I social media possono avere effetti sulla la vita sessuale, e a dirlo è uno studio effettuato in Portogallo. Secondo i ricercatori, infatti, il costante bisogno di cercare conforto o distrazioni in Facebook, Instagram, TikTok o altri social media può avere degli effetti concreti sulla vita, anche quella sotto le lenzuola.
Un uso compulsivo dei social media più portare a problemi con il sesso. Troppe aspettative, troppe persone in bella mostra, troppe bugie che fatichiamo a riconoscere come tali, e che possono rovinare il nostro rapporto con il mondo vero. Quando arriva il momento di disintossicarsi dai social media?
VEDI ANCHE LifestyleCosa significa avere le batterie sociali scariche e perché ci succedeUso compulsivo del social media e difficoltà sessuali
Secondo lo studio portoghese, effettuato su 730 soggetti adulti, l’uso compulsivo dei social media causa problemi legati al sesso. Al tempo stesso, la ricerca non esclude che i problemi legati al sesso possano portare a loro volta ad un uso compulsivo dei social media. Sembrerebbe un cane che si morde la coda, ma la differenza c’è, e non va sottovalutata.
Le cause non sono del tutto accertate, ma la correlazione può essere individuata in ciò che i nostri occhi assimilano ogni giorno nei feed dei social media. La solitudine provocata dall’uso eccessivo di Internet può portare al deterioramento della salute mentale e, con la mente che si sgretola, anche il sesso diventa qualcosa di difficile da apprezzare.
Il paragone è il ladro della gioia
Per prima cosa, i social media ci bombardano ogni giorno con aspettative poco realistiche, con bugie evidenti camuffate da vite da sogno, con stili di vita semplicemente irraggiungibili. Chi vive immerso in una realtà parallela, dove lo stimolo a pensare è ridotto a zero, così come spesso vengono utilizzati i social media (per staccare il cervello, sì, ma quand’è che lo riattacchi?) non riesce a trovare un paragone all’altezza tra l’artificio della vita digitale e le tristezze quotidiane, le imperfezioni della vita casalinga.
Il corpo delle donne nelle foto è sempre più bello, e guarda caso anche quello degli uomini migliora drasticamente sui social media. C’è qualcosa di favoloso nella patina da rivista che i social media attribuiscono alla vita, al corpo, al sesso. Eppure, nella felicità di ogni giorno, la perfezione è un concetto che va guardato con oggettività.
Molti studi dimostrano che con l’aumentare delle ore trascorse su un social media in una singola giornata è inversamente proporzionale alla felicità che si prova. Più tempo passi su Instagram, più la tua felicità si spegne. Perché?
Una verità difficile da dimostrare scientificamente
Possiamo solo fare delle pallide ipotesi sul motivo per cui i social, nati con lo scopo di farci prendere una pausa e interagire con altre persone, ci rendono invece così succubi e infelici. Eppure eccoci di nuovo lì, mentre beviamo il caffè in pausa pranzo, a scrollare il feed. Perché lo facciamo? Questo gesto, che vediamo spesso eseguito anche in contesti sociali, è esacerbante per chi lo subisce (hai mai sentito parlare di phubbing?) e triste per chi lo fa.
VEDI ANCHE LifestyleCosa fare se il partner non vuole più fare sesso?Stati umorali negativi, come la tristezza o la solitudine, possono degradare in maniera sensibile la nostra vita sociale, ma anche la vita sessuale. Fino a renderla insipida e insignificante. I social media ci tolgono tempo: riducono le ore che dedichiamo alla nostra vita, alla nostra salute, alle interazioni sociali e soprattutto ai nostri pensieri. In generale, gli esperti non possono spiegare con assoluta certezza tutti i motivi per cui i social media possano complicare le cose anche per quanto riguarda il sesso, ma possono garantire che ridurre le ore sui feed può davvero fare bene al benessere generale.
Quante volte hai spento lo schermo dello smartphone dopo aver guardato i commenti a una notizia di cronaca sentendoti frustrata, arrabbiata, delusa, amareggiata o addirittura offesa? Quante volte ti sei detta: non ne vale la pena?
Immagina i social come un grande bar di paese dove puoi ascoltare simultaneamente le conversazioni a tutti i tavoli, partecipando all’occorrenza. Puoi stare certo che più della metà delle conversazioni che avvengono non ti piaceranno affatto per via dei loro contenuti sessisti, razzisti, o magari per una pura e semplice divergenza di opinioni.
Scripta manent
L’aggravante? L’aggravante è che le parole volano, e al bar ci si manda a quel paese e si torna il giorno dopo per il bicchiere della staffa. Sui social ci si accapiglia senza scopo, perché nessuno ammetterà mai di avere torto, e le parole rimangono scritte, l’astio permane, si consolida.
Quando non è in corso una discussione c’è qualcosa da vedere, qualcosa che non ci piace, o qualcosa che suscita immediatamente la nostra invidia o stimola quel senso di inadeguatezza che solo i social riescono ad amplificare così tanto.
Dov’è la gioia nello scrolling? Te la ricordi l’ultima volta che hai chiuso un’applicazione social media sentendoti più felice e appagato? Scommettiamo di no.