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Capire da dove arrivano gli attacchi di rabbia per imparare a gestirli

attacchi di rabbia
25-04-2022
La rabbia è un sentimento che tutti abbiamo provato nella vita ed è assolutamente normale. Questo sentimento diventa invece disfunzionale quando ci coglie all'improvviso e senza una ragione specifica, sfuggendo al nostro controllo razionale

Gli attacchi di rabbia improvvisi e ingiustificati possono arrivare a compromettere gravemente la qualità delle nostre relazioni e la nostra serenità mentale. In questi momenti la nostra mente è ottenebrata da emozioni negative su cui sentiamo di non avere alcun controllo. Ciò che avvertiamo è il desiderio di sfogare questo nostro malessere interiore sugli altri, alcune volte in modo crudele.

Non è raro che, durante gli attacchi di rabbia, si dicano e si facciano cose di cui poi si tende a pentirsi. A tutti, infatti, è capitato almeno una volta di dire cose come "ti ho detto questo, ma non lo penso veramente, ero solo arrabbiato". La rabbia, infatti, può annebbiarci la mente e, se spinta all'eccesso, può compromettere per sempre anche le relazioni più importanti. Ecco perché è assolutamente indispensabile imparare a gestirla, evitando che prenda il sopravvento su di noi.

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Gli attacchi di rabbia: perché si verificano

La rabbia, come si è detto, è un sentimento del tutto naturale, che abbiamo ereditato dai nostri antenati e che ci aiuta a scaricare la nostra frustrazione. Molto spesso, la rabbia è strettamente legata al nervosismo e al senso di oppressione legato ai mille impegni quotidiani. Più ci si sente nervosi, più e facile arrabbiarsi. Non solo. La rabbia è anche molto legata alla paura di non riuscire a raggiungere i nostri obiettivi e all'ansia di non riuscire ad affermarci all'interno della società. Gli attacchi di rabbia possono inoltre avere origine da uno stato di depressione o da un disturbo da stress post-traumatico.

Gli scatti di rabbia improvvisi sono, però, solitamente il risultato di un accumulo di stress, ansia e frustrazione che siamo soliti tenere dentro di noi finché non si arriva alla famosa "goccia che fa traboccare il vaso": è il quel momento che scarichiamo tutta la nostra ira inespressa, che ci travolge come un fiume in piena. Ma perché tendiamo a tenerci dentro le sensazioni negative, senza affrontarle di petto? Si tratta di un'abitudine acquisita nel tempo. Fin da piccoli, infatti, ci è stato insegnato a non "fare i capricci" e a evitare qualsiasi scontro con gli altri.

Il non poter sfogarci liberamente ogniqualvolta si verifichi un fatto poco piacevole per la nostra parte emotiva, è deleterio per la nostra salute. "Ingoiare il boccone amaro" e chiudere un occhio su diverse circostanze che ci provocano malessere è un comportamento necessario per il quieto vivere della società, ma che a lungo andare può avere effetti disastrosi.

Gli effetti della rabbia repressa sul nostro organismo

Accumulare rabbia per un lungo periodo dentro noi stessi può essere dannoso non solo per la nostra salute ma anche per il nostro corpo. Chi tende a "sopportare" qualsiasi situazione cercando di non far trapelare mai il suo reale stato emotivo può andare incontro a diversi disturbi, soprattutto a livello gastrointestinale.

Dopotutto si dice che l'intestino sia il nostro secondo cervello, e c'è una ragione ben precisa: è a livello gastro-intestinale, infatti, che le emozioni inespresse trovano il modo di venir fuori. Si può soffrire, infatti, di patologie gastriche come la gastrite, oppure di disturbi come il colon irritabile. Sono frequenti, inoltre, disturbi dell'appetito, meteorismo, nausea e insonnia.

Ecco perché, sebbene vadano controllate, le manifestazioni di rabbia sono del tutto sane e non bisognerebbe mai reprimerle. Gli attacchi d'ira che si manifestano dopo un lungo periodo di "silenzio emotivo" potrebbero infatti essere devastanti, sia per noi che per gli altri.

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Come gestire gli attacchi di rabbia

Per prima cosa occorre tenere a mente che non bisognerebbe mai reprimere la rabbia, relegandola in un punto nascosto della mente (per le ragioni che abbiamo espresso prima). Piuttosto, quando si avverte l'irta crescere in noi, sarebbe bene riflettere sulla sensazione che stiamo provando, vivendola fino in fondo e cercando di capire da cosa è originata. Soprattutto, dovremmo chiederci se l'ira che stiamo provando sia proporzionata alla situazione negativa che stiamo vivendo.

Se avvertiamo che la nostra rabbia nei confronti di un determinato evento negativo sia eccessiva, potremmo soffrire del disturbo esplosivo intermittente. Si tratta di una patologia che ci impedisce di commisurare le nostre emozioni a ciò che avviene intorno a noi. In questi casi si reagisce in modo eccessivamente rabbioso in situazioni di ansia e stress, spaventando le persone che ci circondano. In queste situazioni è assolutamente necessario l'aiuto di un professionista.

Dal momento che la rabbia dovrebbe sempre essere sfogata, possiamo scegliere di farlo in modo pacifico e costruttivo, attraverso l'attività fisica, la scrittura o la pittura. Possiamo anche semplicemente scegliere di affrontare il problema, cercando di analizzare la situazione che ci genera rabbia. In questi casi, il training autogeno può davvero darci l'aiuto di cui necessitiamo, aiutandoci a favorire uno stato di calma e rilassamento.

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