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Questi sono i comportamenti che smascherano gli adulatori

adulatore
09-02-2024
Complimenti, lusinghe, accondiscendenza. E se fosse tutto falso? Ecco come riconoscere un adulatore e come comportarsi.
Nell'articolo:

Ricevere complimenti e lusinghe piace più o meno a tutti e comunque, nella maggior parte dei casi, possiamo dire che fanno piacere. Dopo tutto quando qualcuno ci apprezza e ce lo dimostra la nostra autostima tende a salire così come anche la percezione che si ha di sé. Tutte cose positive e che ci fanno bene ma che possono anche nascondere delle trappole a seconda della persona da cui arrivano queste attenzioni e complimenti. Soprattutto quando queste provengono da un adulatore, ovvero qualcuno che tende a dire cose anche in modo esagerato ma senza una reale corrispondenza con ciò che pensa e oltretutto con un secondo fine.

Una persona che, quindi, al di là di quello che dice, non merita la nostra fiducia E tanto meno la nostra attenzione, se non quella che ci serve per capire esattamente cosa vuole da noi. Perché quando si parla un adulatore, c’è sempre qualcosa che questa persona vuole in cambio delle sue parole gentili.

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Cosa significa essere un adulatore

Ma andiamo con ordine e capiamo esattamente cosa significa essere un adulatore. Ovvero una persona che tende ad assecondare e lusingare chi ha di fronte con l’unico scopo di ottenerne qualche vantaggio o anche solo per semplice servilismo nei suoi confronti.

Una persona che, quindi, nonostante in apparenza risulti solo accomodante e piena di complimenti e ammirazione verso chi ha davanti, in realtà nasconde sempre un secondo fine. Ma soprattutto, una volta raggiunto il suo scopo, mette anche fine bruscamente a tutte le attenzioni spesso eccessive per cui si è prodigato.

Ma non solo. Come detto, infatti, l’adulatore può anche essere dedito alla lusinga per mero servilismo e agire nel tentativo di rabbonire la persona soggetto delle sue attenzioni al solo scopo di evitare conflitti con la stessa.

Di fatto, quindi, è molto difficile capire cosa pensa esattamente di noi un adulatore, almeno tanto quanto il saperlo riconoscere, evitando di cedere e credere a ciò che dice ed evitando che questa persona si prenda gioco di noi per scopi opportunistici. Difficile ma non impossibile.

Come riconoscere un adulatore

Anche gli adulatori, infatti, hanno i loro punti deboli e i loro tratti distintivi. Al di là del prodigarsi in modo eccessivo nel riempirci di complimenti e benevole attenzioni, l’adulatore è anche una persona che tende a non amare il confronto con chi ha davanti, senza mai mettersi in discussione ed evitando di condividere opinioni o idee con altre persone.

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Ma non solo. L’adulatore è anche privo di empatia o comunque questa non è la sua dote più evidente, così come non è dotato di grande intelligenza emotiva, caratteristiche che lo manterranno sempre piuttosto “freddo” e distante dal comprendere qualcuno al di fuori di sé.

Scopo principale del soggetto adulatore, infatti, è il suo benessere e soddisfazione personale, cosa che giustifica appieno la sua spiccata propensione al complimento per raggiungere uno scopo nascosto e che vada a suo vantaggio. E questo a prescindere dall’ambito, sia in campo lavorativo, magari per ottenere una promozione, che sessuale, per esempio assecondando il/la partner unicamente per ricevere “privilegi” sotto le coperte.

Insomma, al di là del complimento ricevuto e dello scopo per cui l’adulatore ve lo ha rivolto, ci sarà sempre un qualcosa a voi nascosto che lo ha spinto a farlo. E in nessun caso si parla di sincerità.

Perché l'adulatore si comporta così?

Un comportamento che è spinto da motivazioni che, in alcuni casi, non hanno nulla a che vedere con la cattiveria o simili ma che hanno molto a che spartire con le mancanze dell’adulatore, che possono essere una bassa autostima, la ricerca costante di conferme, il tentativo di tenersi accanto le persone, ecc. E quindi una sottointesa voglia di piacere e di non restare soli, anche a scapito del loro pensiero reale che spesso va in contraddizione con quanto espresso. Un comportamento da cui diffidare, certo, ma tutto sommato anche da comprendere e, se si tiene alla persona, da aiutare a risolvere.

Diverso invece è il caso in cui questo atteggiamento sia fatto con scopi e intenzioni malevole, solitamente nel tentativo di manipolare la persona soggetto delle loro attenzioni e lusinghe. In questo caso compito vostro è quello di schermarvi dalla possibilità di cadere nella trappola dell’adulatore, lasciando cadere i complimenti e simili senza legarsi alla soddisfazione che possono generare ed evitando di diventare vittime di un circolo vizioso di attenzioni da cui è difficile uscire. Ma imparando che, al di là del giudizio e dell’approvazione esterna, quella che conta come prima e indispensabile, è sempre la vostra.

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