Come se fosse un tabù, come se fosse qualcosa da tenere sotto silenzio: non tutti parlano della competizione tra sorelle, qualcosa che può manifestarsi e diventare veramente opprimente. Il tacere su questo argomento è da attribuirsi, forse, a quel mito del legame di sangue che impone solo buoni sentimenti.
Di certo, gioca anche il fatto che chi si ritrova in questa situazione ne soffre, e non poco: lottare per affermarsi contro qualcuno così vicino, contro chi è sempre sotto il nostro sguardo, diventa fonte di ansia, di stress, di un dolore che è difficile comunicare. A parlare di questa situazione è stata, recentemente, nientemeno che Bella Hadid.
Il caso Hadid e il rapporto tra sorelle
Ebbene sì: la supermodella, durante un'intervista, si è aperta parlando di quanto sia stato difficile crescere con l'aspettativa di diventare bella, estroversa e intraprendente come la sorella maggiore, Gigi. Nonostante sia una modella più che affermata, nonostante sia considerata una delle donne più belle del mondo, dunque, Bella ha sofferto molto la competizione con la sorella.
D'altronde, non pochi media l'hanno sempre descritta come più bella ed estroversa di lei, tanto che - ha raccontato Bella - ha vissuto lottando perennemente con numerose insicurezze in particolar modo legate al suo aspetto fisico, tanto che a soli 14 anni ha deciso di fare una rinoplastica, di cui poi si sarebbe pentita. A fare il grosso del danno secondo Bella, sarebbero stati proprio i costanti commenti proveniente dall'esterno, e che giorno dopo giorno l'hanno fatta sentire sempre più la sorella meno bella e meno spigliata, che avrebbe dovuto impegnarsi il doppio per eguagliare la sorella maggiore.
Ed è proprio su questo che dovremmo fare focus, sul parere esterno, sul giudizio altrui. Un giudizio che ha portato Bella Hadid, per esempio, a ricorrere alla chirurgia estetica pur di sentirsi all'altezza della sorella.
Di fatto, il rapporto tra sorelle è più che mai delicato. Si tratta di due persone che condividono i genitori, la casa e, spesso, gli amici. Fronteggiano insieme (o, almeno, accanto) le catastrofi di una vita intera. I fili della loro esperienza di vita sono così intrecciati che anche se il rapporto è conflittuale, il nodo che le lega resta stretto.
Avere a che fare con i pareri altrui, con eventuali comparazioni (sia che provengano dal nucleo familiare che dall'esterno), rende questo rapporto un viaggio di unione e rivalità dall'equilibrio più che mai delicato e dalle forme a volte frastagliate.
VEDI ANCHE LifestyleCome il rapporto con il padre influenza le nostre relazioni (spiegato dalla scienza)Ambivalenza e rivalità: i sentimenti del legame tra sorelle
Cosa scatena la competizione tra sorelle? Partendo dal fatto che ogni persona è un mondo a sé e che ognuno conta su un certo livello di autostima, può capitare che si ingaggi una battaglia di sopravvivenza contro la paura che le varie fasi della femminilità provocano nella vita di ogni donna.
Questa battaglia è mossa dalle esperienze pregresse, da ciò che succede nell'infanzia, dalle spinte (positive o negative che siano) da parte delle figure genitoriali e/o da parte di figure autorevoli. Ciò che ne consegue è un coniugarsi di ambivalenza emotiva e rivalità, argomenti che ricorrono negli studi sulla psicologia delle sorelle.
Riguardo all'ambivalenza emotiva, si tratta della coesistenza di amore e odio (a fasi alterne) nei confronti della persona che abbiamo di fronte. Questa situazione non è lo standard, ma può configurarsi in diversi casi. La buona notizia è che riconoscerlo e accettarlo consente di combattere la sofferenza interiore.
Per ciò che concerne la rivalità, invece, questa può svilupparsi per via dello scarso amor proprio della persona che si sente inferiore e che inizia a identificare nell'altra un "nemico". Anche qui, però, c'è una buona notizia: una volta presa coscienza della situazione, ci si può lavorare su.
