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Self partnering: il significato profondo della relazione significativa con noi stessi

self partnering cosa è
Pensate che vivere da single significhi orbitare in una sorta di limbo di frustrazione? Allora non avete mai sentito parlare di self partnering. Ecco di cosa si tratta

Quante volte ci è capitato di pensare che il partner migliore per noi sia da ritrovare semplicemente nel nostro riflesso allo specchio? Ammettiamolo, per alcune l’idea che siamo proprio noi stesse le migliori partner di noi stesse -pardon il gioco di parole- non risulta per nulla strana. Dello stesso avviso è Emma Watson, che nel 2019 ha diffuso a livello globale il termine self partnering.

Che cos’è il self partnering e in cosa consiste nel dettaglio? È proprio quello che cercheremo di capire nel corso dell’articolo, partendo dal suo significato profondo alla sua diffusione virale, sino al perché è diventata una scelta felice per moltissime donne.

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Self partnering: cosa vuol dire fare coppia con se stesse

Per comprendere appieno il concetto di self partnering non si può prescindere da un dettaglio fondamentale: lo stato d’animo con il quale si vive questa scelta. Per molte persone fare coppia con se stesse equivale a vivere uno stato di solitudine e frustrazione. In un limbo tra chi vive momentaneamente da single e chi vive in coppia. Ma non c’è nulla di più sbagliato.

Chi opta per il self partnering lo fa con assoluta serenità, con convinzione. Lo fa con la tipica consapevolezza di chi sa che non si tratta di una condizione messa in atto per accontentarsi, ma di una scelta cosciente basata su motivazioni profonde e sulla totale stima per se stesse. Quanto è bello amarsi, stare bene e convivere egregiamente con le proprie emozioni apprezzandosi per quello che si è e godendo appieno della propria presenza? È proprio questo che contraddistingue i self partnered.

Non c’è vergogna nell’essere single

La nostra società, nel corso degli anni, ha sempre avuto la tendenza a giudicare negativamente la condizione dei single. Chi è single per scelta è spesso visto come una persona tendenzialmente sola. Una persona che nasconde dietro il “per scelta” una profonda tristezza e la scusa per motivare in maniera meno penosa possibile, il suo stato. Chi lo è invece non per sua scelta, risulta una persona per la quale provare sentimenti di pietà. Un individuo da consolare e da aiutare nell’annosa caccia al prossimo partner.

Ed è questo l’atteggiamento che ha dato linfa alla nascita del self partnering. Perché non c’è nessuna vergogna nell’essere single. Non c’è nessun motivo di doverlo giustificare e non c’entra nulla la visione dei detrattori che parlano di corsa all’individualismo sfrenato. Chi si identifica come self partnered non vive il fatto di non avere un partner come una condizione dalla quale dover uscire a tutti i costi.

La serenità con cui affronta la vita da single (momentanea o meno che sia) va a braccetto con l’amore che ha per se stesso. Ogni momento della vita, soprattutto se vissuto con chi amiamo, ha un valore altissimo e chi dovremmo amare di più al mondo se non noi stesse? Ecco quindi che lo stato di single non può farci paura se siamo impegnate in una felice relazione di “coppia” proprio con la persona che amiamo di più.

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Il contributo di Emma Watson

Come vi abbiamo anticipato, a parlare per la prima volta ai media di self partnering è stata una delle celeb che più spesso ha elargito splendide lezioni di femminismo: Emma Watson. L’amatissima Hermione Granger della saga di Harry Potter è diventata una delle attrici più apprezzate della sua generazione e il suo impegno a favore delle pari opportunità ha avuto una grande eco a livello mediatico. Ed è proprio in un’intervista del 2019 rilasciata a British Vogue che ha affermato:

Mi ci è voluto molto tempo, ma sono molto felice [di essere single]. Lo chiamo essere self partnered

Emma Watson

Il termine utilizzato dalla Watson ha fatto in poche ore il giro del mondo diventando un trend virale sui social. Cos’è il self partnering? Che vuol dire essere self partnered? Sono state solo alcune delle ricerche più diffuse in rete in quei giorni. La risposta si trova proprio nell’affermazione stessa. Affermando di essere molto felice della sua condizione di single Emma Watson ha eliminato lo stigma della sofferenza connessa a questo stato. Sofferenza determinata esclusivamente dalla società e dalle sue aspettative che però, spesso, nulla ha a che vedere con il reale stato d’animo di chi vive da single.

Essere single e felici si può e vivere una relazione sana con sé stesse mettendo in primo piano le proprie passioni e i proprio obiettivi non ha nulla di sbagliato. Creare una famiglia, vivere una relazione di coppia, fare figli o semplicemente andare alla ricerca frenetica di una serie di partner improbabili non è un diktat. Possiamo scegliere di vivere semplicemente una serena relazione con noi stesse, senza aspettative, senza pressioni.

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Non abbiamo bisogno di cercare altro o altri per sentirci abbastanza, noi siamo già abbastanza. E la scelta di vivere in coppia non deve essere percepita come un’imposizione. Si tratta appunto di una scelta e tra esse vi è anche quella di scegliere di vivere felicemente e in maniera soddisfacente, proprio con se stesse. Emma Watson docet!

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