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Alla scoperta della pomosessualità: cosa significa e un po’ di storia

lgbtq+
20-09-2022
Le persone che abbracciano la pomosessualità rifuggono all’idea di rientrare in categorie prestabilite e vivono la propria sessualità senza bisogno di etichettarla

Cosa è la pomosessualità

Viviamo in una società che ci ha abituati da sempre a incasellare ogni aspetto della vita in schemi prestabiliti e a dare ad ogni cosa un nome. Questo succede anche per quanto riguarda gli orientamenti sessuali. Un metodo che all’apparenza ha funzionato per millenni ma che nella realtà ha sempre portato molte persone a sentirsi infelici e costrette in gabbie emotive e sociali insopportabili. Fortunatamente le cose stanno cambiando e anche se la strada per la piena parità di diritti è ancora lunga, sempre più individui si sentono liberi di esprimere la propria essenza e le proprie preferenze a livello sentimentale e sessuale, senza bisogno di indossare maschere o di dover necessariamente comunicare all’esterno cosa provano e verso chi. Il percorso verso la scoperta di sé infatti non per tutti è semplice e non è nemmeno obbligatorio che alla fine sfoci in una risposta. Proprio per questo, anche se le sfumature esistenti oggi sono le più disparate, ci sono anche individui che le rifuggono e preferiscono non definirsi. Si tratta di coloro che abbracciano la pomosessualità, ovvero rifiutano l’idea di essere etichettati in categorie preesistenti o indicati con termini ben precisi.

Attenzione però, la pomosessualità non ha nulla a che vedere con l’identità di genere, ma esclusivamente con l’approccio al sesso, che le persone pomosessuali vogliono vivere senza definire o dare la possibilità agli altri di farlo, e quindi di giudicare.

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Perché ragionare in modo binario è sbagliato

Fino a poco tempo fa si era abituati a parlare di sesso e sessualità solo con termini che descrivessero con precisione i soggetti verso i quali era diretta l’attrazione sessuale. Si parlava di eterosessuali, in caso di persone attratte da individui del genere opposto, gay o lesbiche nel caso dello stesso genere e bisessuali quando l’interesse erotico si rivolgeva verso entrambi. Nessuna altra sfumatura o differenza era concepita.

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Questa distinzione netta, tuttavia, con il passare del tempo si è dimostrata forviante e tutt’altro che inclusiva, ma grazie al lavoro culturale e all’attivismo della comunità LGBTQIA+, come detto negli ultimi anni le cose si stanno fortunatamente evolvendo e oggi ogni espressione sessuale, purché libera e consenziente, è ben accetta.

La sessualità infatti ha infinite sfumature e in contesti di piena libertà e rispetto degli altri ogni cosa è concessa.

Le espressioni sono differenti e nessuno deve sentirsi giudicato se scopre di essere attratto da determinate situazioni o di voler sperimentare cose che per molti non rappresentano la norma.

Queer, gender fluid, asessualità e non solo, sono tanti oggi i termini per definire il proprio modo di vivere il piacere ma paradossalmente tra gli aspetti che rendono la liberà odierna ancora più preziosa c’è anche la possibilità di non scegliere una strada, e ancor di più a renderla esplicita agli altri.

Si può, infatti, anche essere indecisi, e quindi definirsi questioning, ovvero persone che stanno ancora esplorando se stessi in cerca di risposte, intersessuali, soggetti che i dubbi li hanno prima sulla propria identità sessuale e solo in un secondo momento sulle preferenze sessuali, oppure pomosessuali appunto.

Cosa significa abbracciare la pomosessualità

Chi rifiuta ogni etichetta e non tollera di essere inserito all'interno di una categoria ben definita pratica la pomosessualità. Questa scelta non implica che chi la abbraccia rifugga relazioni stabili. La pomosessualità, infatti, è un concetto indipendente ed è rivendicato anche da persone che vivono relazioni lunghe e monogame, ma che semplicemente non hanno bisogno di dare loro una connotazione di alcun tipo legata alla sessualità.

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Il termine è l'unione di pomo e sessualità, che a loro volta indicano persone che rivendicano l’idea di vivere la sessualità in modo contemporaneo e post-moderno che è contro qualsiasi tipo di catalogazione sessuale e che quindi le comprende tutte.

Storia e bandiere della pomosessualità

Il termine pomosessualità è stato usato per la prima volta dagli scrittori Carol Queen e Lawrence Schimel all’interno del loro libro del 1997 Pomosexuals: Challenging suppones about Gender and Sexuality.

Nel loro lavoro, Queen e Schimel hanno notato che mentre le definizioni che indicano gli orientamenti sessuali nella comunità LGBTQ+ potevano adattarsi ad alcune persone, questa cosa non funziona per tutte, anche alla luce del fatto che spesso le etichette sessuali possono finire erroneamente per essere interpretate come chiave per tracciare l’identità di una persona nella sua interezza.

Anche se inizialmente Carol Queen e Lawrence Schimel a causa del contenuto del loro libro sono stati accusati di voler in qualche modo sminuire i principi e le identità che compongono la comunità LGBTQ+, oggi la pomosessualità è ampiamente accettata dai suoi membri.

La bandiera arcobaleno è quella utilizzata genericamente per indicare la comunità LGBTQ+, ma ogni sfumatura e orientamento ha anche una bandiera specifica che lo identifica. Quella che indica la pomosessualità è apparsa per la prima volta a una manifestazione del luglio 2016 e si caratterizza da strisce orizzontali dalle sfumature per lo più rosa e lilla, intervallate dal bianco.

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