Le conseguenze della competizione tra sorelle
Quali sono le conseguenze della competizione tra sorelle? Se si tratta di una competizione non sana, dove dunque ambivalenza emotiva e rivalità non vengono affrontate con la dovuta attenzione, una delle due o entrambe potrebbe sviluppare una profonda ansia sociale dovuta al paragone.
Ancora, il mancato dialogo e l'assenza di un corretto supporto in caso di competizione negativa, può portare a stress psicosociale, attacchi di panico e senso di inadeguatezza. Tutto questo ha un impatto negativo sull'intera sfera relazionale, perché può portare a rapporti disfunzionali.
Tutto, dunque, sta nella prontezza da parte dell'individuo (ed eventualmente del nucleo familiare) nel dare alla competizione una svolta sana ed educativa. La psicoanalista Laura Pigozzi, per esempio, afferma che una sorella è la prima palestra per sviluppare le capacità di negoziazione che saranno richieste fuori dal gruppo familiare, a cominciare dalla scuola per proseguire nel mondo del lavoro e nelle relazioni di coppia.
Con le sorelle si gioca la partita che determinerà come funzionerà il rapporto con gli altri nel mondo: eventuali "malfunzionamenti" sono infatti il frutto del rapporto che abbiamo avuto con i nostri pari in famiglia, e dipendono da come abbiamo regolato il rapporto nell’infanzia.
Le cause dei conflitti più comuni tra sorelle
Ma quali sono le cause dei conflitti più comuni tra sorelle che gettano le basi per la competizione e che possono influire negativamente sul futuro? Facciamo un piccolo excursus:
- I genitori si sbilanciano lodando una delle sorelle;
- I genitori mettono in competizione le sorelle facendole sfidare per ottenere qualcosa;
- La sorella maggiore ha voce in capitolo riguardo ai permessi sugli orari, sull’indipendenza e sull’autonomia;
- La sorella maggiore, proprio perché più grande d’età, sarà considerata più responsabile dai genitori;
- La sorella minore eccelle e la sorella maggiore viene "mortificata" perché non consegue gli stessi risultati pur essendo più grande;
- La sorelle minore ha idee chiare e dettagliate mentre la sorella maggiore, pur avvertendo la responsabilità, non sa come approcciarsi alle cose e cerca di imitarla, fallendo.
Chiaramente queste sono solo alcune delle cause più frequenti. Di fatto, il risultato è spesso un sentimento di invidia, di impotenza, di inferiorità. Quasi tutti questi conflitti sorgono nell’infanzia e nell’adolescenza. Ciò non significa che non ne esistano in età adulta, ma che in generale i "litigi da grandi" sono quasi sempre conseguenza di ciò che è successo in passato.
La strategia per gestire ansia e insicurezze
La strategia da attuare per evitare che questi sentimenti di ansia e insicurezza perdurino anche nella vita adulta, è porsi queste domande ogni volta che dobbiamo prendere una decisione insieme a nostra sorella:
- Provo risentimento e rabbia perché sono convinta che i nostri genitori preferiscono lei a me?
- Sono invidiosa perché la ritengo più bella, più estroversa, migliore di me come persona?
- Sono davvero convinta che il rapporto con mia sorella sia fatto solo esclusivamente di episodi negativi?
Se proviamo a rispondere onestamente a queste domande, si apriranno diverse strade davanti a noi tra cui quella della comunicazione sincera e assertiva con nostra sorella, mettendo da parte l’orgoglio e tutti i sentimenti negativi. A volte il semplice ascolto dell’altro produce conseguenze inaspettate e positive.
La relazione con una sorella può rappresentare un legame affettivo solido e indistruttibile. Se, invece, i sentimenti di inferiorità e di frustrazione derivati dal rapporto con nostra sorella persistono negli anni, diventa utile ascoltare un professionista per farci aiutare a uscire da questa situazione di ansia e insicurezza.