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Test della relazione tossica: le domande da farti per capire se la stai vivendo

test relazione tossica
03-05-2024
Vivere una relazione tossica può essere autodistruttivo, e spesso dall'interno è addirittura difficile capire se la stiamo vivendo: ecco alcune domande per riflettere sulla questione

Test della relazione tossica

Le relazioni amorose sono spesso qualcosa di difficile da valutare dall'interno per via dell'intensità emotiva che spesso comportano. Tuttavia, non sempre questi legami sono fonte di felicità e crescita personale; al contrario, possono trasformarsi in trappole emotive difficili da riconoscere e da gestire. Per questo non sempre è semplice comprendere di essere finite in una relazione tossica. Tuttavia capire se si è coinvolti in una dinamica tossica è il primo passo fondamentale per agire in modo consapevole verso il proprio benessere emotivo.

Affrontare il tema delle relazioni tossiche non è semplice, poiché spesso sono camuffate da intense manifestazioni d'amore o profonde connessioni emotive. La tossicità in una relazione può emergere in tanti modi: attraverso il controllo, la manipolazione, l'isolamento e lo sminuire il partner. Molti si ritrovano a giustificare comportamenti dannosi con scuse legate alla passione o a momenti di stress, perdendo di vista i segnali di allarme che indicano un problema più serio. Ma come fare una sorta di "test della relazione tossica" per avere le idee più chiare su quello che stiamo vivendo? Le domande che proponiamo in questo articolo sono state pensate per aiutare a identificare queste dinamiche, spingendo alla riflessione su aspetti della relazione che potrebbero essere nocivi.

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La consapevolezza è l'arma più potente in nostro possesso per combattere le insidie delle relazioni tossiche. Con le giuste informazioni e strumenti di autoanalisi, è possibile riconoscere i pattern dannosi e prendere le decisioni più sane per noi stesse. Ogni domanda di questo test funge da specchio riflettente, progettato per mostrare non solo le dinamiche evidenti, ma anche quelle sottili e spesso ignorate, che possono erodere la qualità della nostra vita affettiva. Continua a leggere per scoprire se la tua relazione ha i tratti di una dinamica tossica e come potresti muoverti per ritrovare serenità e autenticità nei tuoi legami.

Il partner rispetta la mia privacy?

Stare insieme non significa condividere qualsiasi aspetto della vita. Ognuno di noi deve avere una sfera privata che riguarda solo noi stessi, e che in quanto tale deve essere rispettata anche dal partner. Questo vale anche per le proprie comunicazioni private. Persino sospettare un tradimento non è un buon motivo per violare le chat o le mail della persona con cui stiamo. Quindi se la persona con cui stiamo pretende di controllare il telefono - ma anche se noi stesse pensiamo di volerlo fare - è ora di cominciare a farsi qualche ulteriore domanda. Si tratta di una tipica dinamica malsana.

Come mi sento dopo aver trascorso del tempo con il partner?

Dovremmo rispondere a questa domanda in maniera molto onesta, perché spesso routine, abitudine, ma anche dipendenza affettiva, ci spingono a sottovalutare le nostre reali sensazioni. Passare del tempo con il partner non dovrebbe farci sentire prosciugate, o ansiose o infelici.

Il mio partner fa il tifo per me?

Stare insieme significa supporto reciproco. Certamente il partner deve saperci parlare in maniera onesta, anche se si tratta di dire cose sgradevoli, ma questo non vuol dire che abbia il diritto di criticarci costantemente, sottolineare i nostri difetti o sminuirci con parole e azioni. Questo tipo di comportamento non è "per il nostro bene" come alcuni vorrebbero far sembrare. Se lui ti denigra e poi dice che è solo sincero, qualcosa non sta davvero andando nel verso giusto (manipolazione in vista).

Con il mio partner partner parlo in maniera libera e spontanea?

