Insensibile e indifferente. A tutto e a tutti. Ecco, in poche parole, come ti definiresti in questo particolare momento della tua vita. Non ci sono ingiustizie, affronti o offese che tengano. O complimenti, regali e gratificazioni che sappiano regalarti un sorriso. Qualunque cosa accada attorno a te, non ti tocca e non ti smuove. Perché? Probabilmente la colpa è dell’appiattimento emotivo, un particolare fenomeno psicologico caratterizzato da un’assenza di emozioni, positive o negative che siano.
All’origine di questa particolare condizione possono esserci tante cause diverse, come un trauma o un percorso di vita tortuoso. In tutti i casi, puoi adottare alcune strategie per cercare di superare la tua apatia, recuperare un po’ di benessere e stare meglio.
VEDI ANCHE LifestyleChe cos’è la depressione latente?Non va confuso con il flat affect vero e proprio
Va subito chiarito che l’appiattimento emotivo vero e proprio, o flat affect, è un fenomeno psicologico ben preciso, che spesso è sintomo di una malattia mentale. Caratterizzato dall’assenza di qualsiasi emozione o da un’espressione emotiva praticamente annullata, può essere spia di depressione, schizofrenia, autismo, traumi cerebrali, disordine post traumatico da stress.
In questo caso, si può manifestare con mancanza di contatto visivo, assenza di risposte verbali e non verbali, voce monotona, espressioni facciali sempre uguali. Il trattamento, dunque, è complesso e va gestito da uno specialista.
Occorre sapere però che l’espressione “appiattimento emotivo” viene usata, forse in maniera impropria, anche per definire una particolare condizione di riduzione delle emozioni in una persona che fino a quel momento non aveva mai avuto difficoltà nel vivere e sperimentare i diversi stati emotivi.
È l’incapacità temporanea di provare emozioni
Di fronte a un torto sfacciato non riesci ad arrabbiarti? Quando la tua migliore amica ti comunica che ha trovato il lavoro dei suoi sogni non provi nulla? Alla notizia che il tuo cucciolo si è fatto male non ti intristisci? I complimenti del tuo capo per la tua ultima impresa professionale non ti fanno né caldo né freddo?
Se la risposta a una o più di queste domande è sì, allora forse soffri davvero di una condizione di temporaneo appiattimento emotivo. Non riesci cioè a provare nulla, né di positivo né di negativo, né per te né per le persone a te più care. Rabbia, gioia, tristezza, piacere, felicità, delusione: tutto sparito. Così, all’improvviso, come se ci fosse una cappa isolante attorno al tuo cuore.
Per quanti sforzi tu faccia, non riesci ad avvertire nemmeno dei piccoli brividi. Calma piatta, come se tutto ti scivolasse addosso senza minimamente toccarti. Perfino le attività che ti hanno sempre appassionata ti lasciano del tutto indifferente.
VEDI ANCHE LifestyleL’esaurimento emotivo non va sottovalutato: ecco i sintomi da tenere d’occhioAlla base possono esserci tante ragioni diverse
Com’è possibile che una persona arrivi a non provare più emozioni? L’appiattimento emotivo temporaneo può dipendere da tante ragioni diverse. In alcuni casi, deriva da un trauma improvviso e violento, come la morte di una persona cara, un incidente, un licenziamento, un incendio. In queste situazioni, infatti, si può avvertire un dolore talmente forte da rimanere immobilizzati. Lo shock, cioè, può essere così grande da provocare “un’anestesia” momentanea della psiche.
Altre volte, l’assenza di emozioni non è improvvisa e correlata a un evento estemporaneo. Al contrario, è il risultato finale di un processo lungo e complesso. Per esempio, può comparire in una persona che ha avuto un’infanzia complicata oppure che ha dovuto affrontare tanti piccoli episodi difficili che, sommati nel tempo, l’hanno messa in crisi. O, ancora, che ha sofferto tanto in passato o che è sola e non può contare su una valida rete di aiuti.
Ci sono poi alcuni tratti della personalità e del carattere che aumentano il rischio di sviluppare un appiattimento emotivo. In questo senso sono più vulnerabili i soggetti fragili, con poca autostima, molto sensibili, che non hanno mai messo a fuoco le proprie risorse, che soffrono della sindrome dell’impostore, che hanno una tendenza all'ansia o una depressione latente, che sono insicuri, che non sanno come superare la timidezza.
Appiattimento emotivo, i consigli per stare meglio
Dopo aver saputo quali sono le cause più comuni di appiattimento emotivo credi di aver capito perché sei arrivata a non provare più emozioni? Ottimo: la consapevolezza è sempre uno step fondamentale per recuperare il benessere psicofisico e stare meglio.
Non solo. Se riesci a individuare l’origine delle tue difficoltà, puoi anche cercare delle soluzioni mirate per gestirle. Se, per esempio, hai capito che tutto dipende da un trauma che hai subito, allora devi provare ad affrontarlo e ad accettarlo, se serve anche con l’aiuto di uno psicoterapeuta. Se, invece, il tuo disagio è legato a qualche aspetto del tuo carattere devi lavorare su di esso.
Ci sono, però, anche alcune strategie generali che possono tornare utili in tutti i casi. Prova, in particolare, a:
- leggere un libro sulle emozioni, anche un semplice albo illustrato, per rieducarti a esse;
- guardare alcune fotografie del passato e cercare di ricordare quali emozioni stavi provando quando sono state scattate;
- chiederti quali erano le cose che, prima di questo momento di empasse, ti rendevano triste, quali felici, quali ti facevano arrabbiare e così via;
- pensare alle sensazioni che, secondo te, potresti provare in diverse situazioni, come vedendo un film romantico, facendo l’amore con il ragazzo che ti piace, andando in vacanza con le amiche, litigando con un collega;
- scrivere un diario delle emozioni.