Perché ci sentiamo così obbligati a essere impegnati sempre? Perché nel momento in cui non abbiamo più compiti o progetti davanti a noi, ci sentiamo improvvisamente ansiosi e inquieti, quando in realtà dovrebbe accadere il contrario? La frenesia è diventata la nuova normalità. E questo potrebbe essere un problema.
Siamo soliti considerare il lavoro come qualcosa di opprimente, ma spesso siamo noi a chiedere turni extra, a prenderci altri compiti, e a non voler tornare a casa. Quando questo non ci è possibile ecco l’arrivo delle innumerevoli attività extra: lo sport, hobby vari, i viaggi, le cene, i corsi di ogni genere. Chiariamo, essere impegnati e fare tante attività è bellissimo e lodevole, ma non c’è un limite che superiamo alcune volte? Non è che stiamo scappando da altro e non vogliamo restare soli o fare i conti con le nostre emozioni?
VEDI ANCHE LifestyleCos’è la vision board e come può aiutarci a raggiungere i nostri obiettiviPerché siamo sempre impegnati?
Se ve lo state chiedendo, dentro di voi già lo sapete: prendere la vita a morsi è una cosa bellissima, e molti di noi proprio non riescono a stare con le mani in mano. Ma altri stanno solo scappando dalla realtà.
Problemi in famiglia, solitudine, una relazione dalla quale scappare, angoscia per degli obiettivi che non riusciamo a raggiungere: sono queste le cause più comuni che ci spingono a essere sempre impegnati. C’è un problema di fondo, che non riusciamo (o non vogliamo) affrontare, e quindi scappiamo, fisicamente o con la mente, per non pensarci. Se le stesse energie fossero impiegate per risolvere quello che non va la nostra vita andrebbe decisamente meglio.
L’ansia sociale ci insegue
Un altro, fin troppo comune, motivo per il quale aggiungiamo mille attività al nostro planner è l’ansia sociale. Non ci sentiamo abbastanza all’altezza, non facciamo quello che fanno gli altri, non abbiamo i titoli, i soldi, le amicizie tanto quanto chi ci circonda.
Insomma, stiamo facendo sport, un corso di pittura, un viaggio, non per noi, ma per gli altri: dobbiamo (ma davvero?) dimostrare che siamo come loro, che ci piacciono le stesse cose, che possiamo integrarci in quella comitiva. Stiamo facendo un dispetto a noi stesse, convinte di fare del bene, annullando la nostra personalità, sacrificando il nostro tempo, e logorando le nostre energie.
Lo sforzo (eccessivo) sul lavoro
C'è un paradosso quando si parla di impegni nel campo del lavoro: chiunque abbia ambizioni professionali si sforza di fare un ottimo lavoro ed essere riconosciuto per il proprio talento e finisce per ricevere molti task e molte responsabilità. Tuttavia, più hai cose da fare, più è difficile fornire la stessa qualità di lavoro o pensiero creativo che ti ha portato a performare bene.
Se essere richiesti è la prova che stai facendo un buon lavoro, è facile confondere la frenesia con la convalida delle tue abilità. Ma l'opposto della frenesia non è la pigrizia, il vuoto o la deriva senza ormeggi nella vita. Significa poter raggiungere i propri obiettivi con i tempi giusti, ragionando sulle proprie azioni, e svolgendo il lavoro al meglio.
Sappiamo che, spesso, la fretta in questo ambito, dipende dagli altri, però sta a noi non prenderci un carico di cose impossibili solo per non staccare il cervello o tornare a casa: accettare tutti gli straordinari, restare spesso oltre l’orario di lavoro, accettare di lavorare sempre di sabato e domenica: non stiamo lavorando al massimo, stiamo scappando dalla vita.
VEDI ANCHE CultureRallentare per vivere meglio: che cos’è il downshiftingCos’è il tunneling?
Essere occupati ci fa sentire bene. Ma ci sta anche bruciando. Anche quando sappiamo che vogliamo trovare un maggiore equilibrio tra lavoro e vita privata, alternare le attività ludiche e sportive con una relazione sentimentale, in realtà farlo è un'altra storia.
Questo grazie ad un fenomeno comportamentale chiamato tunneling. Ecco come funziona: quando siamo impegnati a correre in giro, a rispondere alle e-mail, a lavorare più del dovuto, ad affaticare il corpo e la mente con svariate attività, il tempo diventa molto più scarso. Per far fronte a questa scarsità, il nostro cervello si mette effettivamente dei paraocchi.
All’improvviso non siamo più in grado di guardare al quadro generale e possiamo invece concentrarci solo sui compiti più immediati (spesso di scarso valore) che abbiamo davanti.
Tuttavia, quando alla fine della giornata dobbiamo fare i conti con la realtà, ci rendiamo conto di aver dedicato pochissimo tempo alle cose che contano davvero. Senza un cambiamento reale, ricadiamo nella stessa abitudine giorno dopo giorno e i nostri impegni si aggravano fino a farci raggiungere livelli di stress altissimi.
Vale la pena di essere sempre impegnati?
Non c'è niente di peggio che tornare a casa dopo una lunga giornata, tra lavoro e attività, e chiedersi "Cosa ho fatto oggi?". Gli impegni ci privano del nostro scopo e del nostro libero arbitrio. Invece di sentire il controllo e fare progressi significativi nella nostra vita, la riempiamo di passatempi che non ci portano a costruire nulla.
La vita è troppo breve per essere perennemente occupata di cose da fare. Trova il tempo per riposarti tra il lavoro e gli impegni, dedicati maggiormente alla socialità, alla famiglia, all’amore. Dona a te stessa del riposo e del silenzio per rigenerare le tue energie: non c’è nulla di male in una passeggiata senza dover andare da nessuna parte, in un pomeriggio di relax sul divano o in qualche ora tutta per te in un centro benessere.