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Perché è così difficile essere gentili con noi stesse?

essere gentili con noi stesse
16-01-2024
Perché spesso manchiamo di autocompassione nei nostri stessi confronti? Ecco perché succede e come smettere di farlo

Cosa significa non essere gentili con noi stesse

Hai mai riflettuto sul tono che utilizzi con te stessa? Se ci rifletti probabilmente ti ritroverai a scoprire che ti sei abituata a pensare a te stessa e alla tua vita con un atteggiamento critico, qualche volta duro o sminuente, e che per passare a un tono più conciliante ti sarebbe necessario un certo sforzo mentale. Ma perché è così difficile essere gentili con noi stesse?

Da cosa deriva questo atteggiamento interiore così tanto diffuso? Molto dipende dalla nostra formazione e dal contesto in cui siamo cresciute - e non parliamo solo della famiglia - anche la società ha il suo ruolo. Ad esempio siamo un po' tutti abituati a pensare che solo facendo sacrifici si possa migliorare, o che solo essendo duri con noi stessi e scegliendo la via più difficile possiamo raggiungere il successo. Ma chi ha detto che sia davvero così?

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Gli ostacoli inconsci e il ruolo della società

Certo, la vita non è e non sarà mai tutta rose e fiori, e ci sta che l'educazione che ci viene impartita voglia prepararci anche a questo. Bisogna essere pronti alle batoste della vita, ma questo non vuol dire che dobbiamo complicarcela da sole.

Spesso si tende ad interiorizzare una serie di credenze limitanti e schemi molto rigidi che abbiamo assorbito durante l'infanzia. In particolar modo se abbiamo ricevuto un'educazione molto rigorosa, magari condita da frequenti critiche e continue richieste di "successi", o confronti con gli altri - è facile che una volta che si cominci a uscire dal contesto familiare si porti con sé esattamente queste modalità. Ed ecco che se non c'è più - ad esempio - la mamma che ci dice che dovremmo dimagrire, è molto probabile che quelle stesse frasi giudicanti saremo proprio noi a rivolgerle a noi stesse.

Questo è solo un esempio, ma sono davvero tantissime le situazioni in cui anche nel fare della sana autocritica, finiamo per utilizzare verso noi stesse un tono di disprezzo. Sia chiaro: non essere compassionevoli verso noi stesse non può farci bene in alcun modo e dovremmo smettere subito di farlo. Da dove si comincia? Il primo passo sta proprio nel riconoscere i nostri ostacoli inconsci, cioè i motivi per cui ci siamo abituate a trattar male noi stesse, come se fosse davvero utile a trovare motivazione o a migliorare (spoiler: non lo è).

Come già abbiamo accennato questa attitudine ipercritica che ci impedisce di essere gentile con noi stesse non è sempre e solo un'eredità familiare. Anche la società fa il suo, specie nel modo in cui rafforza e diffonde certi ideali di perfezionismo e successo. Può essere molto difficile distaccarsi da questo modo di pensare, e spesso è difficile ammettere che una certa idea di successo non ci fa alcun bene e serve solo a influenzare negativamente la nostra autopercezione.

Quali sono gli effetti della critica interna?

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Questi meccanismi creano un modo di pensare che ci penalizza, perché da una scarsa autocompassione e dall'essere ipercritiche verso noi stesse, l'unico risultato tangibile è un abbassamento della nostra autostima. In altre parole: ragionando in questo modo mettiamo in pratica un vero e proprio autosabotaggio. Essere gentili con se stesse vuol dire anche conoscere il proprio valore, pur con la consapevolezza di non poter essere sempre perfette, ma lasciandoci la possibilità di fallire, proprio perché siamo consapevoli di avere le risorse per rialzarci dopo una caduta.

Quello che troppo spesso sottovalutiamo è che il nostro iper criticismo verso noi stesse serve ben poco a motivarci e a migliorarci. In compenso è utilissimo per svalutarci e annichilire la nostra autostima, e in conclusione per portarci all'insoddisfazione e all'insicurezza.

Come essere più gentili con noi stesse?

Proprio per questo se ti rendi conti che non riesci a essere gentile con te stessa, sappi che è ora di prendere in mano la situazione e invertire la rotta.

Cerca di isolare le frasi che dici a te stessa e analizzale. Se ce n'è bisogno scrivile su un quaderno e poi fai questo esercizio: cerca di capire se quella frase è realistica, e poi cambiala. Non c'è bisogno di stravolgere il contenuto, a volte basta semplicemente cambiare il tono o aggiungere contesto. Se questo meccanismo ti sembra troppo astratto, immagina di star parlando a un tuo amico: non useresti mai un tono duro perché avresti paura di ferirlo. Non solo cercheresti un modo gentile di dire le cose, ma forse lo faresti anche riflettere su tutte le attenuanti che ha a disposizione, e lo rassicureresti in modo sincero sul suo valore. Devi fare la stessa cosa con te stessa. Il tuo scopo è ridimensionare il severo critico che si nasconde nella tua testa, e trasformarlo in qualcuno che ti parla con empatia e gentilezza.

Comincia a farlo ogni giorno, e prendi nota dei tuoi progressi. Non preoccuparti se all'inizio sembra difficile o del tutto inutile. Ricorda che il viaggio verso una maggiore gentilezza interiore è un processo continuo che richiede pazienza e pratica. Ma ne vale davvero la pena.

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