Esiste un periodo refrattario dopo l’orgasmo nelle donne? Quando si parla di questo fenomeno spesso si fa riferimento al mondo maschile, ma pochi sanno che coinvolge anche quello femminile ed è una condizione che hanno provato moltissime donne. Conoscere il proprio corpo e alcuni meccanismi è fondamentale per vivere in modo consapevole e appagante la sessualità, per questo non dovresti mai smettere di informarti e di studiare ciò che succede al tuo corpo (e a quello del tuo partner) in quei momenti di intimità.
Cosa è il periodo refrattario post orgasmo
Partiamo dalle basi: cos’è il periodo refrattario? Si tratta di un fenomeno ancora poco conosciuto e spesso ignorato, ma che ti può aiutare a comprendere alcuni comportamenti dell’altra persona (e a non fraintenderli). Si tratta infatti di un lasso di tempo in cui, dopo l’orgasmo, manca lo stimolo sessuale. Negli uomini, ad esempio, si verifica una difficoltà nel raggiungere qualsiasi tipo di erezione. Attenzione: questo non significa che l’uomo è impotente, ma solo che di fronte a ogni tipo di stimolazione non riuscirebbe a provare eccitazione. Questo almeno sino a quando il periodo refrattario non termina. Esaurito questo periodo infatti tutto torna come prima.
Si tratta di un evento causato da un rilascio di prolattina e ossitocina proprio durante l’orgasmo. Subito dopo aver raggiunto il picco del piacere, qualsiasi stimolazione risulterebbe inutile, se non fastidiosa e dolorosa. Gli ormoni prodotti durante l’orgasmo e regolati dall’ipotalamo sono la causa di cambiamenti importanti nel corpo. L’ossitocina provoca un abbassamento del livello di testosterone, mentre la prolattina blocca il rilascio della dopamina. Sopraggiunge dunque un abbassamento della libido e l’impossibilità fisica di avere un’erezione.
Il periodo refrattario delle donne
Il termine periodo refrattario è spesso riferito agli uomini, ma pochi sanno che coinvolge anche le donne. L’idea che subito dopo l’orgasmo una donna sia pronta a raggiungerne immediatamente un altro non è del tutto vera. Alcune infatti avvertono al termine del piacere una ipersensibilità del clitoride. Questo rende l’idea di una stimolazione ulteriore tutt’altro che piacevole.
Ciò non significa che non sarebbero in grado di avere un secondo orgasmo, ma solo che non ci pensano proprio! D’altronde provare il desiderio di una pausa subito dopo il sesso è naturale. Si tratta di un piccolo momento di stop assolutamente fisiologico. La sessualità infatti, soprattutto nelle donne, è legata al desiderio. Dopo aver raggiunto il climax è naturale che una donna (e un uomo) si sentano appagati e soddisfatti, senza nessuna necessità di rotolarsi ancora sotto le lenzuola. La voglia, se ci sarà, potrebbe arrivare dopo.
Quanto dura il periodo refrattario
La domanda che più spesso ci si pone è: quanto dura il periodo refrattario? Per prima cosa è importante chiarire che ha una durata variabile da persona a persona. Solitamente basta appena mezz’ora, altre volte serve circa un’ora per ritrovare la voglia di coccole e baci bollenti. In via generale il tempo necessario per provare un nuovo orgasmo, dopo averne vissuto un primo, aumenta con l’aumentare dell’età. Esistono poi altri fattori che rendono variabili le tempistiche: se fra il primo e il secondo orgasmo serve una piccola pausa, fra il secondo e il terzo il tempo sarà maggiore e così via.
Come spesso accade poi ci sono alcune eccezioni. In alcuni rari casi infatti gli uomini possono avere un periodo refrattario di soli 10 secondi, mentre la partner molto più lungo. Non solo: alcuni uomini affermano di riuscire, come le donne, a provare orgasmi multipli. Si tratta ovviamente di teorie oppure di racconti legati a esperienze personali che non sono comprovati da studi scientifici. Di certo, quando si parla di sesso e non solo, esistono numerose differenze fra uomini e donne. Legate non solo al desiderio del singolo, ma anche alla quantità di sostanze rilasciate dal cervello, come ossitocina e prolattina, e alla serotonina presente nell’organismo.
Orgasmo, questo sconosciuto
Tutti ne parlano, ma in pochi lo conoscono davvero. L’orgasmo femminile è stato considerato per moltissimo tempo un vero e proprio tabù. Il motivo? Tanti pregiudizi (alcuni dei quali resistono ancora oggi) e la mancata comprensione di un concetto: noi donne siamo piene di sfaccettature anche (e soprattutto) quando si parla di sesso. Non a caso esistono tipi di orgasmi differenti e per raggiungere un piacere profondo e intenso ognuna di noi ha zone erogene preferite, tempi e modalità.
Il tuo compito? Scoprire la tua personale “mappa del piacere” per poter vivere appieno la sessualità. Ad esempio, sapevi che oltre all’orgasmo del Punto G e a quello clitorideo, ne esiste anche uno misto? Lo provi quando oltre al clitoride vengono stimolate alcune zone erogene come i seni. La posizione migliore per provarlo è quella a candela, mentre se vuoi sperimentare altri tipi di clima potresti provare la stimolazione del Punto U oppure quella del Punto A o C.