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Come si fa a credere di più in noi stesse?

credere di più in noi stesse
06-03-2024
La vita è fatta di situazioni che metteranno sempre in discussione chi sei e quello che hai ottenuto: sapere quando è il momento di prendere le proprie difese, e le difese del proprio operato, è la strada verso il successo professionale
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Credere di più in noi stesse è il primo passo verso il successo, e se questa frase l’hai sentita così tante volte da volerti strappare le orecchie, è normale. Tuttavia, prima di gettare la spugna, ricordati una cosa: il tuo peggiore nemico è la tua testa. Il sabotatore che vive dentro di te, e ogni giorno ti ricorda tutti i tuoi fallimenti, in realtà è una presenza costante un po' nelle vite di tutti.

Bisogna solo imparare a dare il giusto peso alle sue parole. La tua capacità di credere in te stessa non deve in alcun modo dipendere dall’approvazione altrui, e questo vale soprattutto per quando sarai in contesti in cui dovrai dimostrare il tuo valore agli altri. Mostrare quanto vali agli altri è impossibile, se non sei capace di credere tu stessa alle tue capacità.

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I benefici del credere di più in noi

L’autostima, e in generale, la capacità di credere di più in noi stesse, è il primo passo verso il successo professionale, sì, ma anche verso una vita sentimentale più consapevole. Una vita fatta non per compiacere gli altri, per assecondare le aspettative, ma per trovare davvero il modo di esprimere la propria identità senza sentirsi sminuiti dal giudizio altrui.

Partiamo dal presupposto che anche la persona più felice e più realizzata che conosci, e che ti ricorda ogni giorno quanto è benestante, quanto successo ha avuto nella sua vita e quanto sia felice, commette errori. Può sembrare difficile da credere, specialmente perché il loro ego è dall’altra parte della barricata. E questo è un problema a cui potremmo dedicare un altro articolo.

Ciò detto, quelle che ci appaiono come "persone di successo" sono probabilmente persone che commettono tanti errori quanti ne commettiamo noi, con la differenza che li accettano, li comprendono e comunque non mollano mai. Perché l’alternativa è lo stallo, l’immobilità, e il crogiolarsi nelle proprie insicurezze finché non si sarà più in grado di trovare la pace.

Alla fine della fiera, devi credere in te stessa perché prima o poi dovrai farti valere in questo mondo, in un qualsiasi frangente, e per quanto gli altri possano essere protettivi nei tuoi confronti, sei tu il tuo principe azzurro e il cavaliere senza macchia che verrà a salvarti.

Fallire per credere di più in noi stesse

Davvero sbagliare è così imbarazzante come la società ci ha abituato a credere? Quante volte leggi sui giornali storie di ordinario fallimento? Zero. Al contrario non facciamo che leggere ovunque presunte storie di successo. Ragazzi giovanissimi che conseguono lauree, startupper che superano le aspettative e diventano milionari prima di aver compiuto 30 anni e via dicendo.

La comunicazione dei media in merito all’importanza del successo non racconta tante cose: non racconta il gender gap, ma neanche il wealth gap e il contesto sociale del successo. Non per sminuire il successo di nessuno, ma è importante mettere in prospettiva i trionfi ed esaminarli senza farsi prendere dallo scoramento e dal pensiero: io non sono abbastanza intelligente per credere di più in me. Anzi, lo sono, e proprio per questo non credo in me.

Senza numerosi fallimenti è impossibile avere successo. Sbagliare dovrebbe essere un corso scolastico: fallire con grazia, con impegno e con la motivazione a imparare dai propri errori non mossi dall’imbarazzo, ma dal genuino desiderio di fare meglio, è il primo passo per credere di più in noi stesse.

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Fake it until you make it? No grazie

Questa frase, amatissima dai libri di self-help e di training autogeno, veicola un messaggio di toxic positivity che non amiamo per il semplice fatto che non è realistica. Ci saranno giorni in cui verrai assalita da un attacco di bassa autostima. Ci saranno giorni in cui starai male e soffrirai.

Non nascondere queste emozioni dietro una faccia di bronzo. Fai il tuo lavoro, ma trova anche il tempo per elaborare i tuoi momenti tristi e fare tesoro di quello che possono aiutarti a capire di come sei fatta e come funzioni.

Non hai bisogno di mostrare a nessun altro i tuoi successi: sarai tu stessa l’unico giudice valido della tua vita.  

E il passato?

Non puoi infilare il passato sotto al tappeto e sperare che non venga a cercarti. È difficile, per esempio, lasciarsi alle spalle tutti gli elementi che ci hanno rallentate nella vita, come un’infanzia difficile, disordini mentali, una famiglia disfunzionale o magari una relazione tossica.

Riflettere su se stesse, su quello che si è riuscite a superare, è il modo più giusto per porsi nei confronti della vita, senza però soccombere ai ricordi. Se senti di avere bisogno di aiuto per fare passi avanti, ricordati sempre di rivolgerti a un aiuto professionale.

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