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Riconosciamo i comportamenti che derivano da traumi infantili per stare meglio

comportamenti che derivano da traumi dell'infanzia
Il bambino o la bambina che siamo stati influenza inesorabilmente la persona adulta che siamo. E alcuni comportamenti, che abbiamo "normalizzato", derivano in realtà proprio da traumi infantili, vissuti nei primi anni di vita

Spesso non ce ne rendiamo neanche conto, ma l'infanzia e in generale i primi anni di vita hanno un impatto determinante nelle persone adulte che diventeremo. Ciò che siamo inevitabilmente si incrocia con il nostro passato e alcuni comportamenti, che riteniamo "normali", derivano in realtà da traumi infantili che ci hanno lasciato dentro delle ferite profonde.

Prendersi cura del proprio mondo interiore non è semplice e accettare l'intervento di un terapeuta può sciogliere tanti nodi irrisolti. A volte ci sentiamo sempre arrabbiate, frustrate e in seria difficoltà ad approcciarci con le altre persone, persino con i potenziali partner. E sì, potrebbero essere tutti comportamenti che derivano da traumi infantili irrisolti. Scaviamo dentro di noi per arrivare al cuore del problema e capire come risolverlo, per vivere più serenamente.

Di seguito abbiamo raccolto una serie di comportamenti che possono svilupparsi proprio in conseguenza a traumi infantili: può essere un interessante spunto per lavorare sulla nostra salute mentale. Buona lettura!

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Aver paura di dire cosa si pensa

C'è un tratto comune nelle persone che vivono traumi infantili. Non parliamo soltanto di abusi e violenze (che sono quelli più gravi), ma anche di ferite che restano aperte per via di situazioni apparentemente non gravi. Ma non dimentichiamo che per un bambino anche la cosa più "innocua" potrebbe influenzare negativamente ciò che sarà, una volta adulto.

Molte e molti adulti presentano una grande difficoltà nell'affermare il proprio pensiero, sia con i propri cari o gli amici che, più avanti, nel luogo di studio o di lavoro. Ci sono casi in cui si tratta di semplice timidezza: essere introversi può portare ad avere difficoltà nel dire ciò che si pensa. Ma in un modo o nell'altro ci si riesce.

Il problema sorge quando si ha una paura devastante nell'esprimere un pensiero, un'idea o nel dire quando si è contrari a qualcosa. Se è quel che vi capita abitualmente, fermatevi per un momento a riflettere: forse non siete mai state abituate ad aver la possibilità di parlare? Il diritto di parola per la voi-bambina è sempre stato solo un miraggio? O magari vi siete abituate nel tempo, essendo inascoltate, a non parlare mai?

Sentirsi spesso inadeguati

Il mondo dell'infanzia è avvolto da una trama sottile ed estremamente delicata, ragion per cui basta davvero poco per colpire nel profondo un bambino o una bambina. Tante, troppe volte i piccoli crescono nella convinzione di non essere mai abbastanza, perché è questo che i genitori fanno credere loro. Seppur inconsapevolmente, la mamma e il papà influenzano talvolta l'adulto che verrà e determinano il suo senso di inferiorità (o al contrario, superiorità).

Facciamo un esempio pratico. Siete dei bambini che vanno a scuola, sempre buoni e tranquilli e il vostro unico scopo (com'è naturale che sia) è soddisfare mamma e papà. Vogliono che andiate bene nello studio? E allora via con il turbo: studiate, vi impegnate al massimo, fate di tutto per produrre risultati eccellenti. Eppure quella mamma e quel papà per cui state facendo tutto questo, non vi dice mai "bravo" o "brava".

Se accade una volta, niente di strano. Ma se dovesse accadere sempre, per anni, finché la stessa cosa non accade al liceo, all'università, al lavoro? Non è così strano immaginare che a lungo andare un bambino o una bambina crescano come adulti che si sentono sempre inadeguati. La morale è: qualsiasi cosa io faccia, comunque non sarà mai abbastanza.

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Non riuscire a legarsi a qualcuno

I comportamenti che derivano da traumi infantili nella gran parte dei casi si inscrivono nella sfera privata e sentimentale. Quella delle relazioni, per intenderci. E in tal senso determinano il nostro modo di approcciarci ai potenziali partner, con i quali spesso neanche riusciamo a legarci.

Vi sarà sicuramente capitato di incontrare uomini o donne che non riescono ad affezionarsi a qualcuno, oppure persone che cambiano partner con la stessa velocità con cui cambiano i calzini. Non è frivolezza, talvolta si tratta di persone che sviluppano stili di attaccamento più problematici, ostili, evitanti. Può essere, ad esempio, il caso di qualcuno che inizia una relazione e poi fa di tutto per "costringere" il partner a lasciarlo. Oppure il caso di chi non riesce ad aprirsi nell'intimità e non vuole neanche lontanamente il contatto fisico.

Oppure più semplicemente è il caso di chi soffre terribilmente la paura dell'abbandono: non mi lego a nessuno, così nessuno potrà mai lasciarmi e farmi soffrire. Questi comportamenti spesso derivano da traumi infantili gravi, come l'abuso sessuale ed emotivo, ma talvolta sono semplicemente il frutto della situazione familiare che si è vissuta. Bambini che hanno sempre visto i genitori litigare o, peggio, usarsi violenza. Bimbi che hanno visto andare via il papà o la mamma da casa. E l'elenco potrebbe continuare.

Non riuscire a controllare la rabbia

Tutte queste situazioni, dalle più alle meno gravi e pesanti, influiscono spesso anche sulla capacità di una persona di controllare la sua rabbia. Ci sono uomini e donne che sembrano perennemente in guerra con il mondo, anche quando in realtà non succede niente. Anzi, in quel caso tendono a creare il problema ad hoc, in modo tale da aver qualcosa di cui lamentarsi e per cui sfogare la propria acredine.

A volte questa rabbia resta lì, nella pancia e neanche viene fuori. E, come ben potrete capire, non è qualcosa di salutare, sia fisicamente che mentalmente. Essere così intolleranti e non aver pazienza, anche nei casi più innocui, determina uno stress emotivo che ti logora lentamente e ti fa dire addio alla tua serenità.

Sentirsi sempre in colpa

Esplorare i comportamenti che derivano da traumi infantili è un argomento talmente vasto che servirebbero intere pagine per sondarne ogni sfaccettatura. Ma ci sentiamo in dovere di segnalarvene uno che accomuna davvero tante persone: il perenne, inesorabile senso di colpa per tutto e per tutti.

Se non voi in prima persona, avrete sicuramente notato che ci sono uomini e donne che si scusano continuamente. E a volte lo fanno per motivi che nemmeno riuscite a comprendere. È un po' come se si scusassero solo per esistere.

Questo è un tipo di comportamento che, ancora una volta, deriva direttamente dal tipo di situazione familiare vissuta e in genere si ritrova in quegli adulti che sono stati bambini o bambine chiusi in una "bolla". Sono bimbi che hanno subito il peso di regole rigidissime, di un'educazione talmente limitante da essere sfiancante. Talvolta, invece, potrebbe trattarsi di bambini e bambine che non hanno ricevuto molte dimostrazioni di affetto dalla mamma o dal papà (o da entrambi).

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