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Come ci influenza la vergogna in amore e come superarla

vergogna in amore
La vergogna in amore può influenzarci nel relazionarci, nel mostrare il nostro vero io, e nell’intimità. Si tratta di una barriera tra noi e il partner, ma come possiamo affrontarla?

La vergogna è una di quelle emozioni contrastanti, che molti definiscono negativa, ma che lo diventa davvero quando prende la forma di un ostacolo in amore. Ci influenza, ci inibisce, ci blocca, e dobbiamo farci i conti a causa di traumi passati, di una rigida educazione, di quella continua sensazione di non sentirci propriamente a nostro agio.

La vergogna, spesso affiancata da sensi di colpa, si palesa in ogni tipo di rapporto umano che tessiamo, compreso quello sentimentale, che dovrebbe essere, per eccellenza, quello privo di certi ostacoli della nostra mente e del nostro cuore. Eppure, spesso, specie in intimità, non riusciamo a controllare la vergogna, che prende il sopravvento spazzando via momenti che dovrebbero essere di serenità con il proprio partner.

Ma da cosa nasce la vergogna, e come possiamo liberarcene?

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Che cosa è la vergogna?

Possiamo definire la vergogna come una emozione complessa, al cui interno si annidano varie emozioni e sensazioni più semplici, che costituiscono un muro di paure e di incertezze. La vergogna è costituita, dunque, da questi aspetti negativi del nostro io, che spesso risalgono a un senso di colpa, per qualcosa che riteniamo gli altri possano non accettare in quanto difformi da ciò che è socialmente accettato, per una responsabilità che ci addossiamo, per il timore di essere giudicati.

La vergogna in un rapporto sentimentale

La vergogna non si palesa solo in rapporti amicali, familiari o lavorativi, ovvero quelli in cui sentiamo di più il giudizio degli altri (spesso anche quando non c’è davvero), ma anche in amore. Un rapporto sentimentale dovrebbe essere costruito su complicità, lealtà, schiettezza e fiducia, ma la vergogna sfianca le basi di un rapporto, sia che sia debole che solido, portando a un continuo stato d’ansia.

Questo avviene perché non ci sentiamo pienamente a nostro agio neanche con il partner, o ci sentiamo giudicati, o non capiti, perché riteniamo che questa o quella cosa del nostro essere debba essere nascosta in quanto fonte di vergogna. Alla base c’è spesso una mancanza di dialogo, anche involontaria, perché non sempre l’altra persona è a conoscenza di questa nostra sensazione, o non ha i mezzi concreti per analizzarla e combatterla insieme a voi. La vergogna può fagocitare una relazione dall’interno, e solo noi possiamo fermarla.

La vergogna in intimità

Un altro tipo di vergogna che influisce sulla nostra relazione è quella che comunemente si mostra nella sfera dell’intimità. La vergogna in questo caso può avere origini diverse. La prima è senza dubbio quella che riguarda il rapporto con il nostro corpo, le nostre insicurezze, la paura di mostrarci senza veli, di permettere al nostro corpo di essere guardato, spesso per paura di essere inadeguati.

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Un'altra origine è quella dovuta alla nostra impostazione sentimentale e sessuale, che ci impedisce di provare nuove cose a letto con il partner, per un senso latente di vergogna che ci limita e ci inibisce. Oppure, quando non ci sentiamo all’altezza di una prestazione sessuale, di una richiesta del partner, e ci blocchiamo per la vergogna di fallire.

Eppure, l’intimità, sentimentale o sessuale, dovrebbe essere proprio quel momento in cui si “depongono le armi”, ci si mostra per chi si è davvero, e si lasciano andare le paure, per il rapporto di condivisione delle emozioni che si è creato. La vergogna nasconde un qualcosa che ci proibiamo di fare, di esplicitare, che neghiamo a noi stessi e alla coppia. Questo meccanismo ci rende meno sinceri, meno partecipi, e meno rispettosi di noi e del partner, andando a ledere una relazione. Come fare, dunque, per combattere la vergogna?

Liberarsi della vergogna è possibile?

Prima di tutto bisogna essere disposti a ammettere di provare vergogna, e dialogare con essa. Inutile continuare a negare di avere un problema, finché non affrontiamo e elaboriamo la vergogna, ne saremo vittime.

Il primo step è riconoscerla, ovvero capire quali sono i motivi per cui proviamo vergogna: le situazioni, i giudizi, le critiche, i bisogni, le inibizioni. Una volta capito questo, dobbiamo iniziare un processo di accettazioni di noi stessi, per coltivare autostima e arginare la paura di essere sbagliati o non accettati.

Bisogna levigare le convinzioni negative sul nostro io, che scaturiscono dall’idea che noi stessi abbiamo, e non provenienti dall’esterno. È poi il momento di accogliere le tue vulnerabilità, le tue insicurezze, i tuoi bisogni. Essere disposti ad affrontare le nostre vergogne e ad esporci autenticamente nella nostra relazione è il primo passo per guarire.

Affrontare la propria vergogna, però, non significa rinnegare qualcosa di se stessi, anzi, è proprio mettere in luce e lasciare spazio a ciò che non ci piace e che, erroneamente, riteniamo sbagliato. Ci priviamo della vergogna perché è essa ad essere l’errore, che ci priva di qualcosa, e non viceversa.

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