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Le aspettative non fanno sempre male: come usarle per migliorare la relazione

aspettative relazionali
12-12-2023
Tutto quello che una relazione crea, ciò che tocca e ciò che ci importa genera inevitabilmente delle aspettative. E le aspettative possono migliorare o deteriorare ogni relazione, nella misura in cui vengono applicate alla vita reale.

Le aspettative relazionali fanno parte della vita e di ciò che siamo. Ognuno di noi trascina (più o meno) dietro di sé un bagaglio di esperienze che danno forma alle aspettative, ovvero previsioni e desideri più o meno precisi formulati su ciò che ci si aspetta da un rapporto.

Non parliamo solo di partner, ma anche di amicizia e di relazioni di altro tipo. Quello che conta è che ogni relazione, a modo suo, porta con sé le aspettative, e senza aspettative saremmo un po’ meno noi stesse. Il punto è: ti sono d’intralcio al vivere davvero la persona che hai accanto, o fanno parte di un processo di crescita ed autoconoscenza che ti indica la strada verso quello che può renderti felice? Le due cose sembrano tanto opposte quanto non correlate, ma la verità è che non c’è nulla di più reale di una storia che va in pezzi per colpa di aspettative scollegate dalla realtà.

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Cosa sono le aspettative?

Partiamo dal concetto fondamentale dietro questo articolo. Un’aspettativa è un comportamento o una caratteristica che ci aspettiamo da una situazione, ma anche e soprattutto dagli altri, siano essi familiari, amici e in particolare il nostro partner.

Quando una situazione ci riguarda direttamente, ci si aspetta un certo comportamento da chi abbiamo davanti. Un comportamento positivo? Negativo? Un atteggiamento favorevole, o sfavorevole? Non ha importanza. Di solito, quale sia questo tipo di aspettativa dipende dalla vita che abbiamo vissuto e dalle esperienze che ci hanno formate.

L’aspettativa ha una caratteristica che può sembrare insignificante, ma che in realtà la dice lunga: è unidirezionale. Nasce da ciò che siamo e delude o gratifica solamente noi. Il problema è presto spiegato: ogni situazione che riguarda due persone, ovvero quasi tutte le situazioni del mondo reale, non è mai unidirezionale. Due persone avranno due modi di vedere diversi e inframmezzati dalle circostanze ambientali.

Intanto parliamo delle circostanze: ogni situazione si presenta in un contesto specifico e diverso, dovuto alla giornata, all’umore, alla salute, agli ostacoli, agli imprevisti, al logorio della vita e alla fatica. Anche le opportunità possono essere diverse in base al momento, e non dobbiamo neanche sottovalutare i limiti, nostri e quelli dell’altra persona.

Tra le nostre aspettative e quelle del nostro partner non ci sono in mezzo solo le esperienze di vita, ma anche le circostanze ambientali.

Il sistema delle aspettative

Nella relazione affettiva tipo, l’altra persona non è mai un prolungamento di sé. Sì certo, è bello scriverlo nelle letterine d’amore, ma non è mai vero, ed è anche sano che sia così. È raro che le aspettative relazionali coincidano alla perfezione. Ecco perché l’aspettativa, per quanto possa essere sana, va capita, presa per quella che è – con tanto di definizione – e soprattutto non va trasformata in legge suprema.

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L’aspettativa è una rampa di lancio perfetta per quello che abbiamo sempre definito comportamento giudicante. In pratica, se qualcuno non rispecchia le nostre aspettative, subisce una “recensione negativa” nella nostra testa, o gli viene fatto sapere senza tanti giri di parole. E uno sguardo a volte è peggio di mille parole, quando c’è di mezzo il giudizio. Un’altra dinamica negativa è quella per cui un’aspettativa si trasforma in un’esigenza: io mi aspetto questo da lui, e dunque se non succede voleranno teste.

Entrare nella spirale del giudizio significa prendere le aspettative e portarle a un livello negativo, o comunque malsano. Inoltre, è il modo migliore per rimanere delusi dall’altro.

Come le aspettative relazionali possono essere utili alla coppia

Partiamo dal presupposto che ogni essere umano porta con sé un pacchetto di aspettative unico nel suo genere, e che nel tempo potrebbe cambiare. Questo fatto ci rende davvero “unici” in senso stretto, e allineare il concetto di aspettativa al comportamento degli altri significa portare le altre persone al livello dei nostri ideali personali, e dunque arbitrari. Finché le aspettative rimangono pensieri che marciscono nella nostra testa, generando soprattutto dolore e delusione, esse ci sono del tutto inutili.

Dunque che cosa fare? In che modo portare le aspettative a un livello fruttuoso e utile? Un metodo importante, nei limiti del possibile, è l’assertività. Non possiamo aspettarci che chi abbiamo davanti ci legga nel pensiero ed esegua pedissequamente i nostri desideri. La comunicazione è un aspetto che può rivelarsi utile all’interno dell’esercizio delle aspettative.

Se riteniamo per esempio che ci piacerebbe ogni sera una bella telefonata, potremmo farlo sapere al nostro partner, instaurando un meccanismo virtuoso. E se dice no, possiamo scendere sempre alla cara vecchia arte del compromesso, trovando una soluzione che compiaccia entrambi. Insomma: parlare è il modo giusto per oltrepassare la delusione che, talvolta, le aspettative relazionali generano.

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