Quante volte, a causa degli stress accumulati, del troppo lavoro, dei ritmi di vita troppo frenetici, delle preoccupazioni, angosce e/o paure vissute, ci si sente sul punto di scoppiare. Come se il nostro corpo e la nostra mente non fossero più in grado di contenere tutte queste emozioni “negative” arrivando anche al punto di non esserne più padroni. In questi casi, ma anche prima di arrivare a questo punto, è necessario liberarsi da questo carico emotivo, liberandosi da tutto attraverso una sorta di decompressione emotiva.
Una tecnica utilizzata per alleggerirsi dalle sofferenze che si possono accumulare nel tempo (più o meno lungo) e che, a lungo andare o a seconda dell’intensità, rendono difficile se non impossibile vivere serenamente. Imparando a reagire alle diverse situazioni con controllo di sé e con consapevolezza. E migliorando di fatto la qualità della propria vita quotidiana. Ma cosa significa davvero decomprimere le proprie emozioni?
Cosa significa decompressione emotiva
Quando si parla di decompressione emotiva o pompage, si intende la capacità (che buona notizia può essere appresa da chiunque) di incanalare, comprendere e gestire ciò che si prova, nello specifico tutte quelle emozioni che generano disagio, ansia o sofferenza. Lasciando andare ciò che non ci è utile e che non serve a mantenere il proprio benessere psicofisico per lasciare spazio alle emozioni che, al contrario, alimentano la propria felicità e serenità personale.
Un lavoro intenso, svolto sulle emozioni e sui diversi schemi mentali che ci caratterizzano e che punta a ripulire la nostra mente anche negli strati più profondi, là dove sono accumulate emozioni o ricordi dolorosi che si sono repressi nel corso del tempo. E che, a lungo andare e per lo più inconsapevolmente, possono rendere la vita più “faticosa”, facendoci ammalare anche a livello fisico. Ma come è possibile liberarsi da ciò che non ci serve? E come si attua in pratica la decompressione emotiva?
Come si esegue il pompage
Eseguire la decompressione emotiva richiede innanzitutto la volontà di guardarsi dentro, di capirsi e di aiutarsi a stare meglio. Per farlo concretamente si deve procedere all’esecuzione di un esercizio di visualizzazione basato su un rilassamento profondo (un po' come avviene nella meditazione):
- per prima cosa, quindi, è necessario chiudere gli occhi, respirare profondamente e rilassare corpo e mente;
- una volta fatto, si deve visualizzare nella mente una sorta di labirinto, entrandoci piano piano, in modo graduale;
- qui, lungo il tragitto, si troveranno tutte quelle cose che creano o hanno creato sofferenza e/o dolore, accogliendole e descrivendo a parole (anche le prime che vengono in mente), le sensazioni che si provano riferite a ciò che si sta vivendo e osservando. Non ci sono limiti, motivo per il quale sono consentite anche manifestazioni concrete come il pianto.
Scopo della decompressione emotiva, infatti, non è reprimere le emozioni che si provano ma, al contrario, imparare ad accettarle esattamente per quello che sono e per ciò che suscitano dentro di noi. Per poi lasciarle andare serenamente.
Ma attenzione, perché questo non basta.
Decompressione emotiva e comprensione delle emozioni
Visualizzare le cose che ci hanno fatto soffrire, affrontandole con calma e lasciandole andare, infatti, non è sufficiente per alleggerirsi davvero da tutto ciò che si è accumulato nel tempo e per cui si ha bisogno di una decompressione emotiva. Questa, infatti, può portare come conseguenza primaria un eccesso di emozioni di rabbia, tristezza, amarezza, ecc. Che fuoriuscendo tramite il pompage, possono agire come una sorta di onda, dalla quale si può venire travolti.
Ecco, perché è indispensabili lavorare attentamente sulle proprie emozioni, comprendendole davvero e imparando a trasformarle in qualcosa di buono. Come?
- In primo luogo evidenziando la causa che le ha generate, annotandosela su un taccuino se questo può aiutare chi sta eseguendo la decompressione e emotiva.
- A questo punto si deve provare a rivivere ciò che si è provato, riscostruendo l’avvenimento e attribuendogli emozioni diverse, più leggere, rilassate e positive. Per farlo ci si può parlare, rassicurandosi come se lo si stesse facendo con qualcun altro, in modo razionale.
Il tutto allo scopo di ricreare degli schemi mentali diversi, più accettabili e positivi, che non comprendano dolore, risentimento, ecc. E che ci permettendo di controllare in modo positivo ciò che si prova. Trasformando le emozioni inziali in qualcosa di buono.
Una tecnica che quindi, è possibile imparare e fare propria (e questo lo possono fare davvero tutti senza alcun limite). Permettendosi di vivere ogni emozione liberamente ma senza esserne sopraffatti e schiacciati. E senza rischiare di creare degli strati di dolore dai quali diventerebbe difficile liberarsi. Per vivere in modo più consapevole e pieno, ma sempre con la serenità e la pace interiore che solo una corretta gestione e comprensione delle proprie emozioni è in grado di donare.