Chiunque abbia sperimentato l’ansia notturna sa che non c’è niente di piacevole in proposito. Risvegliarsi nel cuore della notte assalite da dubbi, insicurezze e attacchi di panico nelle ore piccole del mattino, passando ore a rimuginare quando non c’è nessuno con cui sfogarsi, è una sensazione orribile.
Per prima cosa è importante distinguere gli attacchi di panico dall’ansia, due figli della stessa maledetta primavera che però hanno sintomi e trattamenti differenti. L’attacco di panico è un’ondata di paura estrema e paralizzante, mentre l’ansia si manifesta come un nemico più subdolo che contamina ogni pensiero, corrompendolo. Conosci il tuo veleno. La domanda è uguale per tutte, però: perché proprio di notte?
Perché soffriamo di ansia notturna
L’ansia notturna è perfida perché si manifesta proprio nel momento in cui siamo più vulnerabili, ovvero quello in cui stiamo abbassando le difese per addormentarci. È proprio in quegli attimi che tutte le ipocondrie che così faticosamente abbiamo tenuto a bada nell’arco della giornata saltano fuori e ci aggrediscono con tutta la loro potenza.
Soffrire d’ansia è un processo costante e quotidiano che spesso si manifesta anche di notte, e può essere invalidante per un motivo semplice: non ci permette di riposare. E quando non dormiamo funzioniamo male, e siamo ancora più vittime del nostro lato oscuro.
VEDI ANCHE LifestyleChe cos’è e come si affronta l’ansia mattutina?L’ansia notturna è il prodotto dell’accumulo di stress generato durante la giornata per vari motivi, alcuni dei quali non riusciamo nemmeno a identificare: lavoro, famiglia, mille cose da fare. La preoccupazione e il nervosismo accumulati ci raggiungono quando abbassiamo la guardia.
È più facile soffrire di questo tipo d’ansia quando si è consapevoli di avere problemi a prendere sonno. Come puoi facilmente immaginare, è un cane che si morde la coda: la paura di non riuscire ad addormentarsi getta benzina sul fuoco dell’ansia notturna, e inizia la danza. C’è chi rimane fino alle quattro o alle cinque del mattino “con gli occhi a palla” a fissare il soffitto, chi si butta su YouTube o Twitch e chi invece si risveglia di continuo.
Diventa così impossibile raggiungere le fasi di sonno profondo e REM, ovvero quelle in cui il nostro cervello si riposa davvero. Va da sé che il giorno dopo ci sentiamo malissimo.
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Ansia notturna o disturbi del sonno: i sintomi
A differenza dei disturbi del sonno, l’ansia che viene di notte ha uno schema d’azione ben preciso. Di solito evita accuratamente di tormentarci fintanto che abbiamo qualcosa da fare. Che gentile, eh? Man mano che gli impegni quotidiani diminuiscono e la giornata si avvia alla sua conclusione, però, ci rendiamo conto che le nuvole nere nella nostra mente si stanno assiepando all’orizzonte.
L’ansia cresce lentamente, ma inesorabile, e prende il posto di tutti gli impegni che ci tenevano occupate. Si siede proprio nel punto in cui dovremmo poterci riposare, e attende.
L’ansia notturna si manifesta in tanti modi, spesso molto soggettivi. C’è chi suda, chi prova un freddo intenso e chi si irrigidisce durante i pochi momenti di sonno. Qualcuno soffre di parasonnie, ovvero disturbi che si manifestano nel sonno stesso. In altre parole proprio nel momento in cui pensiamo di esserci lasciate alle spalle una veglia angosciosa, cominciamo a sognare le nostre ansie.
VEDI ANCHE LifestyleC’è una grande differenza tra nervosismo e ansia ed ecco perché è importante conoscerlaCosa provoca l’ansia notturna
Se soffri di ansia, l’ansia notturna non è che la ciliegina su una torta che hai già assaggiato mille volte. Un disturbo di ansia generalizzato può traslarsi anche nelle ore notturne, e di solito è caratterizzato da una preoccupazione spropositata per eventi specifici che, di fatto, non sono davvero così gravi come ce li stiamo dipingendo.
C’è chi soffre d’ansia notturna nei momenti di grande cambiamento della sua vita, quando il futuro la assilla. L’anticipazione di quello che potrebbe succedere ci impedisce di dormire bene, andando a creare la così detta profezia che si auto adempie, per il semplice fatto che siamo tanto stanche da impedirci di sbagliare.
Anche un approccio pessimista e negativo alla vita può alimentare l’ansia notturna, perché la costante ruminazione ci porta a trascorrere la notte a pensare.
Affrontare l’ansia notturna: le strategie efficaci
Ma c'è un modo per affrontare l'ansia notturna e uscirne vincenti? Certo, lo status di ansia notturna, soprattutto se si reitera per lunghi periodo, va inquadrato in una criticità molto più ampia, che richiederebbe un lavoro approfondito e costante, magari con l'aiuto di uno specialista.
Ad ogni modo, di seguito lasciamo alcuni consigli utili e concreti, che possono rivelarsi efficaci soprattutto se dobbiamo affrontare episodi isolati di ansia notturna. Ecco alcune strategie da mettere subito in pratica:
- La prima cosa da fare è accettare l’ansia come una parte di quello che siamo. Riflette una parte della nostra identità e ci caratterizza: non possiamo nasconderla, dobbiamo imparare a conviverci e metterla in prospettiva. L’ansia non può condizionare la nostra vita, ma di sicuro ci proverà.
- Evita lo smartphone e la televisione a letto. Sembrano i soliti consigli della mamma preoccupata, ma molto spesso i social media sono una fonte (diretta o indiretta) di malessere. Allontana la quotidianità dal momento speciale che è l’abbraccio delle tue lenzuola.
- Cerca di andare a letto sempre alla stessa ora e di svegliarti tutti i giorni a un orario fissato. Regolare il ciclo del sonno fa in modo che il corpo, entro una certa ora, si predisponga al sonno e sia più incline a “spegnersi”.
- Se l’ansia notturna non vuole andarsene, non c’è niente di male a rivolgersi alla terapia praticata da uno psicoterapeuta qualificato.