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Sì, è proprio il momento di scoprire cos’è (e dove si trova) il tuo punto A

Ragazza rilassata e felice
25-11-2021
Il nome completo è «zona erogena del fornice vaginale anteriore»: andiamo a scoprire cosa è il tuo punto A: è una parte del corpo che ti potrebbe procurare davvero tanto piacere
Nell'articolo:

Cosa è il punto A

Quando si parla di sessualità femminile, a volte sembra che c’entri l’alfabeto: è il caso del punto A, che è il nome “informale” di una zona erogena che vale la pena conoscere.
In questo caso, non devi munirti di uno specchio. Per conoscere questa parte del tuo corpo, prenditi del tempo, scegli una stanza in cui non vieni disturbata. Ecco cosa potrebbe esserti utile sapere per scoprire tutta la teoria sul punto A.

Cosa sono le zone erogene

Prima di cominciare la ricerca del punto A, è meglio partire dalle basi. Vengono definite zone erogene quelle aree del corpo dotate di particolare sensibilità (anche perché sono molto irrorate). Quando vengono stimolate, possono contribuire all’eccitamento sessuale e, talvolta, possono concorrere al raggiungimento dell’orgasmo.

Il termine «erogeno» deriva dall’unione di due parole greche: «érōs» (che significa «amore») e «genes» (cioè, «nato»). Quindi, il termine erogeno significa letteralmente «che genera amore» e si riferisce alla proprietà della zona in questione di procurare piacere.
Pur essendo in gran parte del tutto soggettive, sono state individuate diverse zone del piacere nelle donne: i genitali, i capezzoli, etc. Tuttavia, ognuna di noi è diversa dalle altre e quando si tratta di sessualità, l’unica regola è che non ci sono regole! Quello che fa eccitare te, potrebbe non piacere a un’altra ragazza, e viceversa.

Tornando alle linee guida generali in materia di zone erogene femminile, ci sono anche le «zone erogene vaginali profonde» (ZEVP è l’acronimo in inglese) che la ricerca associa all’orgasmo femminile. Le ZEVP sono cinque:

  • il punto A;
  • il punto G;
  • il punto O;
  • la cervice;
  • i muscoli del pavimento pelvico.

Il punto A

Il punto A è quindi una delle cinque zone ZEVP. Anche per questo motivo, viene anche chiamata «zona erogena del fornice vaginale anteriore» (conosciuta anche come zona AFE, punto A o secondo punto G). È considerata una zona erogena femminile poiché, quando viene stimolata, può portare a una rapida lubrificazione vaginale (così puoi fare a meno del lubrificante) e all’eccitazione sessuale. Se la stimolazione continua, si potrebbe arrivare anche ad avere un orgasmo molto intenso.

Dove si trova

Diciamo la verità, la definizione di «zona erogena del fornice vaginale anteriore» per il punto A non incoraggia molto alla sua ricerca. Meglio, quindi, provare a capire in altre parole dove potrebbe (ricordatelo, non siamo tutte uguali) trovarsi. In genere, il punto A si trova nella parte più profonda della vagina. Per la precisione, si può dire che è situato tra la parete anteriore della cervice uterina (cioè il collo dell’utero) e il suo dorso.

Secondo la scienza, potresti trovare da sola il tuo punto A, oppure fai provare al partner. Comincia inserendo un dito in vagina. Questo dovrebbe scorrere lungo le pareti del canale vaginale, fino al punto in cui sembrano divaricarsi: a questo punto dovresti sentire la cervice uterina, che risulta liscia al tatto. Sulla sua parete anteriore dovresti trovare il punto A.

Consigli

Proprio perché il punto A è così vicino alla cervice, potrebbe essere più difficile accedere a quest’area e, ancora di più, stimolarla.
La cervice (o collo dell’utero) è una zona molto sensibile. Per alcune donne, la sua stimolazione è fastidiosa; per altre, la stimolazione della fornice vaginale anteriore può provocare un'immediata sensazione di piacere.

Un po’ di storia

Il nome più colloquiale della zona erogena del fornice vaginale anteriore, cioè punto A, arriva dal suo scopritore. Del resto, il punto G prende il nome dal suo presunto scopritore, Ernst Gräfenberg. Così, secondo molti, il primo a individuare l’esistenza del punto A (e quindi a dargli il nome) sarebbe stato il ginecologo malese Chua Cee Ann. Il medico, impegnato in uno studio per cercare una soluzione alla secchezza vaginale, avrebbe scoperto nel 1984 che, stimolando una specifica area della parete anteriore della vagina, si otteneva un’abbondante e rapida lubrificazione, eccitazione e, a volte, perfino l’orgasmo nella donna. Per qualche ragione, tuttavia, il dottor Chua Cee Ann non rese pubblica questa sua scoperta per ben tredici anni, fino al 1997.

In realtà, pare che prima di lui, sarebbe stata una donna a parlarne. All’inizio del XX secolo, infatti, la Dottoressa Marie Stopes (1880 – 1958), prima accademica di facoltà presso l’Università di Manchester, scrisse un libro, Married Love or Love in Marriage, in cui parlava dell’esistenza dell’Anterior Fornix Erogenous Zone. La dottoressa riuscì a pubblicare la sua opera solo nel 1918, dopo numerosi rifiuti da parte delle case editrici dell’epoca, ma evidentemente nessuno diede molto credito alle sue teorie.

Come stimolare il punto A

Il punto A è, appunto, una zona erogena, quindi la sua stimolazione può essere un’esperienza molto piacevole. Soprattutto dopo che hai capito dove si trova e se ti piace la sensazione che hai provato. Imparare a conoscere il tuo corpo è molto importante, in questo modo puoi vivere la tua sessualità con maggiore consapevolezza. La ricerca del piacere, da sola o con il partner (come masturbazione di coppia), è un viaggio sempre piacevole.

Da sola..

Il dottor Chua Chee Ann ha documentato la sua tecnica di stimolazione del punto A in diversi libri e seminari. La tecnica del ginecologo consiste nell'applicare una certa pressione sull'area come se si stesse scavando con la mano a cucchiaio, stimolando al contempo altre parti della vagina. Secondo lo studioso, l'utilizzo di questa tecnica per dieci minuti al giorno favorirebbe la lubrificazione vaginale abbondante e più immediata, anche senza preliminari.

Con lui…

Per stimolare il punto A durante il rapporto sessuale, potresti provare la posizione della Cowgirl o dell’Amazzone (tu sei seduta sopra a cavalcioni del partner sdraiato. In questa posizione, il tuo bacino si posiziona in una retroversione spontanea, che favorisce il raggiungimento del punto A da parte dell’organo sessuale maschile. Il partner, poi, può esercitare spinte più forti, in modo che il pene possa toccare il punto A. Attenzione però, perché nella spinta profonda potrebbe toccare direttamente la cervice uterina, che potrebbe non risultare piacevole. Insomma, procedi per tentativi. La ricerca del punto A è uno di quei casi in cui conta il divertimento durante il “viaggio”, più che la destinazione.

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