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Idealizzare le persone: ecco qual è la trappola mentale che ci spinge a farlo

Donna bendata
Se idealizziamo le persone tendiamo a cadere in rapporti che finiranno presto e non ci lasceranno nulla: come smettere di farlo (davvero).
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Difetti che non esistono (e di cui ti accorgi dopo), scivoloni che ti lasci passare sotto il naso senza dire nulla: quanto spesso idealizziamo le persone? Che sia un’amica o il partner, a tutte almeno una volta è successo di mettere qualcuno su un piedistallo e di reputarlo semplicemente...perfetto o quasi.

Dietro ci sono condizionamenti culturali, reazioni neurochimiche o semplicemente proiezioni date dalla nostra mente. Il risultato – qualsiasi sia la causa – è sempre lo stesso: ignoriamo degli aspetti della personalità di qualcuno, finendo per vederne solo il buono.

Un errore che, nel migliore dei casi, può portarci a vivere una delusione cocente, nel peggiore dei casi invece può traghettarci direttamente verso una relazione tossica da cui sarà complicato (e doloroso) uscire.

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Questione di chimica

Ma perché tendiamo a idealizzare le persone? All’inizio di qualsiasi relazione affettiva viviamo un momento di esaltazione. L’intesa con l’altra persona ci fa sentire pieni di energia e positivi, sempre pronti a trascorrere del tempo insieme. Pensaci bene: quando inizi una relazione con qualcuno che ti piace, ad esempio, non ti senti mai stanca, hai sempre voglia di fare l’amore e, in sostanza, vivi in uno stato di esaltazione totale.

La spiegazione di questo comportamento arriva dal nostro organismo. Le aree del cervello che si attivano infatti sono le stesse che vengono stimolate dall’uso di alcune droghe. In sostanza diventiamo dipendenti dalla presenza di quella persona e ne vediamo solo gli aspetti positivi.

Una situazione dimostrata anche da uno studio americano che, tramite la risonanza magnetica, ha svelato che una persona che fa uso di droghe e una innamorata presentano le stesse reti neurali attive. Si tratta delle zone del cervello che sono legate ai sistemi di ricompensa, ma anche a sensazioni come euforia e piacere. Il risultato è una sorta di dipendenza che spinge a mettere totalmente da parte i difetti dell’altro.

...e di sentimenti

Quando idealizziamo le persone entrano in gioco anche altri aspetti. Secondo gli psicologi infatti spesso quello che facciamo è proiettare sull’altro tutti i nostri desideri e le aspettative. Un processo che finisce per renderci ciechi. A ciò si aggiunge il fatto che ogni proiezione è influenzata dal quadro culturale a cui si fa riferimento.

La musica che ascolti, le serie tv e i film che vedi, ma anche i libri che leggi influenzano e determinano il modo in cui costruisci i tuoi rapporti e – in definitiva – la tua capacità di tenere gli occhi sempre ben aperti. 

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Cosa accade quando idealizzi qualcuno

Nessuno è perfetto ed è impossibile pensare che il tuo partner o la tua amica non possiedano dei difetti. Cosa accade dunque quando idealizzi una persona? Dopo un periodo di esaltazione e dipendenza i nodi – inevitabilmente – giungono al pettine.

La bolla di negazione in cui ti eri rinchiusa scoppia perché il livello di dopamina nel cervello inizia a diminuire. Le informazioni negative sull’altro (le famose red flag) che prima avevi percepito, ma ignorato, riaffiorano. A questo punto inizi a percepire l’altra persona per ciò che è, mettendo a fuoco (davvero) la realtà.

In ogni rapporto, soprattutto d’amore, arriva prima o poi questa fase. Si smette di idealizzare l’altro e, guardandolo con i suoi pregi e difetti, si fa una scelta: restare o andare via. In alcuni casi però si realizza un cortocircuito e, purtroppo si sceglie di tornare all’idealizzazione, negando tutto ciò che è emerso. Una scelta sbagliata, soprattutto perché ti spinge a restare in una sorta di condizione di cecità continua.

Come smettere di idealizzare gli altri

Dunque la domanda sorge spontanea: come smettere di idealizzare le persone? Per uscire da questo stato di cecità è importante lavorare su se stessi, giorno dopo giorno. Spesso infatti l’idealizzazione nasce proprio dalla necessità di proiettare sull’altro una parte di te che non conosci bene, ma anche bisogni o desideri che non sei in grado di esprimere chiaramente.

Se non ti ami per come sei, se non sai quello che vuoi e non sei consapevole delle tue qualità e dei tuoi bisogni, così come dei tuoi difetti, tenderai sempre a riversare le tue aspettative sugli altri. Il risultato? Le tue relazioni saranno sempre basate sulla menzogna e sulla negazione, destinate inevitabilmente a fallire.

Il primo passo è quello di comprendere che ciò che proietti sugli altri, il tuo ideale, è in realtà quello che vorresti vedere in te. Parti da un esercizio semplice, ma efficace: scrivi su un foglio un elenco con tutte le qualità della persona che stai idealizzando, rivendicandole anche come tue e ammettendo che le possiedi in realtà. Idealizzare qualcuno, d’altronde, non è mai una buona idea, significa lasciare all’altro maggiore potere, diminuendo al contempo la considerazione che hai di te. Se imparerai ad amarti non solo scoprirai quanto vali, ma sarai anche capace di costruire rapporti sani e sinceri, destinati a durare a lungo, che siano d’amore o d’amicizia.

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