Abbiamo messo a punto un elenco di buone abitudini di selfcare adatte ad ogni ambito della vita. Certo, non tutte quelle che abbiamo elencato saranno adatte a tutte le persone, ma siamo persuasi all’idea che il percorso verso il benessere sia, per l’appunto, un viaggio. Come tale, deve presentare almeno qualche imprevisto e, naturalmente, una piacevole sorpresa.
Quando il morale è a zero e non hai voglia di alzarti dal letto, o ti sposti col pilota automatico tra un’incombenza e l’altra della vita, probabilmente è giunto il momento di fare un passo indietro e prendersi cura di sé. Già, ma come, se non lo si ha mai fatto?
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La prima regola di buona convivenza con se stessi è quella di imparare ad accettarsi per quelli che si è. Ci sono sempre dei margini di miglioramento, naturalmente, ma se siamo sulla buona strada o c’è la buona volontà, è già sufficiente per non farci sentire in difetto.
L’autocritica eccessiva porta all’infelicità e alla negazione dei propri desideri e delle proprie emozioni, a cui si tenderà sempre a dare meno importanza rispetto a quelle degli altri. E come si può essere felici, quando c’è qualcuno che ci bacchetta, qualsiasi sia il nostro atteggiamento e il nostro intento nei confronti delle situazioni?
Imparare ad accettarsi così come si è, ecco, è davvero importante per ritrovare l’equilibrio nella propria vita quotidiana. Impariamo a sospendere il giudizio e smettiamo una volta per tutte di essere i nostri personali arcinemici.
Se ti fa sorridere, indossalo
Volersi bene passa anche dal guardaroba. Potrebbe sembrare un consiglio per donne, ma non è affatto vero. Quando un capo ci fa sentire bene, ci mette a nostro agio o comunque ci mette nelle condizioni di affrontare la giornata, non c’è motivo per non indossarlo. È vero che l’abito giusto nelle giuste situazioni è indicato per affrontare certi momenti particolari della vita, come i colloqui di lavoro o gli esami all’università.
Tuttavia, se la giornata non è particolarmente ricca di impegni istituzionali, è buona regola scegliere di indossare solo quei vestiti che non per forza sono adatti, ma che ci fanno sentire sicure, belle e felici. E cosa c’è di male in una coccola che guarda anche al lato estetico?
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Chi vive in città riesce ad apprezzare in maniera particolare quelle piccole fughe dalla civilizzazione lassù per i monti, o in campagna. Impara a scoprire, o riscoprire, la bellezza delle cose semplici, e che semplicemente sono, senza l’intervento troppo evidente dell’uomo. Una passeggiata al parco può essere già più che sufficiente per risvegliare la nostra serotonina e riportarci con la mente verso le cose che contano: la semplicità di un buon pasto, del profumo dell’erba tagliata e il canto degli uccellini.
Il resto ha poca importanza: l’unica cosa che conta davvero è come scegli di investire il tuo tempo. E il tempo che decidi di investire su di te, e per te, è quello speso meglio.
Impara a dire no
Quando è stata l’ultima volta che hai detto no a qualcosa che non ti andava o che non ti convinceva al 100%? Il tuo tempo non ha prezzo: è l’unica valuta che, nella vita, non tornerà mai indietro. Sentiti libera di dire NO alle attività che ti provocano malessere, e mettere da parte una volta per tutte quel senso di colpa che ti blocca quando provi a riconquistare il tuo tempo perduto.
Fai progetti per il futuro
Non c’è niente che ti faccia alzare dal letto come la voglia di fare qualcosa che ti piace, o di progettare attività che ti piacciono. Potrebbe essere un viaggio, ma anche un progetto a lungo termine come un blog, un libro, una nuova esperienza di lavoro.
Qualsiasi cosa ti faccia sentire felice, viva e soprattutto ti dia uno scopo è ciò di cui hai bisogno: le buone abitudini della vita riguardano anche il saper fare programmi.
Apprezzare ciò che hai è una buona abitudine di selfcare
Non ha senso struggersi perché qualcosa non è andato come si sperava. Allo stesso modo, non c’è motivo di spaccarsi la testa su tutte le cose che non vanno. Se stai leggendo questo articolo è perché hai accesso a risorse preziose che non tutti hanno.
Non è il solito discorso del “pensa a chi sta peggio”: è più che altro un modo per ricordarsi che, nelle difficoltà, siamo fortunati a modo nostro e dobbiamo praticare la gratitudine. Ciò che abbiamo, anche se è poco, dobbiamo apprezzarlo, e dobbiamo sempre trovare il modo di rendergli onore. Il migliore onore che possiamo fare alle nostre risorse? Quello di investirle su noi stessi!