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Cosa è il vanilla shaming e perché è sbagliato

Vanilla shaming sbagliato
13-12-2023
Farlo “strano” non è uno status symbol, né un motivo di vanto o una dimostrazione di maggiore esperienza sessuale. Vi siete mai chiesti perché è nato il fenomeno del vanilla shaming che “demonizza” il sesso troppo tradizionale?
Nell'articolo:

Perché il vanilla shaming è un argomento social così caldo negli ultimi tempi, e soprattutto perché se non ti piace farti appendere per gli alluci a testa in giù e frustare con una pelliccia di nutria sei considerata una ragazza frigida? Parliamo per estremi e per strapparvi un sorriso, ma su questo argomento c’è tanto da dire e davvero poco da ridere.

Parliamo di donne, particolarmente colpite da questo fenomeno per una serie di motivi, che vengono additate come troppo pudiche, troppo caste per questo mondo “progressista”. Ma parliamo anche di uomini che non hanno alcun interesse in certe pratiche sessuali considerate "fuori dall’ordinario". Perché pure loro esistono, e va detto. Cosa c’è di male a non farlo strano?

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Cinquanta sfumature di vanilla shaming

Forse qualcuna di voi ha ancora sulla mensola della libreria della propria camera da letto la collana di libri di Cinquanta sfumature, o ha visto l’adattamento cinematografico più volte di quanto non le piaccia ammettere pubblicamente. Dall’uscita di quel fenomeno virale sono passati più di dieci anni, ma il dibattito è ancora acceso anche sui social media.

Che dibattito? Non certo quello sulla trama del film, dove una donna si innamora di un uomo ricchissimo con una curiosa stanza dei giochi con una linea del consenso non del tutto chiarissima in alcune parti del libro; piuttosto, sulla rappresentazione del BDSM e sul suo impatto sui social. Un tamtam mediatico che ha generato stereotipi sui preconcetti che abbiamo a riguardo.

Cos’è il vanilla shaming?

Il concetto di sesso vanilla, o il sesso “normale” tra un milione di virgolette, nasce in relazione alla grande, florida industria pornografica. Perché vanilla? La vaniglia (diretta traduzione del termine) è il gusto più basico e più semplice che riusciamo a pensare, per qualcuno addirittura un po’ noioso. Il altre parole, il sesso vanilla è considerato noioso come il gelato alla vaniglia, quando puoi scegliere mille gusti più curiosi e diversi dal solito.

La parola vanilla ha profonde implicazioni etero e, soprattutto, viene utilizzato in maniera quasi obsoleta per identificare il sesso consensuale tra un uomo e una donna. Le pratiche BDSM, invece? Deviazioni! Eresie! Ecco, quando hai davanti lo stigma opposto, ovvero quello che demonizza il sesso “strano”, hai davanti quello che viene definito kink shaming. In questo caso, i kink vengono rappresentati come violenza, manipolazione o mancanza di consenso. La verità è che bondage e altre attività sessuali affini hanno una serie di regole e pratiche di realizzazione che rendono l’esperienza particolare, ma mai puramente dolorosa, e soprattutto costantemente regolata dal consenso reciproco dei partner. Chi sa quello che fa, sa anche quando e come fermarsi, perché lo ha concordato con il partner.

Vanilla shaming e kink shaming sono due facce della stessa medaglia, perché diciamoci la verità: a nessuno deve importare con chi fai sesso, né come lo fai.

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Il rough sex e il vanilla shaming

Nella scia di questo fenomeno, a distanza di tanti anni, il FreakTok ci ha portato in qualche modo a rendere sempre più diffusi fenomeni associati alla categoria pornografica del rough sex, ovvero del sesso brutale, dove le mani sul collo o i capelli tirati sono una parte essenziale dell’esperienza, e i ragazzi giovani subiscono l’influenza della trasgressione.

Nel mondo del FreakTok, ora in tutta probabilità bannato per violazione dei termini, si discuteva ampiamente del rough sex e si faceva sfoggio delle proprie “cicatrici d’amore: lividi violacei sulle gambe o sul collo, tremori causati da sesso “estremo” e tante altre particolarità. Non sono mancati episodi di spitting (in cui il partner dominante sputa in faccia o in bocca al sottomesso) o lo spanking, dove ci si sculaccia con mani e cose. Tutto quello che si fa a letto lo si decide consensualmente. Quello che la comunità fetish però condanna di questo fenomeno è la sua divulgazione social. Il sesso è qualcosa che deve sempre tenere in considerazione non solo la sicurezza, ma anche il rispetto. Che rispetto c’è in un video di una ragazzina piena di lividi?

Nel FreakTok era prassi regolare prendersi gioco di chi non indulge nel rough sex, rimanendo su lidi conosciuti e rassicuranti del sesso vanilla che, negli ultimi anni, ha espanso i suoi confini e anche di molto, senza però sfociare nelle pratiche fetish.

Il sesso non è un trend su TikTok

Il vanilla shaming è il figlio di chi forse è rimasto un po' troppo impigliato nei "trend" virali e in particolare del fatto che a un certo punto a diventare trend è stata l'idea di doversi mostrare "diversi" a tutti i costi. E in qualche modo trasgressivi, attraverso una presa di distanza dal sesso “vaniglia”. Se non fai sesso rough, non ti vesti in un certo modo e non pratichi un sesso istericamente imprevedibile, non sei nel trend.

Il modo in cui ti piace fare sesso non dovrebbe essere influenzato (anche se lo è) dalla peer pressure dei tuoi amici o di quello che vedi sui social. L’unico modo per entrare nella mentalità che “ti piace quello che ti piace” è comprendere l’importanza della sex positivity e dell’educazione sessuale. Quindi dimentichiamoci una buona volta di trend e shaming vari: l'unica cosa importante dovrebbe essere fare esattamente quello che ci piace con chi ci piace, rispettando sempre il consenso di tutte le parti in causa.

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