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Alla scoperta dell’arte del bondage

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Alla scoperta dell'intrigante arte del bondage: ecco cosa è veramente il bondage, quale è la sua storia e come praticare in totale sicurezza

Un gioco sessuale, un piccante diversivo al sesso, un divertimento erotico: il bondage è tutto questo e molto altro, basti pensare che la sua pratica risale a molto tempo fa, molto prima dell'avvento di Christian Grey e delle sue 50 Sfumature di Grigio.

Cos'è il bondage: il significato del termine

Letteralmente "bondage" significa "schiavitù", ma la parola è utilizzata comunemente per individuare un insieme di tecniche basate sulla costrizione fisica e condite da un certo grado di voyerismo. Un legame fisico e mentale che lega - materialmente e psicologicamente - i partecipanti a quello che è a tutti gli effetti un gioco erotico.

BDSM e Bondage

Il bondage fa parte del BDSM: sotto questo acronimo si raccoglie una vasta gamma di pratiche erotiche, e nello specifico Bondage, Disciplina/Dominazione, Sottomissione/Sadismo e Masochismo. Mira ad esplorare il sesso attraverso il gioco di ruoli del "dominatore" e del "sottomesso".

Il bondage è quindi una pratica sadomaso, ma che può esprimersi a vari livelli: si è infatti soliti distinguere il light bondage, ovvero la legatura solo delle mani e/o dei piedi, la mummification, quando si arriva a forme di annodamento complete in cui si impedisce ogni movimento e, infine, la suspension, quando la persona legata e sottomessa (in gergo sub) viene anche appesa.

Vissuto da molti come un gioco, un diversivo, un modo per ravvivare il menàge sotto le coperte, in realtà il bondage è una pratica da abbracciare con serietà e attenzione (insomma, ci si può fare anche male!).

Le origini del bondage erotico

La pratica del bondage ha origini molto antiche e inizialmente non aveva una connotazione sessuale. Risale infatti al XV secolo e riflette il legame millenario tra il popolo giapponese e l’uso delle corde, simbolo di collegamento tra l’umano ed il divino. Tramite questa tecnica, la polizia e i samurai immobilizzavano i prigionieri usando una semplice corda di canapa o juta. L’elemento artistico era dato da determinate forme e disegni realizzati con la corda per indicare la classe sociale dell’accusato e, a volte, anche il crimine commesso.

Ma il bondage così come lo conosciamo noi - una pratica sensuale e sessuale - nasce di fatto nel secolo scorso e si diffonde in larga scala solo nel secondo dopoguerra.

Come funziona: le tecniche da conoscere

Il bondage, che rientra nel BDSM ovvero in un tipo di sessualità afferente alla sfera del sadomaso e ai giochi di dominazione e sottomissione, prevede l’uso di corde, catene, manette, ganci e molto altro e comprende diverse tecniche, in particolare le principali sono:

  • la separazione o divaricazione di parti del corpo;
  • il collegamento di parti del corpo a oggetti esterni, muri o sostegni;
  • la sospensione del corpo a soffitti o sostegni;
  •  la restrizione o modificazione forzata dei normali movimenti del corpo;
  • l'immobilizzazione completa del corpo, ovvero la mummificazione, che può portare fino alla vera e propria deprivazione sensoriale.

Capitolo a parte per l'asfissia erotica o breath control (controllo del respiro), pratica decisamente estrema e rischiosa, che può provocare danni fisici di enorme gravità se usata senza cognizione di causa e, in casi limite, anche la morte.

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Gli accessori

Per praticare il bondage quasi sempre si utilizzano degli accessori, ed è importante che si tratti di accessori appositamente pensati per queste attività. Improvvisare, o riutilizzare oggetti non pensati per queste finalità, potrebbe esporre a rischi i partecipanti alle attività di bondage. Quindi meglio rivolgersi a rivenditori specializzati.

Gli oggetti che si utilizzano per bondage possono essere svariati, molto dipende dai gusti e dalle inclinazioni, generalmente i più conosciuti sono questi:

  • manette
  • corde da bondage (attenzione: sono ben diverse dalle classiche corde)
  • Gagging ring
  • divaricatori

Perché si pratica il bondage?

«Il bondage è un po’ come il ballo» spiega l'esperto Andrea, fondatore de La Quarta Corda, progetto artistico e di informazione (e formazione) sul bondage giapponese. «È un’attività che avvicina e unisce due persone e che può essere sia un momento piacevole tra amici, che uno intimo e sensuale all’interno di una coppia.

Ci può essere chi ama esclusivamente l’aspetto estetico dei disegni delle corde sul corpo, chi lo fa per esplorare la propria sessualità o come preludio erotico, chi ama la sensazione di costrizione. Ad ogni modo il bondage, quando c’è connessione tra chi lega e chi è legato, crea un legame tra due persone e offre profondi stimoli sensoriali e emotivi.»

Curiose di sperimentare questa pratica? L’esperto consiglia di «informarsi bene, di frequentare un corso con un buon insegnante, di leggere e di fare pratica in maniera soddisfacente e soprattutto sicura».

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