Un concetto molto importante per il benessere psicologico è l’autoaccettazione, che infatti da alcuni anni è al centro di vari studi da parte della psicologia. Sebbene siano concetti correlati, non va confusa con l’autostima.
In entrambi i casi, vivendo in una società competitiva come la nostra, potrebbe non essere così facile praticare l’autoaccettazione, ma ne vale la pena. Capire come si fa ad accettarsi, infatti, incrementa la nostra energia interiore, la nostra capacità di affrontare gli ostacoli e di procedere in maniera positiva nel lavoro e nella vita sociale. Il concetto di autoaccettazione si può anche ricollegare ai movimenti di attivismo come il Body Positive e la skin positivity.
Cos’è l'autoaccettazione: la definizione
Come si può intuire dal nome, l’autoaccettazione consiste nell’accettazione di noi stessi in ogni caratteristica, qualità o difetto. Si tratta di riconoscere i nostri punti deboli, i nostri limiti, le nostre paure, i pensieri negativi, e al tempo stesso accettare questi aspetti per come sono, non permettendo loro di interferire con il nostro benessere.
- La differenza con l’autostima
Come accennato prima, sebbene l’autoaccettazione è un concetto correlato all’autostima, ma ben distinto. L’autostima si riferisce al giudizio di valore che diamo a noi stessi. L’autoaccettazione si riferisce invece al grado in cui siamo capaci di accogliere tutte le parti di noi stessi per come sono, sia quelle positive sia quelle meno positive. Si tratta quindi di un’accettazione incondizionata che porta a un’affermazione di noi stessi.
- Il contrario dell’autocritica eccessiva
Nelle società occidentali, l’autocritica eccessiva è ritenuta la chiave del successo. Anche per questo, è più frequente essere portati agli eccessi di autocritica. Ma le cose non stanno proprio così. La ricerca ha dimostrato, al contrario, che l’autocritica eccessiva può portare al calo dell’autostima, all’ansia e alla depressione. Al contrario, vari studi sostengono che la felicità e il benessere personale sono strettamente legati alla capacità di autoaccettarsi incondizionatamente.
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Da un’altra prospettiva, l’autoaccettazione è una sorta di via per la pace interiore, condizione che ti permette anche di non scappare dai problemi e accettarli, perché capire che i fallimenti sono umani è salutare per il tuo benessere.
L'autoaccettazione è uno strumento così potente che viene persino usato nella terapia psicologica. Albert Ellis, uno dei più influenti psicologi della terapia cognitiva e ideatore della terapia comportamentale emotiva razionale (REBT), ha definito l'autoaccettazione in questo modo: «L'autoaccettazione si riferisce alla persona che si accetta completamente e senza condizioni, che si comporti come se non si comportasse in modo intelligente, corretto o scorretto e se gli altri gli concedano l'approvazione o meno, il rispetto e l'amore».
Perdonare e accettare se stessi richiede volontà. Pertanto, qui di seguito puoi trovare alcuni suggerimenti che possono aiutarti a ottenerlo.
Come praticare l'autoaccettazione
Praticare l’autoaccettazione significa trattare noi stessi con amore e riconoscere che siamo preziosi e degni di essere amati e rispettati pur non essendo perfetti. In teoria sembra facile, tuttavia, non è così. Ci vuole una certa dose di volontà per perdonare e accettare sé stessi, insieme a dei comportamenti che possono aiutare.
- Sii consapevole dei giudizi negativi verso te stessa
L’autoaccettazione passa per prima dalla consapevolezza. Questo significa individuare tutti i pensieri negativi che hai verso te stessa. Poi, metti per iscritto, in una lista che vale come un contratto per te stessa. Ora hai firmato l’impegno a lasciar andare i pensieri negativi verso di te.
- Impara a convalidare le tue emozioni
Nel tuo percorso di autoaccettazione, conviene passare dalla cosiddetta convalida emotiva. Si tratta di convalidare e legittimare le tue emozioni, quindi prima di conoscerle, poi accettarle così come sono, senza giudizi né critiche. Per esempio, sei triste? Permettiti di esserlo: la tristezza passerà più velocemente se non ti privi della possibilità di vivere quell’emozione.
Confrontarsi con gli altri è piuttosto rischioso, se non hai un’autostima solida. Una volta che avrai raggiunto l’autoaccettazione, sarai in grado di non andare in crisi dal paragone con altre persone, che ti faranno invece da stimolo. Prima, però, smetti di guardare le altre persone e entra in connessione con te stessa, con tutti i tuoi pregi ma anche i difetti. Oltre a smettere di confrontarti con gli altri, cerca di abbandonare anche la paura del loro giudizio.
- Impara ad accettare le tue imperfezioni
Abbiamo già nominato i limiti, i difetti, e tutte quelle caratteristiche che, anche se non ti piacciono, sono una parte di te e contribuiscono a rendere unica la tua identità. Ecco, praticando l’autoaccettazione, non potrai fare altro che abbandonare l’impulso alla perfezione (che è un vero nemico dell’autostima). Le tue imperfezioni non ti rendono meno di valore di modelli irraggiungibili e, spesso, irrealistici. Il perfezionismo influisce negativamente sul nostro equilibrio emotivo. D'altra parte, quando accetti le tue imperfezioni e le vedi come normali, allora smettono di crearti disagio.
- Pratica la Mindfulness
A proposito di autoaccettazione, negli ultimi anni, in psicologia è sempre più popolare la pratica della Mindfulness o, in italiano, della consapevolezza. Si tratta di uno stile di vita, anche se gli psicologi hanno adattato i loro principi e metodi alla pratica terapeutica, consapevoli del grande beneficio che porta alla salute mentale, al punto che viene usato per trattare casi di lieve depressione.
Questa filosofia si basa sul vivere l'esperienza presente nella sua interezza. Questo può aiutarti anche a vivere meglio l’incertezza del futuro, abbandonando le preoccupazioni eccessive e le pretese disfunzionali. La consapevolezza ti insegna a essere consapevoli della realtà che ti circonda, compresa l’autoaccettazione e la conoscenza di sé.