Commenti e critiche gratuite per qualsiasi dettaglio fisico: il body shaming è un fenomeno purtroppo molto diffuso, più di quanto si possa immaginare. A tal punto che la maggior parte di noi lo pratica anche inconsapevolmente, perché lo abbiamo appreso dal contesto in cui viviamo. Insultare gli altri sfruttandone le caratteristiche fisiche non solo è sbagliato, ma grazie alla crescente consapevolezza sulla tematica è sempre meno socialmente accettato.
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D'altro canto però i social possono contribuire a facilitare questa forma di bullismo, che fa stare davvero male chi lo subisce. Ecco perché è importante aumentare la nostra consapevolezza sul body shaming, e come reagire se ne siamo vittime.
VEDI ANCHE LifestyleLe domande sulla nostra vita che non vogliamo più sentireCosa vuol dire bodyshaming
Una prima definizione di cos’è il body shaming può arrivare dalla sua traduzione dall’inglese. Body shaming, letteralmente, significa «far vergognare qualcuno per il proprio corpo, o derisione dell’aspetto fisico». È una pratica che viene inflitta a persone di età o genere differente a causa di una caratteristica fisica. Il body shaming è a tutti gli effetti un modo per insultare un'altra persona, ed è quindi un comportamento verbalmente violento, sebbene spesso venga praticato in maniera velata, cosa che rende difficile individuare la violenza vera e propria.
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Il body shaming può riguardare qualsiasi parte del nostro corpo. Vengono prese di mira le persone per i più svaritati dettagli dell’aspetto fisico, dall’altezza alla corporatura, i capelli, gli occhiali da vista, gli apparecchi per i denti e qualsiasi cosa che, secondo chi deride, non collima con gli standard di bellezza dominanti.
Esempi di frasi di bodyshaming
Il body shaming si può manifestare in diversi modi. Puoi capire che lo stai subendo se ti identifichi in alcune situazione in cui vieni criticata. Di seguito abbiamo raccolto alcune situazioni tipo e frasi di esempio di body shaming:
- Criticare apertamente l'aspetto di una persona
Fortunatamente si tratta di una pratica sempre meno socialmente accettata, e che sempre più viene considerata da maleducati. Eppure ancora succede che alcune persone siano capaci di pronunciare frasi come: "Certo che sei proprio bassa"; "Sbaglio o sei ingrassata?"; "Non ti reggi in piedi, ma mangi?"; "Come mai questi brufoli?"; e via dicendo.
- Criticare l'aspetto di una terza persona
Considerato dal senso comune meno grave, perché non ci si rivolge al diretto interessato, eppure resta un comportamento sgradevole. Se parlare alle spalle di qualcuno non è mai bello, lo è ancora meno se ci si appella a una caratteristica fisica. Qualche esempio "Hai visto che sedere enorme che ha quella ragazza?"; "Ma X è ingrassata?"; "Certo che dopo la gravidanza non è mai tornata in forma"; "Che braccia grosse che ha X".
- Commenti sui social
Un discorso a parte meritano i commenti sui social, spesso indirizzati a personaggi pubblici come vip e influencer, o comunque a persone che non si conoscono (qualche volta ahimé, anche a persone che si conoscono). La dimensione virtuale su molte persone fa lo strano effetto di eliminare le regole di buona educazione che invece applicherebbero (o almeno si spera) nella vita reale. Un grande classico sono i commenti in cui si taccia la vittima di essere diventata grassa, o di avere un qualche evidente "difetto", spesso anche con linguaggio offensivo.
- Criticare il nostro stesso aspetto paragonandolo a quello di altre persone
Ebbene si, il body shaming è così interiorizzato che può capitare che lo rivolgiamo a noi stessi, provando un vero e proprio disprezzo per alcune parti del nostro stesso corpo. Ad esempio: "Ho le gambe davvero grosse rispetto alle tue", " Con gli occhiali sono brutta", "Non mi sono truccata, sono orrenda". Certo, facendolo non facciamo del male agli altri, ma sicuramente facciamo del male a noi stessi, e soprattutto continuiamo a interiorizzare un modo sbagliato di parlare dell'aspetto fisico.
VEDI ANCHE LifestyleEmma Marrone, il body shaming e le parole dolorose che hanno segnato (anche) Sanremo 2022Il body shaming è un reato?
Il body shaming fa molto male a chi ne è vittima, ma in moltissimi casi è difficile inquadrarlo in un reato perseguibile. Se viene spinto oltre certi limiti può essere considerato reato, poiché può sfociare in bullismo e cyberbullismo, o ancora in diffamazione. La derisione e persecuzione reiterata, anche attraverso social media, può toccare una serie di reati accessori come diffamazione, interferenze illecite nella vita privata fino all’istigazione al suicidio.
Insomma, tolti i suddetti casi di particolare gravità, il classico bodyshaming della vita quotidiana - che avvenga di persona o tramite media - non è perseguibile, e al massimo viene considerato con un gesto di cattiva educazione. Questo vuol dire che nella quasi totalità dei casi sta a noi difenderci.
Body shaming e social media
Come abbiamo accennato sopra, il fenomeno del body shaming ha trovato una considerevole cassa di risonanza sui social. L'influenza dei social media è potenzialmente negativa in ben due ambiti: da una parte sono l'ennesimo luogo di diffusione di standard di bellezza irrealistici; dall'altra sono anche il luogo dove è incredibilmente facile scrivere a chiunque commenti offensivi, spesso con nessuna conseguenza.
Non possiamo mai sapere come, dietro a uno schermo, o a una frase, possa reagire la persona interessata. Criticare una qualsiasi caratteristica del corpo di qualcuno che sia considerata un difetto è una vera e propria aggressione gratuita.
