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Voler sapere tutto sul proprio partner è sbagliato ed ecco perché

sapere tutto del partner, comunicazione difficile
22-02-2022
Come ti farebbe sentire se il tuo partner volesse sapere ogni singola cosa che fai, in ogni preciso momento della tua vita? C’è solo una risposta e non ti piacerebbe: violata. Rispettiamo la privacy di chi amiamo

È un desiderio che ti rosicchia dentro piano piano, come un roditore silenzioso ma determinato: vuoi sapere tutto sul tuo partner perché non puoi farne a meno. Ci sono tante ragioni per cui questa dinamica può prendere piede in una relazione, ma una sola costante. Si tratta di un campanello d’allarme.

Nella maggioranza delle situazioni predichiamo di voler costruire una relazione aperta con il partner, fatta di comunicazione e condivisione. No, non abbiamo improvvisamente cambiato idea. C’è un limite ben preciso, eppure così infido e invisibile, oltre il quale nessun essere umano dovrebbe spingersi se ama davvero chi ha accanto.

Deve dirmi tutto, per forza!

La comunicazione è la chiave di tutte le relazioni, non solo quella con la persona che abbiamo accanto. Su questo siamo tutti d’accordo. È il cemento che rinsalda le relazioni, costruisce i ponti e protegge i muri pericolanti da eventuali crolli. Parlarsi per capirsi.

Eppure, anche alla comunicazione ci dovrebbe essere un limite. Fatti la domanda in cima all’articolo al contrario: perché il tuo partner vuole sapere proprio tutto di te? Ti renderai subito conto di quanto suoni pericolosa questa frase. All’interno si cela una red flag che dovrebbe invitarti a pensare.

A volte crediamo di voler sapere tutto del nostro partner. A volte, invece, sentiamo un’esigenza viscerale di voler conoscere ogni dettaglio della vita di chi ci sta accanto. I motivi sono tantissimi e nessuno ti piacerà. Potresti voler sapere tutto perché hai paura. Perché non ti fidi. Perché sei rimasta traumatizzata da una relazione precedente, oppure perché vuoi mantenere il controllo della situazione e non farti cogliere impreparata.

Le persone condividono con chi hanno accanto ciò che desiderano, in maniera sana e naturale. Avere una discussione aperta e libera con il partner, in cui si condivide ogni cosa, è bellissimo. Tuttavia, esistono alcuni pensieri privati che ognuno di noi coltiva dentro di sé, e che non devono per forza essere condivisi. Questi pensieri non occupano lo stesso spazio di elementi che invece potrebbero essere considerati omissioni o inganni.

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Vuoi sapere tutto sul tuo partner… o vuoi controllarlo?

L’unione tra due persone è magica e meravigliosa, ma non rende i due individui una cosa sola. Tenere per sé alcuni pensieri, a volte, fa bene. Specialmente se questi pensieri non possono contribuire in modo costruttivo o positivo alla relazione. La politica dell’onestà e della trasparenza totale è bella, sulla carta. Ci sono però sfere di competenza che non possiamo cambiare, elementi che non possiamo discutere o su cui è meglio non insistere.

Quando le informazioni trattenute al partner non portano nessun beneficio alla relazione, possono anche essere omesse. Nutrire una relazione, farla vivere e prosperare, significa anche continuare a nutrire e far prosperare la propria individualità. Tu sei una persona singola, e fai parte di una coppia. La coppia non è un uno, per quanto l’immagine sia bella e poetica, tu non vivi in simbiosi col tuo partner. E non dovresti farlo. Lo sai perché?

Ti ricordi com’è nata la tua storia?

Ti sei innamorata del tuo partner perché è una persona diversa da te. Forse avete tantissime cose in comune, ma non per forza. Quello che ti ha attratta, però, è la sua individualità. Nel progredire di una relazione, la coppia si sviluppa, evolve, cresce, e così crescono anche i due individui che la costituiscono.

Tra i più importanti miti da sfatare, nutriti spesso dalla cultura mediatica, dalle interviste ritagliate e riviste alle personalità illustri e alla “realtà cinematografica”, ci sono tanti elementi che costruiscono il nostro modo di concepire la comunicazione. Quest’ultima è l’essenza di un rapporto, e non possiamo negarlo. Al tempo stesso, una comunicazione totale e omnicomprensiva non è positiva e può sfociare nella malattia.

Ci sono cose che non saprai mai

Entrare in una relazione significa accettare la persona che abbiamo davanti anche quando non possiamo leggerla come un bilancio aziendale. Accettare il partner significa nutrirsi dei momenti di comunicazione, viverli con intensità e piacere e, al tempo stesso, rispettare i suoi spazi.

Ci sono argomenti che forse con te non tratterà mai perché sono più suoi che tuoi. Pensiamo per esempio all’elaborazione di una storia passata, o a un momento di debolezza mentale per un’altra persona. Guardare la collega e pensare: sì, è proprio carina, non farà di lui o lei un impenitente fedifrago. Farà di lui/lei un essere umano onesto con le sue emozioni. La dinamica dovrebbe trasformarsi in comunicazione quando il pensiero è fisso, o si trasforma in un desiderio che inquina il rapporto. Le parole sono un’arma potente che, una volta espresse, non possiamo più rimangiarci.

Se non lo pensi davvero, se non ci credi, se non sei convinta, non dirlo. E lo stesso dovrebbe valere per il tuo partner. Alcune cose tra di voi sono destinate a rimanere di proprietà individuale per il semplice fatto che siete due individui. Due esseri umani, due mondi, due meravigliose costellazioni che si toccano, ma non si sovrappongono del tutto.

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