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Come trovare la strategia giusta per coltivare le proprie aspirazioni

come coltivare le proprie aspirazioni
30-05-2023
Per quanto possa sembrare un concetto più che ovvio, la società moderna e il sistema scolastico attuali faticano a tenere conto di una verità assoluta: ogni persona è unica e diversa da tutte le altre. Giusto o sbagliato, meritato o meno, quello che davvero conta è trovare la strada verso se stessi
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Coltivare le proprie aspirazioni è più facile a dirsi che a farsi. Non si tratta tanto dello sforzo individuale, quanto più della pressione sociale che ci impone un certo tipo di sviluppo. La scuola ci insegna solo determinate cose, e premia solo un certo tipo di performance che potrebbe non essere il nostro campo d’eccellenza.

Così il resto della vita: l’unicità di ogni individuo nasce forse dal patrimonio genetico e, di certo, si sviluppa con la sua esperienza e le circostanze ambientali che lo hanno portato a essere la persona che è oggi. Questa moltitudine di variabili ci permette di essere unici: e dunque, cosa vuol dire coltivare le proprie aspirazioni? E come si fa?

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Siamo tutte differenti, e meno male

Adesso potremmo procedere con un elenco di verità più o meno applicabili alla vita reale. Qualcosa come “non avere paura di essere chi sei”, oppure “procedi per tappe, e considerale traguardi”. Tutto vero. Più o meno. Prima di passare al training motivazionale, però, vorremmo spiegarti perché ancora nel 2023 è così difficile inseguire se stessi senza incorrere nello sguardo perplesso o nel giudizio di qualcuno.

D’accordo: coltivare le proprie aspirazioni dovrebbe iniziare dal liberatorio fraseggio di Rhett Butler alla fine del tira e molla con Scarlett O’Hara in Via col Vento. La frase rimasta negli annali: Francamente me ne infischio. E tanti saluti a quello che pensano gli altri. Non è così facile, purtroppo. Anche al signor Butler gli ci sono voluti più di 40 anni e all’incirca 1200 pagine di romanzo per arrivare a quel punto. Figuriamoci noi.

Coltivare le proprie aspirazioni è un atto di libertà ed emancipazione da quello che gli altri vogliono o si aspettano. È un atto che può essere considerato egoista, specialmente da chi ci vorrebbe vedere dottori o avvocati, e non pittori o scrittori. Da chi vorrebbe che ci trovassimo un posto in banca, che ottenessimo voti migliori “perché la vita premia il duro lavoro”.

Ora: immaginiamo un mondo in cui tutte le persone scelgono di non coltivare le loro aspirazioni e seguono invece il sentiero già battuto, la strada sicura che porta al lavoro “rispettabile” (tra mille virgolette, perché ogni lavoro lo è) e al soddisfacimento delle aspettative altrui. Sarebbe un mondo di avvocati, dottori e banchieri: siamo davvero sicuri di voler vivere in quella distopia che Elysium spostati?

Le attitudini personali sono difficili da tirare fuori

Quando scegliamo di coltivare le nostre aspirazioni, stiamo tirando fuori qualcosa di noi stesse che ci rappresenta intimamente, e che al tempo stesso ci descrive. Mettersi in gioco in ciò che amiamo è il compito più difficile del mondo. Immaginiamo di avere un buon talento per il disegno: dopo anni trascorsi a disegnare nelle nostre camerette, immerse nei complimenti e negli incoraggiamenti di professori, genitori e amici, ci iscriviamo a una scuola d’arte.

In quel frangente potremmo rischiare di scontrarci contro la dura verità: non siamo le migliori in quello che facciamo. E soprattutto: i nostri disegni non sono poi tanto belli come diceva la mamma, o l’amico di turno. Possono migliorare. A questo punto si possono fare due cose: accettare le critiche e scegliere di usarle per coltivare le proprie aspirazioni, o nascondersi dietro l’umiliazione per scegliere la strada sicura.

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Come coltivare (con più o meno serenità) le proprie aspirazioni

Coltivare i propri sogni non è una passeggiata nel boschetto magico delle fate luccicanti e canterine. È un sentiero lunghissimo e tutto in salita, pieno di sassi, buche e mostri che ti lanciano le cose e ti dicono che non sarai mai abbastanza brava da arrivare in cima. Eccoti qualche consiglio onesto per coltivare davvero le tue aspirazioni:

Pensa positivo? No. Pensa con la tua testa e pensa in maniera realistica. Per quanto la tua aspirazione possa essere creativa, ti serve un piano e ti serve adesso. Informati, fai ricerca, continua a studiare come se non fossi mai arrivata da nessuna parte.

Le persone che ce la fanno sono quelle che hanno fallito mille volte e per mille e una volta hanno scelto di riprovarci. Riceverai tante porte in faccia mentre coltivi le tue aspirazioni. Il nostro consiglio è quello di crogiolarti un po’ nel dolore, farti un drink con le tue amiche e il giorno dopo provare di nuovo. Non si nasce maestri di un’arte o di un’attività.

Combatti la sindrome dell’impostore e l’orgoglio come se fossero i tuoi peggiori nemici. Una volta acquisito un buon livello di esperienza, saprai sempre quando il tuo lavoro è di qualità o meno. Indipendentemente da ciò che dicono gli altri. Al tempo stesso, tessere le proprie lodi mentre il mondo ci critica è tanto dannoso quanto aver paura del giudizio altrui: è uno stato dal quale non si cresce.

A questo punto possiamo consigliarti di non avere paura, di circondarti di energie positive e tutto il feng shui del caso. Quello che conta, però, è che tu sappia che siamo tutte sulla stessa barca. I dubbi che hai li abbiamo anche noi. E ci lottiamo ogni giorno.

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