Imparare non dei pensieri altrui, ma a pensare con la nostra testa per essere in grado di scegliere da soli, di formarci un parere solo nostro. da portare avanti senza paura di interferenze: questo è ciò che dovremmo tutti fare. Più o meno consapevolmente siamo sempre in cerca dell'opinione degli altri, del punto di vista di altre teste che non sono la nostra e che possono rispondere ad amici, familiari, colleghi, conoscenti, addirittura sconosciuti sul web.
Che sia per avere una visuale da condividere, per assimilare rapidamente informazioni già "masticate" e pronte o perché abbiamo bisogno dell'approvazione altrui, finiamo per farci influenzare - più di quanto vorremmo ammettere - dal giudizio altrui che proiettano su di noi le proprie esperienze. Ecco perché tornare a scegliere con la nostra testa è fondamentale: che cos'è il pensiero autonomo e perché dovremmo praticarlo.
Cos'è il pensiero autonomo
Il pensiero autonomo è la capacità di non basare completamente la nostra opinione su quella altrui, facendoci influenzare passivamente dalle credenze di chi abbiamo intorno, ma anche quella di verificare le informazioni ascoltante andando in cerca di fonti coerenti, di avere organizzarle e di sviscerarle per non fidarci a prescindere.
Il pensiero autonomo è anche legato a uno scetticismo riflessivo: ci aiuta a decidere autonomamente in cosa credere o meno, senza manipolazioni esterne. Ci spinge a interpretare i fatti e i dati, ad analizzare ogni argomento e concetto per trarre una conclusione totalmente personale, ci aiuta a distaccarci dai pregiudizi che potrebbero condizionarci l'esistenza.
Sono i cosiddetti "dubbi sani" a fare da motori alla forma mentis di chi applica il pensiero autonomo: non credere a prescindere, ma mettere sotto la lente di ingrandimento anche le informazioni che provengono dalle figure cardine della nostra vita. Alla base di un simile modo di pensare c'è una grande apertura mentale che porta a mettere alla prova qualsiasi nuova idea senza farla nostra a priori. Non ci si chiude a ciò che è diverso e nuovo, ma lo si svescera restando aperti alla possibilità di accettarlo.
Questa apertura è strettamente legata anche all’umiltà intellettuale che non può prescindere dal pensiero autonomo: la capacità di riconoscere stereotipi, errori, pregiudizi per metterci in discussione e ammettere di non possedere la verità assoluta, cercando di crescere a ogni insegnamento ricevuto.
Perché dovremmo praticare il pensiero autonomo
Praticare il pensiero autonomo e continuare ad allenarlo è la cosa più intelligente che si possa fare in un mondo in cui, tra social e overflow di informazioni pressanti capaci di influenzare anche il voto di intere nazioni, rischiamo di pensare sempre e soltanto come vogliono gli altri. Anche nella vita quotidiana, sul lavoro in famiglia, possiamo trovarci ad avere a che fare con persone che potrebbero cercare di sminuirci, attribuirci colpe, manipolarci per avere un vantaggio proprio o mettere becco nella nostra quotidianità.
Allenare il pensiero autonomo significa avere il totale controllo della nostra vita, ci impedisce di essere contagiati acriticamente dalle idee di moda del momento. Ci permette di dare forma ai valori su cui basiamo la nostra vita, alle convinzioni che porteremo avanti e e ci aiuta a scegliere per quali cause combattere e per quali non vale la pena di sprecare un solo minuto della nostra vita.
Oltre a permetterci di scegliere solo e unicamente per il nostro bene, il pensiero critico autonomo è imprescindibile anche per la nostra crescita personale: ponendoci tutta una serie di domande su cosa abbiamo fatto fino ad adesso, come abbiamo agito, se ci comporteremmo sempre allo stesso modo o in modo differente, se abbiamo preso decisioni affrettate o meno e se abbiamo rinunciato ai nostri valori più importanti per accontentare qualcuno, ci guardiamo anche dentro.
Scopriamo davvero chi siamo, cosa conta per noi, quali sono le situazioni in cui decidiamo al nostro meglio e quali invece mettono un po' in crisi la nostra prontezza. Conoscendoci meglio sappiamo anche come allontanare i cosiddetti vampiri energetici, quelli che risucchiano la nostra energia vitale a loro vantaggio, ma anche le persone tossiche e negative che vogliono trascinarci nel baratro con loro.
Il pensiero autonomo, l'alleato per metterci sempre al primo posto
Praticare il pensiero autonomo significa anche che le opinioni altrui, soprattutto quelle non sincere, smetteranno di condizionare ogni nostro passo, dal semplice look quotidiano alle più importanti scelte di vita, rendendoci tutti più liberi di essere chi siamo davvero, senza compromessi.
Cambiando il nostro dialogo interiore, passando dalle classiche affermazioni “quanto sono cattivi gli altri” e "povero me" ad un più consapevole e potente "questo mi renderà forte" e un "posso fare ciò che desidero", si trasformerà radicalmente anche l’atteggiamento con cui viviamo ogni giornata, riscoprendo la felicità più pura, non mediata da chi abbiamo intorno.
Come allenare il pensiero autonomo
Allenare il pensiero autonomo è semplice: dobbiamo sempre mettere in dubbio tutto ciò che ascoltiamo, chiediamoci se vale la pena credere a un'informazione, poi cerchiamo subito le fonti per verificarla. Dobbiamo ascoltare con attenzione, imparando a cogliere ogni sfumatura che ci renderà chiare le intenzioni nascoste dell'altro, scoprendo così di chi fidarci e di chi no.
È importante trattare anche gli altri come pari livello, pensatori sulla stessa lunghezza d'onda, per non contaminare ogni impressione con un giudizio affrettato. Lasciare lo spazio alla diversità, ragionare con estrema calma, dare risalto a ciò che desideriamo davvero e ricordarci che più di tutto contiamo noi sono altri piccole tecniche quotidiane per sviluppare un pensiero autonomo a prova di manipolazione.