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Che cos’è e come funziona la ricostruzione emotiva?

che cos'è la ricostruzione emotiva
10-03-2022
Almeno una volta nella vita tutti noi abbiamo sperimentato quel claustrofobico senso di annegamento, quella percezione di impotenza che ci induce a credere di non avere reali opportunità e che ci spinge a vivere come ‘ospiti’ nella nostra stessa vita. Sono momenti di enorme tristezza, durante i quali è molto difficile vedere la luce in fondo al tunnel. In questi casi abbiamo estremamente bisogno di una ricostruzione emotiva

Quando ci sentiamo come se non avessimo più vie d’uscita, la ricostruzione emotiva può aiutarci a riprenderci dal nostro torpore e a riaprirci gli occhi sulle reali opportunità che la vita sempre ci offre. Si tratta di un percorso lungo e dobbiamo armarci di una buona dose di pazienza per percorrerlo fino alla fine. Ma i risultati saranno stupefacenti.

La ricostruzione emotiva è un vero viaggio all’interno di noi stessi, assolutamente non facile ma che ci aiuterà a comprendere il nostro vero potenziale e a farci tornare padroni della nostra vita. Ecco come metterla in pratica (senza fretta!)

Identifichiamo ciò che non ci fa stare bene

Spesso la cosa più difficile è riconoscere apertamente quello che nella nostra vita non funziona bene e ci fa vivere momenti di stress. Che sia il lavoro, la famiglia o la relazione con il partner, quel che conta è non lasciare che il timore delle conseguenze delle nostre azioni ci blocchi. Sediamoci a un tavolo, prendiamo carta e penna e iniziamo a riflettere: cosa abbiamo più urgenza di cambiare?

Identificare ciò che andrebbe cambiato nella nostra vita può essere molto difficile, soprattutto se ormai abbiamo imparato a convivere con situazioni che ci creano stress e insoddisfazione. Per questo non si tratta di un passaggio immediato e facilmente superabile. Prendiamoci tutto il tempo che ci serve per riflettere e acquisire consapevolezza e, una volta chiarita la situazione, iniziamo a compiere piccoli passi verso la nostra liberazione.

Non lasciamoci influenzare dagli altri

Può succedere che, durante il nostro percorso di ‘liberazione’, alcune persone vicino a noi tentino di farci tornare sui nostri passi. In questi casi è bene non lasciarci influenzare dai loro desideri e richieste (anche se si trattasse delle persone a cui teniamo di più) e rimanere concentrati sull’obiettivo che intendiamo raggiungere.

Saper dire di no ogni tanto è indice di autostima e rispetto verso se stessi. Assecondare sempre il volere degli altri, dopotutto, ci ha portati nella situazione in cui siamo adesso (e da cui vogliamo allontanarci). Non temere: le persone che davvero tengono a te non ti ostacoleranno mai in questo tuo cammino, anzi. Se davvero ti amano, cercheranno di supportarti e aiutarti in tutti i modi possibili.

Facciamo piccoli passi

La cosa più importante è non avere fretta. Prendiamoci tutto il tempo che ci serve per assimilare ogni singolo cambiamento, acquisiamone piena consapevolezza. Attuare cambiamenti troppo velocemente ci impedirà di compiere scelte ponderate e ragionate e, soprattutto, sarà più facile avere ripensamenti.

Quello che dobbiamo fare è muoverci con cautela, permettendo alla nostra mente di adeguarsi gradualmente a ogni cambiamento. È questo il fondamento della ricostruzione emotiva. Solo in questo modo acquisiremo sempre più fiducia in noi stessi e insegneremo al nostro Io più profondo ciò che davvero vogliamo perseguire e ciò di cui invece possiamo (e vogliamo) fare a meno.

Facciamo pace con noi stessi

Identifichiamo quali sono state le nostre vittorie e le nostre sconfitte: a cosa sono state dovute? Cosa raccontano di noi? Possiamo imparare davvero molto su noi stessi analizzando i nostri successi e nostri (naturali) fallimenti. Valutando i motivi dei nostri successi, infatti, potremo identificare i nostri punti di forza e le nostre qualità. Viceversa, riflettendo sui nostri fallimenti potremo capire meglio quali sono i nostri limiti. Tutti ne abbiamo e non c’è niente di male in questo!

L’importanza di riconoscere le emozioni (soprattutto in amore)

Sembra facile ma non lo è affatto. Avere la piena consapevolezza di ciò che ci fa stare bene e di ciò che ci crea sofferenza (anche leggera) è una delle cose più difficili da fare, soprattutto perché, spesso, queste due sensazioni si intrecciano l’una con l’altra.

Questo avviene soprattutto all’interno di relazioni tossiche, nelle quali normalmente si alternano periodi di benessere a periodi di insoddisfazione e acuta tristezza. In questi casi è assolutamente necessaria una ‘pulizia emotiva’. Prendiamoci del tempo per pensare a tutti i pro e i contro della relazione e su quanto i ‘contro’ influenzino la qualità della nostra vita.

Se la risposta è ‘molto’, è ovviamente necessario un cambiamento. Potrà sembrare difficile sul momento (soprattutto se la relazione dura da diversi anni), ma i benefici saranno incommensurabili!

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