Il fuoco che inizia a ribollire, la fatica a stare zitti e poi boom. Arriva proprio come un’esplosione; stiamo parlando dell’attacco di rabbia. A quel punto la razionalità lascia spazio all’emotività e si iniziano a pronunciare cose che non avremmo mai detto in un contesto meno stressante, rischiando di dire qualcosa che può rovinare per sempre il rapporto. Per questo motivo oggi vogliamo aiutarti e svelarti quali sono come esprimere la rabbia.
La rabbia è un’emozione da nascondere?
La risposta è una: no. Fa parte delle emozioni e come tale va vissuta; certamente è importante gestirla in modo costruttivo ma frasi come <<non ti arrabbiare>> che ci dicevano da bambini non ci hanno fato bene e sicuramente ora in età adulta ci troviamo a dover fare i conti con l’importanza di gestire le emozioni imparando a riconoscerle e non arrivando a sbottare dicendo cose inappropriate.
VEDI ANCHE LifestyleCome imparare a litigare in modo costruttivo con il/la partnerSfatiamo un mito: la rabbia è una emozione e come tale tutti ne siamo dotati. La differenza la fa nel modo in cui elaboriamo le cose. A far scaturire questa sensazione è il senso di ingiustizia; quando subiamo un torto e la persona dall’altra parte non riconosce i propri errori allora sentiamo questa sensazione crescere dentro di noi.
Quando ad inizio articolo abbiamo parlato di un <<fuoco che porta a scoppiare>> non è affatto un modo di dire; la scienza ha dimostrato che c’è un effettivo aumento di temperatura che si unisce ad un maggiore afflusso sanguigno che si concentra nella zona del viso. Ecco perché, anche nei fumetti, per rappresentare la rabbia il volto viene colorato di rosso. Un’altra sensazione che ti fa capire che ti stai arrabbiando? Il prurito alle estremità e in modo particolar alle mani.
Ci sono diverse tipologie di rabbia. Quella distruttiva, ad esempio, viene spesso accompagnata da gesti fisici o verbali piuttosto aggressivi che possono causare dolore alle persone attorno a noi. C’è poi la rabbia rancorosa che viene celata, quasi non mostrata per poi in realtà portare strascichi continui nel tempo. Infine c’è la rabbia assertiva che è quella a cui tutti dobbiamo puntare; in questo caso viene espressa attraverso un dialogo fermo e costruttivo che può andare ad aiutare a chiarire la situazione.
Esprimere la rabbia può essere costruttivo
Come accennato, con l’utilizzo dell’assertività la rabbia può trasformarsi in qualcosa di positivo. Verbalizzare e comunicare in modo fermo, risoluto ma educato può aiutarti a buttare fuori ciò che provi senza però travolgere l’altro.
La modalità assertiva è sicuramente la migliore a cui ambire perché ti aiuta a gestirla al meglio, a riconoscerla e soprattutto ad utilizzare il dialogo senza dover seppellire dolore e risentimento. Per riuscire ad utilizzare la rabbia in modo costruttivo devi sicuramente seguire alcuni step.
Per prima cosa cerca di capire quali sono i segnali che ti fanno scattare; quelli che vengono chiamati trigger. Può capitare siano parole, situazioni o sensazioni ma sembrano ripetersi. Cerca di capire se ci sia solo rabbia o se siano presenti altre emozioni e poi prova a verbalizzare ciò che provi.
Non attendere, inizia a lavorarci da subito e fallo prima con le persone che ami. Potrebbero bastare frasi come <<questa cosa mi fa arrabbiare>>. Un altro rimedio è sicuramente quello di trovare delle valvole di sfogo: c’è chi utilizza lo sport, chi un’arte creativa e chi invece ha bisogno di costruire o elaborare qualcosa che tenga occupate mani e mente.
VEDI ANCHE LifestyleCapire da dove arrivano gli attacchi di rabbia per imparare a gestirliL’importanza del dialogo per esprimere la rabbia
Anche per riuscire a superare la rabbia è il dialogo sempre la chiave di svolta; per ogni tipologia di interazione o comunicazione sono proprio le parole che ci aiutano ma quando siamo arrabbiati siamo meno lucidi e rischiamo di pronunciare frasi sbagliate.
La cosa migliore è usare l’assertività; riuscire a comunicare le proprie emozioni in modo risoluto e fermo ma allo stesso tempo educato e comprensivo può fare la differenza. La persona dall’altra parte non si sentirà attaccata e potrà iniziare a dare spiegazioni.
Parliamo comunemente di rabbia ma ci sono in realtà diversi livelli di intensità e a ciascuno corrisponde un termine più appropriato. Una sensazione leggera con una intensità ridotta, potrebbe renderci infastiditi o irritati. L’arrabbiatura vera e propria è di medio grado. Si raggiungono poi apici più importanti con intensità più elevate e possiamo definirci esasperati o furiosi.
Consigli in più per gestire la rabbia
Ora che sai quanto sia importante comunicare e la modalità per farlo, vogliamo darti qualche consiglio in più. Non sempre il dialogo immediato è la scelta migliore; talvolta il silenzio per aiutarti ad elaborare e poi dire le frasi giuste in modo bilanciato può essere di aiuto, soprattutto quando stai ancora lavorando sulla gestione dell’emozione.
Qualora la rabbia fosse un sentimento legato alla relazione di coppia, ancora una volta è il dialogo la via d’uscita ma è anche importante capire se associata a questa emozione se ne vivono altre. Provi paura? Sofferenza? Sei triste? Queste altre emozioni sono da mettere a fuoco e in caso si verifichino è importante parlarne e non lasciare che sia la rabbia a prendere il sopravvento.