Mancanza di rispetto, accuse, abusi verbali, psicologici o fisici, poca comunicazione, sono solo alcune delle red flags che indicano che stiamo vivendo una relazione disfunzionale. E parlando di relazioni disfunzionali viene automatico associare le caratteristiche che le riguardano, al narcisismo e, in particolare, al partner narcisista. Un partner narcisista, come sappiamo bene, ha un impatto tossico sul rapporto di coppia.
Avendo grandi difficoltà ad amare davvero ed essendo completamente concentrato su se stesso ha bisogno di costante ammirazione e di essere sicuro che le persone, in particolare il partner, sappiano riconoscere la sua superiorità. Tutto ciò innesca inevitabilmente dinamiche disfunzionali che possono avere conseguenze anche drammatiche. Ma siamo sicure che le relazioni di questo tipo dipendano tutte dall’aver accanto un partner narcisista? Stiamo davvero abusando della parola "narcisista"? Ecco una panoramica sul tema.
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Partiamo da un presupposto di base. Non esiste una sola tipologia di narcisismo, ad esempio secondo una classificazione ne esistono due e rispondono al nome rispettivamente di: narcisista covert e narcisista overt.
Nell’immaginario collettivo siamo portati ad associare il narcisista soprattutto con il profilo overt. In realtà è il covert, spesso, ad essere più subdolo. I due profili non potrebbero essere più diversi apparentemente, ma nel profondo sono accomunati da un’esigenza di manipolazione di base che li rende entrambi tossici.
Gli overt sono grandi affabulatori, sono maestri del love bombing e conquistano con il loro fascino magnetico e il loro carisma. I covert invece sono timidi, riservati, apparentemente bisognosi d’affetto e perfette esche per chi ha un’animo da crocerossina.
Queste due facce della stessa medaglia, all’interno di una relazione creano dinamiche squilibrate, mettendo in atto schemi di dominio e sottomissione, che purtroppo non tutte le persone riescono a riconoscere. E se è vero che il comportamento narcisistico è la causa della maggior parte delle relazioni disfunzionali, dobbiamo però riconoscere che non è l’unica.
A ciò si aggiunge il fatto che la definizione "narcisismo patologico" è fattivamente una diagnosi che può essere data unicamente da uno specialista, ed è a dirla tutta molto più rara di quanto pensiamo. Spesso quello che chiamiamo "narcisista" è solamente una persona dalla personalità con tendenze narcisistiche, che è ben diverso. Anche per questo dovremmo stare attent* a non abusare del termine "narcisista".
Non solo narcisisti
Spesso è difficile capire se la persona che abbiamo accanto rientri nel profilo del narcista o meno, perché ci sono sottili sfumature che delineano alcune differenze di base tra un narcisista overt e covert e un altro profilo di persona disfunzionale. Tra questi profili spiccano, senza dubbio: il vampiro energetico, il giudicante e la vittima.
VEDI ANCHE LifestyleCome sopravvivere a una famiglia “tossica”Il vampiro energetico
Questo termine coniato dal medico americano Albert Bernstein dà un’immediata immagine chiara del tipo di soggetto con cui abbiamo a che fare. Un vampiro energetico è una persona che si nutre dell’energia e dell’entusiasmo di chi ha accanto, arrivando a privare di forze, motivazione ed energia la persona scelta. Chi vive una relazione con una partner di questo tipo tende a sentirsi emotivamente svuotato, esausto, apatico, privo di forza.
Inizialmente amichevoli e positivi, col tempo i vampiri energetici rivelano la loro vera indole e arrivano risucchiare la linfa vitale dei loro partner svilendoli fisicamente ed emotivamente. Non solo, i vampiri energetici tendono a sminuire i problemi e le difficoltà delle altre persone, ponendo il focus su di loro e arrivando a minare l’autostima, nonché la voglia di vivere, di chi hanno accanto.
Il giudicante
Disapprovazione, rigidità, controllo, giudizio, il profilo giudicante è la tipologia tossica in cui rientrano le persone che hanno la tendenza a guardare dall’alto in basso. Tutto ciò che un partner pensa o dice sarò giudicato in maniera totalmente soggettiva e sempre negativa.
Nulla sarà mai all’altezza delle loro decisioni e delle loro scelte. La severità con cui danno i loro giudizi tranchant non fa altro che rivelare la loro insicurezza di base e l’invidia che celano dietro comportamenti così rigidi. Questa rigidità è rivolta ovviamente soltanto verso gli altri e mai verso se stessi. Anche in questo caso le persone con cui hanno a che fare sono costantemente sminuite, così come le loro idee e i loro progetti.
La vittima
La tipologia disfunzionale denominata vittima, potrebbe facilmente essere confusa con quella del narcisista covert. In realtà, seppur labile, una differenza c’è. Mentre il narcisista covert si mostra inizialmente come una persona timida e introversa e si rivela poi per quello che è, ovvero un soggetto con un ego smisurato che critica costantemente gli altri e ha un bisogno viscerale di essere considerato speciale, la vittima no. Chi rientra in questa categoria infatti ha un costante bisogno di attenzioni e affetto, necessità che stuzzicano l’interesse sincero delle persone empatiche, ma che in poco tempo le distruggono.
Entrare in connessione emotiva con chi ha un atteggiamento da vittima è semplice inizialmente, ma vivere costantemente con una persona che affronta la vita colpevolizzandosi e colpevolizzando gli altri, senza trovare un motivo per essere felice non è affatto facile. I suoi atteggiamenti di sottomissione, di bassissima autostima, di negatività e di costante bisogno di rassicurazioni, trasformano ben presto il rapporto di coppia, in un rapporto nettamente disfunzionale.