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Che cos’è lo stealthing e perché è un reato

uomo e donna che si baciano
14-10-2021
Per capire cos'è lo stealthing e perché può essere definito un reato bisogna esaminare le recenti sentenze di alcuni Paesi europei ed entrare nell'ottica di chi ha subìto quello che può definirsi a tutti gli effetti un abuso. Cerchiamo di fare un po' di chiarezza.
Nell'articolo:

Di recente si è sentito molto parlare di stealthing e della dibattuta questione se vada rubricato come reato o meno. In California si è arrivati alla conclusione di considerarlo un illecito civile a tutti gli effetti. In altri Paesi europei già se ne parlava, ma si fatica a considerarlo punibile legalmente. Cerchiamo di capire perché.

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Cos'è lo stealthing

Partiamo dalle basi: lo stealthing è una pratica che consiste nel danneggiare, o addirittura togliere, il preservativo durante un rapporto sessuale senza il consenso del partner. E visto che, soprattutto in diritto le parole hanno un peso, occorre prestare attenzione ai dettagli.

Ebbene sì: la fattispecie si verifica non solo nel caso in cui uno dei partner tolga il preservativo senza il consenso dell'altro, ma si configura anche quando il soggetto agente manomette il profilattico che poi la parte lesa indossa inconsapevolmente. Particolare che diventa di non scarsa entità quando si inizia a pensare allo stealthing come ad un reato equiparabile a quello della violenza sessuale.

Perché lo stealthing può essere considerato un reato

Quello che sembrerebbe perseguibile legalmente senza alcun problema, nella realtà solleva questioni che necessitano di anni e anni di studio per essere risolte.
Nonostante infatti la pratica dello stealthing possa essere considerata equiparabile ad almeno due fattispecie di reato, molti Paesi europei faticano ancora a riconoscere una specifica tutela giuridica alle parti lese da questo tipo di comportamenti.

La pratica dello stealthing potrebbe essere assimilata senza problemi a quella della violenza sessuale e a quella della coercizione riproduttiva.
La violenza sessuale potrebbe configurarsi infatti per il contatto intimo non consensuale e potenzialmente dannoso del rapporto.
Si parla invece di coercizione riproduttiva quando si verificano tutta una serie di comportamenti che interferiscono con l'autonomia decisionale di una persona in merito alla sua salute riproduttiva.

Ad una prima impressione quindi lo stealthing potrebbe essere considerato reato per tantissimi motivi. Cerchiamo di capire perché in molti Paesi europei siamo ancora lontani dal farlo.

Lo stealthing in Europa

In Italia e in molti altri Paesi europei ci sono state delle sentenze di violenza sessuale che richiamavano lo stealthing, ma mai rubricandolo espressamente come un vero e proprio reato.

Già ritenuto illegale in Gran Bretagna, e considerato maltrattamento in Svizzera, l'antigiuridicità di questo tipo di comportamento inizia ad essere oggetto di studio da parte della dottrina giurisprudenziale nel 2003. Studi che però non giungono ad una configurabilità penale dello stealthing perché incontrano l'ostacolo insormontabile dell'onere probatorio della parte lesa. Più semplicemente: è tutta una questione di consenso.

Se infatti è noto a tutti che una vita sessuale sana e attiva abbia delle ripercussioni positive sul benessere di ognuno di noi, è anche da non dimenticare che la condicio sine qua non di ogni rapporto deve essere il rispetto, soprattutto in materia di consenso.

Di regola infatti il consenso dovrebbe perdurare per tutta la durata del rapporto. Ad essere difficile però è la prova da parte della vittima dell'assenza di questo consenso, e della presenza del dolo nel danneggiare o nel disfarsi del contraccettivo da parte del partner.
Elementi che proprio per la loro difficoltà probatoria rendono lo stealthing ancora non riconosciuto come reato nella maggior parte dei Paesi europei. E non punibile col carcere in California.

Lo stealthig in California

Alexandra Brodsky, , ricercatrice della Yale Law School, in un articolo pubblicato sul Columbia Journal of Gender and Law, indaga su quali potrebbero essere gli strumenti legali per perseguire le pratiche di stealthing partendo dall'analisi dei comportamenti illeciti e dalle esperienze delle vittime.

E lo stato della California, che spesso sta un passo avanti, fa evidentemente tesoro di questi studi: vara la legge AB453. Il testo normativo prevede a carico di chi commette il reato di stealthing la responsabilità civile per il comportamento illecito tenuto. Il soggetto agente che commette l'offesa sessuale è quindi tenuto al risarcimento dei danni nei confronti della parte lesa, a causa del contatto intimo non consensuale e potenzialmente dannoso che si verifica tra le due parti convenute a giudizio.

Stealthing: perché se ne parla oggi

Purtroppo, si sa, in materia di educazione sessuale non si è mai abbastanza esaurienti. Soprattutto tra gli adolescenti, ma anche tra i meno giovani, nonostante si voglia dare l'impressione di essere padroni del mondo, si fatica ancora a parlare di alcune cose. E ancora di più ad accettarle. Comprenderne il motivo arrivati ad una certa età sembra impossibile, ma per alcuni la sindrome di Peter Pan gioca brutti scherzi.

In base allo studio di una professoressa della Columbia Law School, Suzanne Goldberg, nonostante lo stealthing non abbia recenti origini, a costituire la novità è infatti la sua promozione in rete all'interno di gruppi di uomini: sul web c'è perfino chi si improvvisa insegnante e dispensa consigli su come praticarlo.

Quasi a conferma del fatto che in ogni aspetto della quotidianità ( e quindi anche nelle relazioni sessuali) i social costituiscono un'opportunità se ben usati. Si trasformano invece in un pozzo senza fondo di vergogna e inettitudine quando ci si dimentica che la libertà d'espressione è un diritto da rispettare, e non da svilire.

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