Se chi riceve questi commenti riesce ad avere distacco, rimangono delle offese gratuite. Ci sono invece molte persone, di tutti i generi e età, che soffrono di bassa autostima e non vivono bene nel loro corpo. Sentirsi criticare da persone estranee, purtroppo, potrebbe peggiorare la situazione e portare a problemi psicologici molto pesanti.
Cosa significa il body shaming per chi lo subisce
L’essere valutati sulla base dei canoni estetici dominanti rischia di generare un vortice di emozioni e stati d’animo come vergogna, ansia e rabbia legati alla paura di essere giudicati, di essere rifiutati e non accettati. Il fenomeno del body shaming ha un forte impatto psicosociale, che nei giovanissimi (ma non solo), può portare al ritiro dall’ambiente sociale e alla paura di comunicare e interagire con gli altri.
Oltre alle importanti ripercussioni sull’autostima, gli studi fino a oggi condotti riferiscono che subire body shaming può favorire l’insorgenza di veri e propri disturbi mentali, come la depressione e non solo. Vari studi scientifici hanno dimostrato come la percezione di sentirsi desiderabili solo nella condizione in cui si rispettano gli standard estetici veicolati dalla società solleciterebbe una corsa inesorabile per il raggiungimento di una forma corporea considerata ideale.
Proprio a questo fenomeno è purtroppo collegato anche l’aumento dell'incidenza di anoressia e bulimia nervosa. Come sappiamo i disturbi alimentari sono in realtà legati a molteplici fattori estremamente complessi, ma la cultura in cui siamo immersi fa indubbiamente la sua parte.
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Il body shaming è il meccanismo violento che contribuisce e legittimare l'idea che solo certi corpi siano accettabili, e che se non si aderisce a un certo standard non si vada bene. Finché criticare il corpo di qualcuno è ritenuto accettabile, certi standard continueranno a essere legittimati, e viceversa, in un circolo vizioso infinito.
Come reagire se sei vittima di body shaming
Ma quindi cosa bisogna fare se si è vittime di body shaming? Reagire per vie legali non è sempre possibile, anche perché spesso il body shaming viene agito in maniera sottile, o subdola, e addirittura non facilmente inquadrabile. Insomma denunciare la zia che ci dice che siamo ingrassate al pranzo di Natale non è esattamente qualcosa di fattibile. In compenso esistono una serie di strategie positive che possiamo mettere in campo.
Fare un uso "sano" dei social
I social ti permettono di rimanere in contatto con persone e di esplorare mondi lontani da te. Ma ricordati, la vita reale è fatta di relazioni vere e tangibili e di esperienze vissute in prima persona. Insomma, tu sei molto più di qualsiasi altra cosa tu possa vedere sui social o che ti possano dire delle persone sconosciute tramite schermo. Ciò non toglie che se qualcuno ti molesta o ti perseguita in maniera grave, raccogli le prove e denuncia.
Autoaccettazione
Subire body shaming è molto brutto in qualsiasi caso, ma avere una forte autostima e una buona accettazione del proprio corpo è sicuramente qualcosa che ci può far reagire meglio e con meno conseguenze. Si tratta di un duro lavoro ma va fatto per la nostra salute mentale e per la nostra solidità interiore. Bisogna entrare nell'ottica che l'aderenza a certi standard di bellezza non quantifica il nostro valore, il nostro valore come persone risiede in ben altro. Bisogna conoscersi a fondo e volersi molto bene per arrivare a reagire positivamente contro chi si permette di criticare il nostro aspetto fisico. E questo è un lavoro quotidiano e complesso.
Come reagire
Quello che puoi fare se sei vittima di body shaming è ridurre a zero l'importanza dei commenti altrui nella tua vita. Non è un percorso facile e neanche breve: è normalissimo che i commenti delle altre persone ci influenzino in negativo, è assolutamente nella natura umana. Ciò detto devi anche conservare la convinzione cristallina che se sei vittima di body shaming non è colpa tua, e che chi ha un problema non sei tu, ma chi ti sta criticando. Quasi sempre si tratta di persone poco consapevoli, poco sensibili, e anche molto frustrate, se hanno bisogno di impiegare il loro tempo nel criticare gli altri.
Cosa possiamo fare contro il body shaming?
Se il body shaming è un problema così voluminoso è principalmente perché viviamo in una società che dà un'importanza sproporzionata all'aspetto fisico, in special modo a quello femminile, a tal punto da aver instaurato degli standard di bellezza non realistici e di fatto irraggiungibili per la maggior parte delle persone.
Questo status quo non è inamovibile (per fortuna), e da anni a questa parte viene contrastato dal movimento della body positivity, che sfrutta come cassa di risonanza soprattutto i social.
Ma cosa possiamo fare noi in prima persona per contribuire ad abbattere tutto l'universo tossico che alimenta il body shaming? Di certo diventare attivisti e divulgatori body positive non è per tutti, ma ognuno può fare la sua parte nel suo piccolo. A cominciare dalle nostre stesse azioni e parole.
Tutti possiamo lavorare sulla nostra autoconsapevolezza, possiamo informarci e "studiare", possiamo lavorare sui nostri pensieri e sul modo in cui ci esprimiamo, fare uno sforzo di empatia verso gli altri e praticare (forse banalmente) il rispetto verso gli altri. Ma possiamo anche in un certo senso "educare" chi abbiamo vicino e non avere paura di ribattere all'amico o al parente che magari anche in buona fede fa battute o commenti di body shaming. Può bastare poco per far riflettere le persone che abbiamo accanto e aumentare anche la loro consapevolezza sul problema.