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Cosa NON significa perdonare qualcuno

Perdono
Perdonare qualcuno non vuol dire mettere da parte i propri sentimenti. Ecco come lasciare andare il risentimento e riprendere in mano la propria vita con serenità
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Perdono: il vero significato

Torti subiti, offese, giudizi gratuiti, tradimenti, sono solo alcuni dei fattori che ci portano a mettere in discussione rapporti e persone. Amici, familiari, partner, rappresentano coloro di cui ci fidiamo maggiormente e a cui spesso ci affidiamo. Ma quando questa fiducia viene meno a causa di un fattore scatenante che la mette in discussione, ecco che il litigio è dietro l’angolo, la sofferenza prevale, i rapporti si chiudono. Perdonare qualcuno non è sempre facile.

Perché se è vero che il tempo aiuta a far rimarginare le ferite e ad analizzare a freddo la situazione, è altrettanto vero che spesso il perdono cela un rancore che non lo rende davvero tale. Come perdonare davvero qualcuno? E cosa invece non può essere considerato perdono? Lo scopriamo subito.

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Perdonare qualcuno significa lasciare andare

La sofferenza che si prova dopo aver subito un danno all’interno di una rapporto di tipo amoroso, amicale, lavorativo o familiare è nota a tutti noi. Subire torti fa parte della vita e sentirsi sopraffatti e in balia di eventi che spesso non riusciamo ad analizzare subito con il giusto distacco e con la giusta freddezza, è del tutto normale. Perdonare qualcuno nell’immediatezza dei fatti non è così semplice. Ci vuole una grande forza d’animo, così come un’empatia profonda e un eccezionale equilibrio interiore.

È proprio per questo che la maggior parte delle persone inizialmente fa fatica a perdonare qualcuno dopo un litigio o una brutta discussione. Ma quando finalmente, dopo tutta una serie di riflessioni, decidiamo di dare una seconda chance alla persona da cui ci siamo allontanate, dobbiamo essere convinte di riuscire a lasciare andare.

Lasciare andare cosa? Rancori, giudizi, aspettative, recriminazioni, sentimenti negativi. Riaprire le porte a una relazione che ci ha dato tanto e alla quale teniamo molto può essere bellissimo e liberatorio per entrambe le parti coinvolte, ma tutto questo non può concretizzarsi se non si lasciano andare tutta una serie di emozioni negative che se non sviscerate e superate prima della riconciliazione, rischiano seriamente di compromettere il futuro sereno del rapporto.

Perdonare vuol dire ricostruire la fiducia

Come abbiamo accennato all’inizio, è proprio la perdita di fiducia nei confronti delle persone a cui teniamo e a cui vogliamo bene che innesca la maggior parte dei litigi e delle chiusure dei rapporti. Ed è per questo che perdonare qualcuno realmente quando si perde la fiducia vuol dire innanzitutto avere la voglia e la forza di ricostruirla, al di là delle frasi di scuse.

Ricostruire la fiducia è un atto d’amore potentissimo, è la conferma che la persona con la quale siamo in conflitto è preziosa per noi e che un errore non può vanificare l’affetto che ci ha legato. Anche in questo caso non si tratta di una decisione semplice da prendere e richiede sicuramente tanta determinazione, empatia e ascolto, ma quando avviene diventa estremamente liberatorio per tutti.

I vantaggi connessi? Il rafforzamento delle fondamenta su cui poggia la relazione (di qualunque tipo essa sia) e il conseguente rafforzamento del legame tra persone che ora si conoscono ancor più profondamente di prima e che sanno di poter superare insieme anche gli ostacoli.

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Perdonare qualcuno non significa farsi da parte

Mettere da parte le proprie emozioni, i proprio punti di vista e la propria dignità per riuscire a ricucire un rapporto con una persona a cui teniamo, non è la strada giusta per il perdono. Perdonare non significa farsi da parte, non significa annullarsi né sminuire ciò che si prova. I sentimenti della persona con cui siamo in conflitto sono sicuramente importanti, ma i nostri non sono da meno.

La sofferenza non è unilaterale, per questo non possiamo pensare di sminuire ciò che sentiamo e che ci fa stare male, per recuperare una relazione che ad oggi non ci fa stare bene. Dare valore a ciò che proviamo vuol dire riconoscere la nostra sofferenza, accoglierla, affrontarla e superarla e solo grazie a questa consapevolezza, possiamo metabolizzare l’accaduto, osservarlo con più equilibrio e distacco e capire se ci sono i presupposti per perdonare e andare avanti ognuno per la propria strada o perdonare e riconciliarsi.

Perdonare non significa ricucire necessariamente un rapporto

Se pensate che perdonare voglia dire necessariamente ricucire un rapporto, vi sbagliate. Non siamo tenute a rimettere insieme i cocci, né tantomeno a ristabilire una relazione con chi ci ha causato grande dolore. Il perdono non implica di per sé il ripristino, con gli stessi presupposti o con presupposti diversi, del rapporto in crisi, anzi. Perdonare vuol dire innanzitutto lasciare andare ed è un atto che ci permette di liberare in primis noi stesse.

Affliggersi, tormentarsi e rimuginare su un torto subito, vuol dire vivere in maniera poco serena. Vuol dire avere a che fare con l’autostima che vacilla, con lo stress che aumenta, con una sensazione di angoscia e pesantezza che si riflette inevitabilmente anche in altri ambiti della vita quotidiana. Per questo perdonare è liberatorio, perché ci permette di tornare a riprendere finalmente in mano la nostra vita a prescindere dal fatto che la persona da perdonare ne faccia ancora parte o meno.

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