forma di dipendenza affettiva, una condizione che non è così facile riconoscere. Scopriamo di più
Nell'articolo:

Che cos'è la dipendenza affettiva

Innamorarsi è una delle sensazioni più belle che si possano provare, eppure questo sentimento così bello può facilmente degenerare nella dipendenza affettiva. Ti sarà di certo capitato, nelle prime fasi di una relazione, di voler diventare una cosa sola con il tuo partner, sviluppando un rapporto quasi di simbiosi in cui non si può fare a meno dell'altra persona. Di solito queste velleità "fusionali" si attenunano fisiologicamente nel tempo, e semplicemente si trasformano in un forte legame di complicità e sintonia.

Se questo non avviene, allora potresti essere rimasta coinvolta in una dipendenza affettiva di cui forse ignori i sintomi, semplicemente perché sei indotta a scambiarla per quell'amore travolgente che hai provato nella frenesia dei primi giorni.

E sì, perché è assolutamente normale provare un forte attaccamento per il partner, se questo attaccamento diventa estremo e pervasivo c'è qualcosa che non va.

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Se ritieni di essere piombata in questa condizione, allora è importante che sappia riconoscere quello che rientra nel campo delle "relazioni tossiche" o se si tratti di un problema passeggero.

Per capire il concetto di dipendenza affettiva prova a pensare alle più classiche dipendenze da stupefacenti e da alcool. Chi ne soffre, trova sollievo solo assumendo questa "sostanza", che diventa un pensiero fisso anche se in realtà è dannosa. Chi soffre di dipendenza affettiva crede di essere semplicemente innamorato, ma in realtà è immerso in quella che può essere considerata quasi un'ossessione, in cui perde di vista se stesso e si convince di non poter vivere senza quella persona da cui dipende. Questo succede anche se la relazione non ci fa stare bene, anzi, in questi casi la dipendenza risulta esacerbata.

Le cause della dipendenza affettiva

La dipendenza affettiva è sottovalutata ma può davvero colpire tutti. Non è quell'attitudine alla simbiosi che riscontri all'inizio di una relazione, che puoi classificare come innocua, ma quella che viene definita come disfunzionale.

In questi casi, infatti, la tua personalità e la tua autostima dipendono dall'avere una relazione stabile alle spalle. La dipendenza affettiva è scatenata da condizioni pregresse, che possono portare più facilmente a essere legati in maniera insana alla persona che abbiamo scelto di avere al nostro fianco.

La dipendenza affettiva può colpire tutti, uomini e donne indistintamente. Tuttavia, sussistono dei presupposti che ne favoriscono l'insorgenza. Vediamo quali sono.

  • Bambini troppo protetti:

Si tratta di adulti che non sono stati messi nelle condizioni di prendere delle decisioni da soli. I dipendenti affettivi non sono così in grado di agire in maniera autonoma e hanno bisogno di rivolgersi a qualcuno che dica loro cosa fare;

  • Chi ha subito un abbandono

Chi percepisce questa sensazione è portato a comportarsi in due modi diversi. Da un lato, manifesta una totale sfiducia negli altri e rifiuta qualsiasi tipo di legame. Dall'altro, mostra un attaccamento morboso al partner per paura di perderlo e vivere una nuova separazione;

  • Chi non sa stare da solo

Vivere la propria solitudine serenamente è molto difficile. Per questo, si sviluppa la tendenza ad attaccarsi a un partner, anche accettando tutti i rischi che questo può comportare. Avere una relazione può quindi placare questo bisogno di non essere soli. A volte sfociando in qualcosa di più grande di quello che avremmo immaginato.

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Come riconoscerla: i sintomi della dipendenza affettiva

La dipendenza affettiva si manifesta quando una relazione d'amore viene vista come l'unica ragione di vita e senza la quale non sarebbe possibile andare avanti. Si sviluppa la tendenza a dare spazio alle emozioni del partner, soffocando completamente le proprie. E, se è vero che la gioia di chi amiamo è anche la nostra, è altrettanto importante non trascurare i propri sentimenti, annullandoci in nome di un amore che ci sta facendo del male.

Questa condizione porta inoltre a non riuscire a prendere decisioni in modo autonomo senza l'opinione del partner. Si sta male quando non c'è e si ha una costante paura di perderlo. Non viene tollerata la distanza, provocandoti una continua sensazione di malessere che sfocia nella disistima. Si annulla così anche ogni forma di cura verso te stessa, eliminando ogni attività che non preveda la presenza del partner.

Come uscirne

Uscire dalla dipendenza affettiva e chiudere una relazione tossica è possibile. Talvolta da sole, assumendo consapevolezza (non facile) o rivolgendosi a uno specialista che possa aiutare a capire la situazione e trovare una soluzione per porvi rimedio.

Il primo passo da compiere potrebbe essere quello di ammettere di essere vittima di una dipendenza, iniziando un lavoro su te stessa, anche cominciando a chiedere aiuto. Devi iniziare a riconoscere la situazione per stabilire il giusto cambio di rotta.

Col tempo (conceditene abbastanza), puoi anche provare a imparare a stare da sola. Guarda te stessa sotto una nuova prospettiva, con una luce diversa e che sia solo tua. Non vedere la solitudine come un incubo ma come un'opportunità.

Prova a capire quali siano state le cause che ti hanno portato a questa dipendenza e non affrontare tutto da sola. Prenditi cura di te cercando di ritrovare la giusta autostima e interrogati sul tuo modo di intendere l'amore. Potresti anche averlo concepito in modo sbagliato: annientare la tua personalità non è di certo il modo giusto per voler bene al partner. Ricordati che è invece fondamentale portare avanti te stessa. Volerti bene è il primo passo per amare gli altri.

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