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Queste sono le caratteristiche di chi sta bene con se stess*

sta bene con se stesso
14-11-2023
Piacersi, sentirsi bene e svegliarsi la mattina con un mucchio di buoni propositi che poi vengono realizzati con entusiasmo e piacere. Chi si è mai sentito così, sta bene con se stessa

Chi sta bene con se stessa non deve dimostrare niente a nessuno, perché con la sua semplice esistenza rende possibile quello che, a tanti, sembra impossibile: è in pace.

Stare bene non significa smettere di vedere le cose che non vanno, né infilare la testa nella sabbia e ignorare caparbiamente la realtà circostante. Significa lavorare su di sé per imparare ad accettare tutto ciò che può ostacolarci o rendere difficile la nostra giornata, e affrontare le asperità con determinazione e, senza sbilanciarci troppo, un pizzico di entusiasmo.

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Com’è fatta la felicità?

Stare bene con se stessi è un esercizio quotidiano che passa dalla consapevolezza delle proprie capacità, dei propri limiti, e si ferma là dove è ragionevole pensare che la felicità debba fare un passo indietro. Chi sta bene con se stesso non è una persona sempre felice: è una persona che ha trovato la serenità di accettare quello che non può cambiare.

È un percorso lungo, pieno di inside e ostacoli, dove il lamentarsi e il compiangersi sono sempre dietro l’angolo: coperte calde pronte ad avvolgerci per permetterci un po’ di autocommiserazione che non porta da nessuna parte, ma ci dà quel momentaneo sollievo.

La felicità è fatta della vita, e di ciò che si vuole da essa. Non si può essere sempre felici perché altrimenti la felicità stessa perderebbe di significato. La tristezza è parte integrante della vita di chi sta bene con se stesso, così come la rabbia. La differenza con tutti gli altri è che queste persone hanno gli strumenti per affrontare gli stati umorali complessi con più entusiasmo ed energia.

Chi sta bene con se stesso è gentile

Non c’è niente di più disinteressato di una parola gentile, anche quando non si è al 100%. La consapevolezza che le parole gentili possono cambiare, anche di un pochino, il corso della giornata di qualcuno è il primo passo verso un mondo migliore. Trattare con educazione e gentilezza, o addirittura con un sorriso, chi incontriamo per strada, i commessi di un negozio o i nostri colleghi è un modo sano per gestire le relazioni e per lasciare una buona impressione.

Chi sta bene con se stesso sa che la gentilezza è un’arma potente, e non ha bisogno di uscire dai gangheri per ottenere ciò che desidera. Guardare gli alti con bontà e lungimiranza, senza giudicare, è il primo passo per dare il giusto valore alle piccole cose che ci rendono felici ogni giorno. Sono piccole, sono tante e bisogna saperle cercare nei posti giusti. Però ci sono, ci sono davvero!

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Chi sta bene con se stesso non ha bisogno di attirare l’attenzione

I coup de théâtre sono la specialità delle persone che non trovano pace nella loro quotidianità. Sono un sintomo, e non un modo di essere. Chi sta bene con sé, non ha bisogno di richiamare l’attenzione per sentirsi importante, o anche solo visto. Ha tutto quello che gli serve e, se ha bisogno dell’attenzione di qualcuno, riesce a catturarla senza un gesto sfrontato, maleducato o melodrammatico.

Il senso di questo paragrafo è che chi sta bene, bene davvero, non ha bisogno di giustificare o giustificarsi, e i suoi comportamenti (indipendentemente dalla loro qualità oggettiva) sono sempre validati dalla sicurezza nei propri mezzi, o comunque nell’impegno investito nei progetti.

Non ha paura di far valere i suoi diritti

Chi ama il suo lavoro, ama la sua vita e soprattutto ama se stesso non soffre della sindrome dell’impostore e, soprattutto, vive in una situazione privilegiata e quanto più possibile distante dalle asperità della discriminazione. Non è sempre facile, specialmente se si è donne e se non si è bianchi.

Il coraggio di reclamare ciò che spetta di diritto è un atto politico e sociale. Diritti di lavoratrice, di madre, di moglie, di compagna, diritti di identità. Il coraggio dietro a queste lotte non può mai essere sottovalutato e, soprattutto, deriva dalla certezza di avere un valore, e dare un valore alla vita delle persone che ci circondano. Pensiamo alla forza dietro questo pensiero: io ho un valore, e così tutti gli altri. Queste sono le fondamenta dietro una persona che punta ad essere felice e stare bene con chi è, indipendentemente dai suoi natali o dalle circostanze che l’hanno portata a lottare.

Stare bene con se stessi richiede un percorso lungo, spesso difficile, in cui si fanno tanti passi avanti e tanti passi indietro. C’è chi sta bene con se stesso a 20 anni, e c’è chi invece raggiunge questo stato di grazia dopo i 60. Ci sono persone che non ci riusciranno mai. Non è un buon motivo per smettere di lottare per l’unica cosa che vale la pena: te stessa e ciò che rappresenti.

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