Un conto è esprimersi con sensibilità cercando di non ferire mai l'altra persona, un altro è camminare letteralmente sulle uova. Se ci siamo abituate a pesare in maniera maniacale tutte le cose che diciamo perché sappiamo che verremo quasi matematicamente aggredite per qualcosa di "sbagliato" che abbiamo detto, siamo con ogni probabilità all'interno di una relazione tossica. Parlare con la persona amata dovrebbe voler dire essere spontanei e soprattutto sereni, non temere costantemente di aver detto la cosa sbagliata, per cui verremo poi punite.

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Il mio partner controlla i miei soldi?

Certamente in alcuni casi (matrimonio, convivenza, presenza di figli) la gestione delle finanze è un tema che va affrontato in maniera congiunta. Questo non significa però che uno dei due possa avere il potere di controllare le entrate dell'altro o altra, specie se sfrutta questa cosa per esercitare un potere sull'altra persona. Allo stesso modo: non dovresti rendere conto a nessuno di come spendi i tuoi soldi, non dovresti chiedere il permesso ad esempio per fare shopping, o qualsiasi cosa tu voglia fare con i tuoi soldi. Fai molta attenzione perché controllare i soldi dell'altro non è solo sintomo di una relazione tossica, ma anche una vera e propria forma di violenza, che viene definita "violenza economica".

Ogni discussione è una tragedia?

La premessa fondamentale è che nella coppia il conflitto è naturale e sano: non si può essere d'accordo su tutto. Tuttavia ci sono dei limiti. Tanto per cominciare essere in disaccordo su questioni valoriali particolarmente importanti non è esattamente un buon segno.

E poi, in che modo litighiamo? Il litigio è qualcosa che viene gestito e che trova comunque una soluzione nel giro di poco tempo? Oppure diventa un evento drammatico, con modalità violente? Litigare è qualcosa che ci fa fare la notte in bianco? Che ci impedisce di andare a lavoro? Che modifica la nostra vita sociale per giorni con tanto di impegni su impegni disdetti? Litigare ci fa arrivare con un'ora di ritardo a un pranzo di famiglia? È importante riflettere su questi piccoli esempi (che tanto piccoli non sono). Una brutta litigata ci può stare, ma i litigi di coppia non possono e non devono stravolgere la normalità della nostra vita in modo sistematico e frequente.

Il partner è geloso e possessivo?

Siamo abituate a sentir dire che la gelosia è un sentimento normale, ma forse dovremmo cominciare a realizzare che non è affatto così. E che se c'è questo sentimento bisogna imparare a gestirlo, e soprattutto a non farlo pesare sull'altra persona. Nessuno può vantare il possesso su qualcun altro, e persino il tradimento non è un reato, sebbene sia un gesto brutto e che ferisce. Cosa significa questo? Che non è accettabile crocifiggere il partner per via di quelle che sono in tutto e per tutto nostre insicurezze. E viceversa non è ammissibile accettare comportamenti possessivi e limitanti da parte del partner. Se al contrario questo succede, e se limita la nostra vita, siamo esattamente all'interno di una dinamica tossica.

Ci sono stati cambiamenti della mia vita sociale da quando sono in questa relazione?

Questa è una domanda fondamentale. Certo la presenza di un partner può cambiare alcune abitudini, ma non può comportare l'abbandono delle proprie passioni o del proprio lavoro, non può comportare l'impossibilità di continuare a frequentare le proprie amicizie (amici dell'altro sesso compresi), non può comportare l'allontanamento dalla propria famiglia. Ricorda che l'isolamento da famiglia e amici è uno dei primi sintomi di una relazione tossica.

Sono felice o sto aspettando che le cose migliorino?

La vita andrebbe vissuta nel qui e ora, e non nella prospettiva di qualcosa di meglio. Cerchiamo di spiegarlo meglio: se continui a stare in una relazione per molti versi insoddisfacente perché coltivi la speranza che le cose andranno meglio e che il partner migliori, forse stai solo perdendo tempo. Una relazione deve farti stare bene adesso, non farti sopportare il malessere adesso nella speranza di un bene futuro.

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