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Cosa succede alla mente dopo un trauma?

dopo un trauma
02-07-2024
Il trauma non è un’occorrenza così rara come si potrebbe pensare, e sebbene ognuno lo viva e lo affronti a modo suo, è importante comprendere le dinamiche che può innescare
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Cosa succede dopo un trauma è una domanda a cui non è facile rispondere. Ci sono traumi da cui si esce con relativa agilità, mentre ci sono situazioni che si ripercuotono nel tempo e condizionano il nostro stile di vita.

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Infine, ci sono quei traumi talmente spaventosi che preferiamo di gran lunga rimuovere dalla mente conscia. Non ne facciamo parola con nessuno e lasciamo che il ricordo ci colpisca solo nei momenti peggiori, quando siamo vulnerabili. Il fatto che tu lo abbia nascosto in un angolo recondito della mente non significa, però, che tu te ne sia liberata.

Dopo un trauma

Secondo alcuni studi scientifici, sopravvivere a un trauma non significa soltanto sperimentare episodi di iperattivazione fisiologica come:

  • Flashback intrusivi dell’evento traumatico
  • Evitamento attivo dei ricordi
  • Ipervigilanza
  • Aumento dell’aggressività
  • Ansia
  • Nei casi peggiori, sindrome post traumatica da stress (PTSD)

Potresti anche ritrovarti a vivere un dolore insopportabile legato a ciò che il trauma ti ha tolto. Una perdita forse umana, forse sentimentale, o molto probabilmente di una parte di te. Pensiamo per esempio alla reazione al lutto, che è sempre un processo delicato e che può durare anni, o addirittura non risolversi mai. Al contrario, gli esperti ritengono che certe perdite si cronicizzino nel tempo, complicandosi e peggiorando fino a impedire una vita normale.

Nel lavoro condotto da Alve Glad, sono stati somministrati questionari psicologici specifici a 275 sopravvissuti al massacro di Utøya in Norvegia. Questi sopravvissuti, nella maggior parte dei casi, avevano perso tragicamente un caro amico, il partner o un membro della famiglia. I questionari sono stati compilati tre volte: a 4/5 mesi dall’evento traumatico, a 14/15 mesi e a 30/32 mesi. È emerso un legame significativo tra la presenza di stress post-traumatico e lo sviluppo futuro di sintomi di lutto complicato, caratterizzato da intenso struggimento, desiderio vivo e persistente della persona perduta, tristezza, immagini insistenti del defunto e negazione della realtà della perdita.

Uno stato di impotenza e pericolo

Il disturbo post-traumatico da stress è il risultato di un malfunzionamento dei processi metabolici nella gestione del trauma. Comprendere il PTSD non è semplice, specialmente se non si è mai subita un’esperienza traumatica (e ce lo auguriamo per voi).

Tuttavia, esperienze come abusi, violenza, ferite, stupro e incidenti stradali possono attivare l’istinto cosiddetto “fight or flight” (combatti o fuggi) per cui l’impotenza e il pericolo ci fanno reagire in maniera violenta e aggressiva, così da spaventare la paura stessa, o di infilare tutto in una cassaforte a doppia mandata, così da fuggire dalla paura.

Quando questo allarme viene attivato, l'ipotalamo, la ghiandola pituitaria e il sistema adrenergico, noti insieme come asse ipotalamo-pituitario-adrenale, coordinano l'invio di segnali al sistema nervoso parasimpatico. Questo sistema di rete comunica con le ghiandole surrenali e gli organi interni, aiutandoli a regolare funzioni come il battito cardiaco, la digestione e la respirazione.

Il risultato di questa disfunzione è un cortocircuito chimico che induce allo stress profondo il nostro corpo, cambiandoci nella mente e nel corpo. Perché accade? Perché anche se rifiutiamo il trauma con tutte le nostre forze, il nostro corpo non si lascerà ingannare così facilmente.

E così metterà in atto tutte le strategie necessarie per difendersi da quello che potrebbe succedere un futuro.

I trigger

I trigger psicologici sono stimoli che possono provocare intense reazioni emotive o comportamentali, spesso legate a esperienze traumatiche o stressanti del passato. Questi stimoli possono essere interni, come pensieri o ricordi, o esterni, come luoghi, persone, suoni, odori o situazioni specifiche. Quando una persona viene esposta a un trigger, può rivivere le emozioni associate all'evento traumatico originale, come ansia, paura, tristezza o rabbia.

Ad esempio, una persona che ha subito un incidente d'auto potrebbe provare un forte stress o ansia ogni volta che sente il suono di una sirena, poiché questo suono funge da trigger per il ricordo del trauma. I trigger psicologici sono particolarmente rilevanti nel contesto di disturbi come il disturbo da stress post-traumatico (PTSD), dove le reazioni ai trigger possono essere molto intense e difficili da gestire.

La consapevolezza dei propri trigger e lo sviluppo di strategie per gestirli sono elementi importanti nella terapia e nel recupero da traumi psicologici, così come l’affiancamento da parte di un professionista specializzato.

Cosa fare dopo un trauma?

Non c’è molto che si possa fare dopo un trauma se non prendere consapevolezza dell’accaduto, lasciar passare un po’ di tempo e, se lo stress non passa, rivolgersi a un professionista della salute mentale.

Il percorso di guarigione dal dolore è lungo e doloroso a sua volta, ma è l’unica soluzione autentica a una vita più sana,

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