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L’ambivalenza emotiva può destabilizzarci: come accettarla e stare meglio

emozioni ambivalenti
09-10-2023
Cos'è l'ambivalenza? Tutti noi abbiamo emozioni ambivalenti e contraddittorie che possono farci sentire sbagliati, ma ecco perché dovremmo accettarle

Cosa è l'ambivalenza?

Il fenomeno dell'ambivalenza rappresenta uno stato emotivo sfaccettato e destabilizzante, caratterizzato dalla percezione simultanea di emozioni contraddittorie, tali da sembrare due forze in competizione tra loro. Ti sarà capitato tantissime volte di provare nella stessa situazione gioia e dolore, paura e desiderio, o attrazione e repulsione: è un aspetto intrinseco dell'esperienza umana e del suo vissuto emotivo.

Ad esempio, è frequente essere felici per la storia d'amore che stiamo vivendo, ma allo stesso tempo si rimpiange la precedente vita da single; o essere entusiasti e impazienti per un nuovo lavoro, pur conservando alcune preoccupazioni e una paura quasi paralizzante; o ancora, desiderare tantissimo un figlio, e poi sentirsi sopraffatti dall'arrivo di un figlio nella propria vita. provare estasi per la nascita di un bambino, benché si possa non sentirsi completamente pronti ad abbracciare il ruolo genitoriale. L'ambivalenza si manifesta attraverso questo intreccio di sentimenti e rappresenta una complessità emotiva ineludibile nella vita di ogni individuo.

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Quanto è frequente l'ambivalenza

L'ambivalenza è un fenomeno sorprendentemente comune, tanto che il 68% degli italiani - ovvero, due su tre - che riconoscono di navigare tra sentimenti contrastanti nelle situazioni di vita di tutti i giorni. Questo è quanto rivelato da un sondaggio condotto da Unobravo in collaborazione con l'istituto di ricerca YouGov.

L'indagine è stata implementata con la finalità di fornire una panoramica sulle contraddizioni emotive più comuni tra la popolazione italiana, collocandosi nell'ambito della campagna #PensatiGiusto. Questa ultima, iniziativa lanciata da Unobravo in concomitanza con la Giornata Mondiale della Salute Mentale che ricorre il 10 ottobre, mira a demolire la concezione che certi pensieri possano essere categorizzati come "sbagliati". Inoltre, si propone di guidare le persone lungo un percorso di accettazione delle proprie emozioni e del proprio vissuto emotivo.

I pensieri ambivalenti più diffusi

L’ambivalenza e le contraddizioni interiori esplorate attraverso lo studio di Unobravo e YouGov ci svelano dati interessanti su diverse categorie della popolazione italiana. Ogni categoria ha i suoi pensieri ambivalenti, ed ecco quali sono i più diffusi:

  • Genitori

Un quarto dei genitori sperimenta la paradossale situazione di dar tutto per i figli pur temendo di non essere all'altezza del ruolo. Il 33% delle madri e il 23% dei padri esprimono preoccupazioni circa le proprie abilità genitoriali, con una maggiore preponderanza di questo sentire nel Sud Italia.

  • Coppie

Un interessante 23% delle coppie manifesta contentezza nella relazione corrente, benché talvolta desideri liberarsi e scomparire. Questo sentimento si mostra più pronunciato tra le donne, con una percentuale del 27%, rispetto agli uomini al 19%. Inoltre, un quinto delle persone coinvolte in una relazione ammette di mantenere il legame più per evitare la solitudine che per reale soddisfazione.

  • Single

Il 47% dei single gode della propria indipendenza, sebbene affronti momenti di rabbia nell’affrontare la vita in totale autonomia. Il timore di rimanere soli affligge quasi la metà degli intervistati (44%), ed è accompagnato da altre preoccupazioni quali la paura di impegnarsi e la percezione di sentirsi “fuori luogo” o diversi.

