Quante volte hai ceduto a un acquisto impulsivo salvo poi pentirtene nel giro di pochi minuti? O hai rimandato un progetto, finendo con l’accumularne mille? O magari hai sgarrato a tavola, sviluppando sensi di colpa a non finire? In tutti i casi, la colpa potrebbe essere dei bias cognitivi. Non sai cosa sono? Non preoccuparti, non sei certo la sola. Ma è arrivato il momento di correre ai ripari perché si tratta di un concetto molto importante per il tuo benessere mentale e il tuo equilibrio psico-emotivo.
I bias cognitivi, infatti, sono dei costrutti mentali basati su percezioni sbagliate, pregiudizi, giudizi e ideologie che ti portano a prendere decisioni che, quasi sempre, si rivelano pessime per te. Ecco perché devi imparare a conoscerli e a bypassarli.
I bias cognitivi sono degli “errori” della mente
Partiamo dall’abc. I bias cognitivi sono degli “errori” compiuti dalla nostra mente. Anche se spesso ci riteniamo infallibili, in realtà non lo siamo affatto. Il nostro cervello, in media, prende 35mila decisioni ogni giorno: un numero davvero impressionante. Non deve stupirti, dunque, che ogni tanto vada in tilt: se la maggior parte di queste scelte è corretta, alcune non lo sono affatto.
Per far fronte alle migliaia di stimoli che riceve quotidianamente, la tua mente utilizza delle scorciatoie. In molti casi queste scorciatoie sono utili e ti aiutano a intrepretare in modo rapide ed efficiente le situazioni e ad agire prontamente. In altri casi, però, queste scorciatoie ti conducono in vicoli ciechi.
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I bias cognitivi, dunque, sono procedimenti mentali intuitivi e sbrigativi, che derivano da un’interpretazione distorta della realtà. Ma da che cosa dipendono? Sicuramente sono legati al sovraccarico di dati: se la mente è inondata da miliardi di informazioni ha più probabilità di “andare in palla”. Tuttavia, anche la carenza di dettagli può essere deleteria. Infatti, se non abbiamo indicazioni su cui ragionare possiamo cadere in errore e giungere a conclusioni scorrette.
La velocità è un altro fattore di rischio: se vogliamo ragionare e agire in fretta è più probabile che seguiamo scorciatoie mentali disfunzionali. Ma non è un dogma assoluto: il cervello è fatto per elaborare velocemente i dati, per cui a volte è perfettamente in grado di prendere decisioni giuste in maniera pressoché istantanea.
Infine, non dobbiamo dimenticare che la nostra memoria è selettiva: conserva alcuni ricordi, cancellandone altri e arrivando anche a distorcere alcuni fatti.
I principali bias cognitivi
Ma quanti sono i bias cognitivi? A oggi, i ricercatori ne hanno individuati circa 200. Ecco, a titolo esemplificativo, alcuni di quelli principali:
- ambiguity effect: tendiamo a evitare le opzioni che consideriamo ambigue o che conosciamo poco e a preferire quelle di cui conosciamo maggiormente le possibili conseguenze e/o le possibilità di successo;
- confirmation bias: diamo maggiore rilevanza alle informazioni che sono in grado di confermare la nostra tesi iniziale e a non considerare quelle che la mettono in dubbio;
- clustering illusion: cerchiamo di trovare dei significati e dei pattern (ossia degli schemi ripetibili attraverso i quali trarre rapidamente delle conclusioni) anche laddove in realtà non esistono;
- availability heuristic: tendiamo a utilizzare le informazioni che ci vengono in mente rapidamente e facilmente quando prendiamo decisioni sul futuro.
Non vanno sottovalutati
Le scorciatoie mentali non sono negative a priori. Al contrario, ci permettono di agire velocemente e di prendere decisioni rapide in situazioni potenzialmente pericolose. I bias cognitivi, però, possono generare conseguenze non di poco conto, per questo non dovresti mai sottovalutarli.
Alcuni bias cognitivi, pur essendo continui e ripetuti, sono “innocui”. Altri, invece, possono dar luogo a conseguenze non di poco conto, che impattano non solo sui tuoi comportamenti, ma anche sui tuoi processi di pensiero, causandoti dolore emotivo. Ecco perché è fondamentale che impari che cosa sono e soprattutto che prendi consapevolezza del loro impatto sulla tua vita.
Per esempio, un altro cortocircuito tipico è il self-serving bias, che ti porta a pensare che i successi che hai raggiunto siano solo merito dei tuoi sforzi e delle tue capacità, mentre che i fallimenti siano stati causati da fattori esterni o da altre persone. Ebbene, si tratta di una convinzione negativa perché non ti permette di imparare dai tuoi errori e di crescere.
Come superarli
I bias cognitivi, quindi, possono nascondere diversi pericoli e darti un sovraccarico emotivo. Non angosciarti, però. Esiste anche una buona notizia: per ciascuno di essi puoi adottare delle strategie per evitare conseguenze nefaste.
Per esempio, per contrastare il self-serving bias, puoi farti domande come: “da che cosa è dipeso questo risultato?”, “avrei potuto fare qualcosa di diverso per cambiare quanto successo?”, “davvero è colpa degli altri se ho preso un brutto voto o fatto una figuraccia?”.
Per evitare che il confirmation bias ti faccia intestardire sulla tua posizione, impedendoti di considerare altre opinioni che magari potrebbero esserti utili, invece, prova a metterti in discussione. Sei realmente sicura che la tua idea sia la migliore? E quando pianifichi una strategia, pensa alle strade che hai escluso a priori: sono davvero così sbagliate?
In conclusione, se non vuoi che le scorciatoie mentali ti tendano delle trappole insidiose impara a riconoscere quelle che più spesso adotti e studia delle mosse per neutralizzarle. La autoconsapevolezza emotiva (e non) fa la differenza anche da questo punto di vista.