Capita a tutti, prima o dopo nell’arco della vita, di essere in difficoltà. Di aver bisogno di avere qualcuno accanto, pronto a supportarci e a farci sentire che non siamo soli e che possiamo farcela, nonostante tutto e, soprattutto, nonostante spesso il nostro più grande nemico siamo proprio noi stessi. Un supporto emotivo che ci spinga a non mollare, ad andare avanti e che doni conforto. Un aiuto che spesso è difficile da ottenere poiché, darlo, può essere più complicato di quanto non sembri in realtà.
Dare supporto emotivo a una persona, infatti, non significa solo essere presenti fisicamente e rivolgere qualche parola dolce a chi si ha vicino, ma è un modo per aiutare le persone a sentirsi connesse e meno sole. Come? Per esempio sapendo ascoltare senza giudizio e dimostrando un buon livello di empatia verso chi si ha davanti e verso ciò che sta provando. Ma senza mai sostituirsi alla persona nel prendere decisioni o nel sistemare le cose. Insomma, per dare realmente supporto emotivo a qualcuno è bene capire esattamente come farlo nel modo corretto, diventando un aiuto concreto e un valore aggiunto per chi si ama.
VEDI ANCHE LifestyleCapire la differenza tra essere disponibili ed essere accomodanti ci migliora la vitaCos’è il supporto emotivo
Per prima cosa, quindi, è bene comprendere nel dettaglio cosa si intende con supporto emotivo. Un qualcosa che va molto al di là della classica pacca sulla spalla o parola di conforto, ma un aiuto che avvolge la persona, rassicurandola e portandola a poter agire in autonomia, con una visione diversa di ciò che vive e con uno spirito più positivo.
Di fatto, quindi, quando si parla di supporto emotivo e di come darlo agli altri, si fa riferimento a una serie di gesti, comportamenti e parole volte alla cura di chi si ha davanti, dimostrando anche una buona dose di attenzione e di compassione per l’altro. Un modo di aiutare che, però, dovrebbe sempre essere:
- rispettoso, trattando la persona che si sta aiutando con dignità e considerazione;
- non giudicante, ovvero senza giudicare i pensieri, i sentimenti o la prospettiva dell'altro nel vedere le cose;
- incondizionato, il che significa che la persona non dovrebbe fare nulla o reagire in alcun modo specifico per ottenere supporto e viceversa non ci si dovrebbe aspettare nulla in cambio;
- compassionevole, fornendo rassicurazione e comprensione costante;
- centrato sulla persona, che si concentra sui desideri e sui bisogni della persona che cerca supporto e non sui propri o su quelli che si pensano essere i migliori in base alla propria esperienza personale.
Le caratteristiche di un buon supporto emotivo
Di fatto, quindi, e come visto, dare supporto emotivo richiede una completa partecipazione da parte di chi lo dona. Entrando davvero in connessione con l'altro e capendone i bisogni ed esigenze, distaccandosi dalla propria visione privilegiata delle cose, per immergersi e comprendere davvero quella dell’altro. Un aspetto che è possibile raggiungere in diversi modi.
Ascolto attivo
L'ascolto attento prevede che la persona che ha bisogno sia davvero ascoltata dimostrando un impegno diretto e un interesse reale verso ciò che si sta ascoltando, dandogli importanza. Per ascoltare attivamente una persona, quindi, si dovrebbe:
- prestare all'altro massima attenzione;
- lasciar parlare senza giudizio;
- fare domande per comprendere meglio le loro esperienze;
- riassumere verbalmente ciò che si è ascoltato e rifletterci insieme.
Empatia e convalida di ciò che si prova
Entrare in empatia con chi si ha davanti e con le diverse esperienze vissute dallo stesso è una parte di grande importanza quando si sta cercando di dare supporto emotivo. E questo perché chi ha empatia è nella condizione di poter comprendere e sentire a pieno i sentimenti vissuti da chi si ha davanti, mettendosi nei suoi panni ed entrando in connessione con essi, percependoli in modo concreto. E capendo così, in base a ciò che si prova, come agire e quali parole o gesti dedicare a chi si sta aiutando, donando massima comprensione e normalizzando queste emozioni e il loro svolgersi.
Amore, cura e incoraggiamento
Chi è in cerca di supporto emotivo, di base, sta cercando anche la sensazione di sentirsi amato, ben voluto, non solo. Ecco perché è importante far sentire che si è lì per lui/lei, che si è pronti ad ascoltare, che si vuole davvero il bene dell’altro e che, qualunque cosa accada, si è lì pronti ad aiutare. Anche solo ascoltando, facendo domande e, solo se richiesto (e se si è in grado), dando consigli.
Offrire supporto materiale
Quando si cerca di dare supporto emotivo un altro aspetto che può migliorare le cose e la vita di chi lo sta cercando è anche il supporto materiale, ovvero l’aiuto “fisico” che implica l'esecuzione di compiti o servizi. Esattamente come nel caso dei consigli non bisogna mai imporsi, ma è bene che sia chi si ha vicino che ce lo chieda, magari durante un suo sfogo, che voi sarete pronti a cogliere offrendo il vostro aiuto, come risposta alla sua richiesta indiretta.
Cosa non fare quando si dona supporto emotivo
Di contro, poi, se è bene imparare come dare supporto emotivo nel modo corretto, è anche bene sapere cosa non si dovrebbe fare o dire, ovvero quei gesti che potrebbero vanificare la vostra intenzione di supportare chi avete accanto come:
- dire a una persona come si dovrebbe sentire o di provare a cambiare la sua mentalità, perché questo andrebbe a sminuire ciò che prova e/o sente;
- banalizzare il problema, poiché questo potrebbe far sentire peggio la persona oltre che in colpa per il modo in cui sente o vede le cose;
- sentenziare di sapere come si sente l’altro, che sia vero o meno è sempre importante ascoltare e lasciare sfogare chi si ha vicino, è la sua esperienza che conta non la vostra;
- mostrare fastidio o affrettare la conversazione: se non avete tempo o voglia di aiutare chi avete di fronte tanto vale non farlo.
Il supporto emotivo implica partecipazione e un‘attenzione totale al bisogno di chi sta chiedendo aiuto, lasciando da parte i propri e, almeno per il tempo richiesto, mettendo al centro dell’attenzione qualcuno diverso da sé.