  • Lavoratori

Tra la forza lavoro, il desiderio di abbandonare il conosciuto per intraprendere percorsi imprenditoriali personali, pur dubitando delle proprie capacità, tocca 1 italiano su 4. Questa dicotomia si evidenzia soprattutto tra i giovani lavoratori, dei quali, oltre 1 su 5 ammette di lavorare intensamente più per mancanza di alternative che per reale passione (22% contro una media generale del 16%).

  • Studenti

Nel mondo studentesco, oltre il 40% si dedica agli studi con l’intento di rendere fieri i genitori, a costo di notti insonni causate dall’ansia. Il 29% si identifica come studente modello, tuttavia, internamente, avverte sentimenti di fallimento, mentre il 24% si mostra disponibile ad aiutare i compagni, ma internamente prova invidia per i loro successi accademici.

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In tutti questi scenari, l'ambivalenza gioca un ruolo chiave, manifestando la complessità e la contraddittorietà delle emozioni umane di fronte a circostanze e decisioni della vita quotidiana. La comprensione e l'accettazione di queste dualità interiori sono essenziali per la salute mentale e il benessere generale.

Esistono davvero emozioni sbagliate?

Ogni esperienza umana, [...] può suscitare in noi emozioni diverse, a volte anche in contrasto tra loro. La nostra interiorità è complessa: per questo può capitarci di sperimentare momenti in cui ci sentiamo felici e allo stesso tempo timorosi di fronte a qualcosa di nuovo, sorpresi ma anche arrabbiati, determinati ma al contempo preoccupati di non farcela. Quando ci troviamo a provare pensieri contrastanti, istintivamente potremmo sentire l’impulso di voler stabilire quale tra i due sia quello giusto e quale quello sbagliato. Tuttavia, è importante capire che entrambe le emozioni che proviamo, sebbene in contraddizione, possono essere reali e legittime. L’esperienza emotiva umana si compone di una varietà di sfaccettature che sono il riflesso dei diversi aspetti che caratterizzano la nostra identità. Ogni pensiero o sentimento che sperimentiamo ha una ragione d'essere in relazione a chi siamo, al nostro vissuto e alla nostra storia personale. Quando si parla di emozioni, non esiste qualcosa di sbagliato in termini assoluti, poiché ciò presupporrebbe una definizione universale di quello che è o non è accettabile dal punto di vista emotivo. Le emozioni non andrebbero mai affrontate con atteggiamento giudicante o erigendo barriere e ostacoli che, impedendo il dialogo, la comprensione reciproca e l’accoglienza emotiva, possono limitare profondamente la nostra capacità di connetterci con gli altri”, ha commentato la Dottoressa Valeria Fiorenza Perris, Psicoterapeuta e Clinical Director del servizio di psicologia online Unobravo.

Come accettare l'ambivalenza

Le dicotomie e le reazioni ambivalenti sono meccanismi presenti nella vita di ciascuno di noi. Il primo passo per imparare a gestire questa complessità emotiva, è darsi ascolto, comprendere ciò che si prova e non soffocarlo, ma, al contrario, accettarlo e cercare di capire da dove ha avuto origine. Essere pienamente consapevoli delle nostre emozioni è fondamentale in quanto ci mette nelle condizioni di poterle gestire, senza che esse ci sovrastino o finiscano per influenzare le nostre azioni e scelte. Riflettere sulle ragioni profonde per cui stiamo sperimentando un’ambivalenza rispetto a una situazione o a una persona, può darci l’opportunità di conoscerci più a fondo e permetterci di mettere in luce bisogni, desideri e paure di cui, spesso, non abbiamo consapevolezza."

Fare questo percorso non è sempre semplice e scontato, proprio per questo può essere utile chiedere supporto a uno specialista e sperimentare un percorso di psicoterapia. Si tratta di un contesto protetto in cui affrontare le nostre paure e insicurezze, accettare le nostre contraddizioni e trasformarle in nuove risorse che accompagnino la nostra crescita personale.

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